domenica 24 marzo 2013

GRASSO-TRAVAGLIO-SANTORO-FORMIGLI * COL GIORNALISTA PRIMADONNA, LA NOTIZIA PUO' ATTENDERE

Due parole sulla diatriba Grasso-Travaglio-Santoro-Formigli.
Marco Travaglio, oltre a essere un buon giornalista con un archivio sterminato (non a caso va sempre a copione, legge tutto con piglio da maestrino, non vorrei mai essere il suo Consulente globale Mediolanum) in grado di inchiodare alle proprie responsabilità istituzionali persino Geronimo Stilton, qualora occorresse, è una primadonna del giornalismo. E così pure il suo mentore televisivo, Michele Santoro. Quello che ogni tanto cambia il colore dei capelli con l'henné comprato dai cinesi. Narcisisti al cubo. Roba che Wanda Osiris quando scendeva lo scalone ai tempi dell'avanspettacolo era una personcina discreta, al confronto.
Per questo, pretendere che i due mastini dell'ego televisivo mollassero al buon Corrado Formigli di Piazza pulita l'osso della polemica nata a Servizio pubblico fra il presidente del Senato e il giornalista del Fatto quotidiano era pura fantascienza: un po' come chiedere a Madonna e Lady Gaga di venire a casa tua a stirarti le camicie a 8 euro l'ora. Che poi non è tanto per il prezzo, ma per la richiesta in sé.
Formigli, che è arci-odiato da Santoro da quando si è messo in proprio, per giunta su La7, ha fatto un po' il giargianella: sapeva benissimo che Travaglio, stoppato da Michele, non avrebbe mai accettato che il duello si svolgesse nel suo programma. Ma ha fatto lo splendido, e l'ha buttata lì su Twitter. Giusto per fare un figurone e mettere un pelo in difficoltà Lady Gaga e Madonna, alfieri del giornalismo duro e puro.
Ma la notizia (e i relativi lettori implicati) - quando ci sono di mezzo l'ego, gli ascolti in casa propria e in definitiva il proprio giardinetto professionale -, è necessario che stia lì. Buona e a cuccia. La notizia può attendere.

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