giovedì 7 febbraio 2013

ROUTE 66 * A SANTA FE (NEW MEXICO) NON C'E' PIU' LA MEZZA STAGIONE




Ad Amarillo, in Texas, avevamo prudentemente evitato la riserva indiana di Palo Duro. Nome dagli echi squisitamente squalloriani, se vuoi. Snobbata non tanto per il Palo, che si sa, in questi tempi ingrati, quando arriva arriva (e che nella sua aggettivazione attiva può comunque essere di buon auspicio), quanto piuttosto per la riserva. Capirai, se devi percorre meno di 5.000 chilometri in auto in tre settimane, quella è una parola che non vorresti sentire mai...
Arrivati a Santa Fe, New Mexico, con gli indiani però ci tocca ancora fare ancora i conti. Ce ne sono almeno una quindicina di tribù a conservarsi per bene in un freschetto assai brillante, a nord della città, la più alta d'America sul livello del mare: 2.100 metri. Santa Fe mi piace per almeno due motivi: anzitutto perché la basilica è dedicata al mio santo di riferimento, Francesco d'Assisi, mica un pirla qualsiasi. E poi perché ribalta in un secondo i tradizionali luoghi comuni antropologici del buono/cattivo. Qui infatti non sono gli indiani a dover essere protetti, ma tu e la tua carta di credito da tutto ciò che gli indiani vorrebbero venderti. E non è poco. Se si considera inoltre che la Plaza del centro è piena di negozi per turisti e gallerie d'arte (pare sia il terzo centro degli States dopo New York e Phoenix a ospitare il maggior numero di opere di artisti di tutto il mondo), conviene girare con la guardia del corpo e un dissuasore elettrico per lo shopping. Se non altro ho la fortuna che a me l'artigianato messicano piace come i programmi di Tiberio Timperi.
Un'occhiata la merita anche la vicina Las Vegas. Da non confondersi con quella pacchiana delle slot machines, che è in Nevada. Questo è un paesino delizioso e sobrio del più puro New Mexico. Sulla strada trovi persino le Hot Springs: quattro pozzette d'acqua calda sulfurea nelle quali la gente del posto si ferma di tanto intanto a fare un puccio. Gratis. Un po' come Lourdes, ma senza il miraggio del miracolo. Per quello ci vorrebbe Palo Duro.
Sulla strada per Taos (una Santa Fe in tono minore, ma sempre artisticamente performante) spuntano anche un paio di Casino, per ora Emilio Fede free.
Come sono i new mexicani? Il gusto estetico è suppergiù lo stesso dei messicani, quindi discutibile, ma di norma sono più ricchi. E quindi, par di notare anche dalle auto, un cicinìn più cafoni.

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