giovedì 26 gennaio 2012

«L'ISOLA DEI FAMOSI 9» * UN FORMAT LOGORO E OPINIONISTE ALLO SBANDO

Ho amato così tanto il trash de «L'isola dei famosi», che vederla così sottotono - vittima di lentezze e di una stonata prevedibilità - ieri mi ha un po' amareggiato.
L'Isola è un format (piuttosto) logoro che al debutto ha dato ancora un insospettabile colpo di coda sul piano dell'Auditel. Credo che il merito vada attribuito soprattutto all'effetto curiosità per un cast comunque ricco, anche se quasi solo di riciclati di lusso. Le vere novità erano il Mago Otelma e il cantante-posteggiatore Mariano Apicella.
Il primo in genere vale il prezzo del biglietto, ma ieri non ha fatto miracoli, nonostante i suoi sacri paramenti; il secondo si è fatto notare per qualche interessante ruffianeria mista a ipocrisia, tipica del personaggio.
Ha ragione chi dice che probabilmente i ruoli in commedia andavano invertiti: Nicola Savino (inadatto al ruolo di conduttore liturgico: il suo meglio l'ha dato a «Scorie», e lì avrebbe dovuto restare) inviato e la scoppiettante Vladimir Luxuria in studio. Ma gli anni quest'Isola li sente, eccome. E il fantasma di Simona Ventura e del suo piglio guerriero circola in via Mecenate come in un antico maniero ristrutturato così così.
Il peggio l'hanno dato le opinioniste: Laura Barriales, Lucilla Agosti e Nina Moric. Avrebbero dovuto essere iene, e invece al massimo sono stati cuccioli da compagnia. In tre non ne fanno una intera. Colpa del carico neuronale non eccessivo? Speriamo siano soltanto una specie di panchina lunga non dichiarata. Materiale umano da spedire al più presto in Honduras. Dove le labbra a canotto della Moric potrebbero fare un gran comodo.

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