giovedì 10 ottobre 2013

IL FLOP DELLA «RADIO BELVA» DI CRUCIANI, QUELLO PIU' FURBO DEGLI ALTRI

Introdotto dal pertinente annuncio di Emanuela Folliero, ieri sera è andato in onda «Radio Belva», ovvero il nuovo format «Gli insultissimi di Retequattro», secondo la collaudata ricetta di Giuseppe Cruciani e David Parenzo, passati da «La zanzara» di Radio 24 al televisivo ruolo di furbetti del palinsestino.
Gli ascolti, oggi, sono drammatici: 670 mila spettatori con il 2,79% di share. Un programma che definire orrendo è riduttivo, stracciato persino da «La gabbia» di Gianluigi Paragone, che (su La7, non la CNN) ha portato a casa il 3,51% e 830 mila teste. Nonostante il parterre di ospiti belveggianti schierasse, nell’ordine: Vittorio Sgarbi, Paolo Villaggio, Alba Parietti, Claudio Coccoluto, Ilona Staller, Mariagiovanna Maglie, Mario Borghezio e, in collegamento da una sede di Sel, il plastico Emilio Fede. Con un cast così blindato (e risse disseminate ovunque, nel programma) avrebbe dovuto fare ascolti rilevabili anche su Marte. Invece, flop assoluto. Prevedibile, dirà qualcuno. Ma vediamo perché.
Il cazzeggio (molto) para-giornalistico e (parecchio) para-culo del diversamente simpatico mister Cruciani, che per insondabili motivi si è convinto di essere il più furbo del pianeta, è iniziato con il pubblico e i conduttori in piedi a ballare. Della serie: se Paragone canta con la sua band, potremo noi farci almeno quattro salti in discoteca? Consumazione (di zebedei) compresa. Già, perché negarselo?
Peccato che poi tutto il teatrino ondeggi senza meta né costrutto tra puerili scaltrezze, tentativi di portare a casa scooppettini de noantri, parole date e poi tolte alla velocità della luce, risse un tanto al chilo e un volume impastato oltre la soglia del rumore. Cosa che rendeva impossibile l’intellegibilità di qualsiasi argomento. Nella fattispecie, preso alla larga, l’immigrazione.
Non è bastato avere in studio Paolo Villaggio (nota per i ragazzetti che fanno tv: se hai Villaggio in studio, lo devi rendere protagonista in uno spazio a parte, isolarlo come opinionista, non lo puoi buttare nella mischia del suk: così lo ammazzi), che pure ha sdrammatizzato un paio di situazioni imbarazzanti; non puoi lanciare l’ariete Sgarbi in finte risse alle quali ormai non crede più neppure l’artefice stesso. E si vede. Altrimenti finisci col rimpiangere persino Fabrizio Corona. Non si capisce dove Retequattro trovi l’umano coraggio di mandare in onda questa roba. Ma tant’è.
Belva, sì. Ma senz’anima. Per dirla parafrasando Cocciante.

P.S.
Credo che Cicciolina abbia accettato di partecipare al programma solo perché era la cosa televisiva che più le ricordava una gang bang.

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