sabato 13 novembre 2010

IL CASO FINI-BERSANI A "VIENI VIA CON ME" E' UNA TRAPPOLA DI FABIO FAZIO A MAURO MASI

Scaltro come una faina e senza un altro Roberto Benigni per fare il botto, Fabio Fazio aveva bisogno di una bella polemichetta per far lievitare gli ascolti della seconda puntata di "Vieni via con me", lunedì in prima serata su Raitre. Il gran banalizzatore Adriano Celentano per il momento non è fra gli ospiti annunciati, e speriamo che non ce lo ammannisca nei prossimi appuntamenti, sennò mi incateno ai water di Viale Mazzini. Sperando non siano alla turca.
Niente di meglio del caso Fini-Bersani, uomini del momento, per costruire una trappola diabolica a Mauro Masi, il direttore generale della Rai. Subito pronto a proclamare: "Questi due non vanno in onda". Con il capostruttura Loris Mazzetti (l'uomo ombra dell'ultimo Enzo Biagi) che ribatte: "Verranno eccome". Sia o non sia, la trepidante attesa è bell'e servita. E soprattutto, Fazio ha già vinto: se viene boicottato, diventa un eroe e fa ascolto. Se non viene boicottato, ha comunque ottenuto il suo scopo. Complici le recenti difficoltà poltiche del Cavaliere, che lo rendono più coraggioso. Intanto c'è attesa per il prossimo speech di Roberto Saviano, recentemente criticato - con qualche valido motivo - persino da Marco Travaglio. Non c'è più religione. Il tutto mentre il diabolico Antonio Ricci l'altra sera ha mandato in onda un falso: una frase su Endemol (la casa di produzione del Grande Fratello ma anche di Affari tuoi, rivale di Striscia la notizia) che sarebbe stata censurata da Fazio nella splendida canzone di Roberto Benigni in onda nella prima puntata. Casualmente, anche "Vieni via con me" è marchiato Endemol, quindi rientra tra le proprietà di Silvio Berlusconi. Vuoi non ricordarlo allo scaltro Fabietto (e al pubblico) prima di andare ancora in onda? Giammai.

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