venerdì 21 settembre 2012

«ITALIA LOVES EMILIA» * LA SITUAZIONE A 4 MESI DAL TERREMOTO

La prima, forte scossa (magnitudo 5.9) fu il 20 maggio scorso. Le ultime due (rispettivamente 5.8 e 5.3), il 29 maggio. Complessivamente, da allora, fra assestamenti e sciame sismico, che continua tuttora, anche se è avvertito spesso solo dalle macchine dell’Istituto Nazionale di Geofisica, l’Emilia Romagna ha subito oltre 1.500 scosse di terremoto. Il bilancio è stato di 28 morti e 397 feriti. I comuni più colpiti quelli delle province di Modena, Ferrara e Bologna, con qualche problema anche a Reggio Emilia. 55 centri in tutto, capoluoghi compresi, interessando una popolazione di 900.000 abitanti.
La stima dei danni fa salire il totalizzatore a 11,5 miliardi di euro (5 per le attività produttive, 3,5 agli edifici privati e 2,7 al patrimonio storico e artistico). È diminuito intanto vertiginosamente il numero degli sfollati: dai 14.804 dell’8 giugno scorso, ai 5.192 di oggi, tra campi della protezione civile, alberghi o appartamenti privati. I vigili e le autorità hanno eseguito 57.000 verifiche di agibilità a case, scuole, ospedali ed edifici industriali. Il 36% di essi è risultato agibile; il 35,69% inagibile, e la restante parte in uno stato di «parziale e temporanea» inagibilità. Strutture che godranno ora di un contributo dell’80% (sotto forma di pagamento diretto del debito alle banche per garantire l’accesso ai finanziamenti) per la ricostruzione, attigendo a un fondo di 6 miliardi di euro stanziati dal Governo. L’assessorato alla protezione civile dell’Emilia Romagna ha effettuato intanto complessivamente 400 interventi ritenuti indifferibili, e sono state tolte le zone rosse (che significa in pratica ritorno alla vita) in comuni come San Felice, Camposanto e Mirandola. Sul fronte della raccolta dei fondi, 15,11 milioni di euro sono arrivati attraverso sms solidali (il numero è non più attivo), 6,8 sul conto corrente della Regione (sempre attivo presso Unicredit, codice IBAN: IT42I0200802450000003010203), e un numero difficilmente quantificabile per iniziative di solidarietà, come il concerto di Bologna del 25 giugno, che ha fruttato 3 milioni di euro.

(TV SORRISI E CANZONI - SETTEMBRE 2012)

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