venerdì 4 settembre 2015

MATTEO RENZI * LA CURA PER IL PD CHE HA PRODOTTO IL RENZISMO

Il Pd sta sperimentando la cura Matteo Renzi. Una sorta di giovanilismo dittatoriale post berlusconiano (che nei modi e nelle tecniche di comunicazione ha tanto dell'originale) schifato da molti della vecchia guardia, messi in castigo, e che era invece purtroppo l'unica ricetta per uscire dalla palude di indecisionismo nella quale la sinistra si trovava da decenni. Se tutto questo sappia produrre risultati, lo vedremo. Per ora ha prodotto il renzismo, figlio persino più rampante del berlusconismo, perché non nasce con la sua stessa sicurezza economica.

E mentre Giorgia Meloni, che non brilla per simpatia ma che la politica la conosce, riceve assurde lettere con inviti all'antirazzismo da parte di organismi di tutela che sono emanazioni del Governo, e giustamente ci marcia su frignando sugli organi di stampa, viene voglia di stringere la mano all'idiota che ha fatto la bella pensata di inoltrare (per giunta a un parlamentare) una pur educatissima missiva che va palesemente contro l'Articolo 21 della Costituzione. Il «Ti dico io che cosa devi dichiarare» è splendido: soltanto un renziano più realista del re(nzi) ci poteva arrivare.

Per quanto riguarda il Centrodestra, se qualcuno - in questa situazione - si illude che possa procedere senza un'alleanza tra Matteo Salvini (oggi fortissimo) e Silvio Berlusconi, continui a vivere nell'illusione. Il leghista ha dalla sua la forza prepotente di una realtà che brucia (e di una demagogia venduta a quintali a un elettorato da sempre molto sensibile al tema), e Silvio, che non ha più, anche per questioni anagrafiche, l'energia di un tempo, deve accettarne le bizze e assecondarlo. A meno che non voglia mettere tutto nelle manine di Brunetta o nel riciclato plastico della Santanché. Gente che respinge, più che attirare. Insomma, il matrimonio s'ha da fare. Anche se dubito che la squadra abbia i numeri per farcela, se non compatteranno tutte le forze in campo. Cosa improbabile. Dipenderà da quanto Renzi riuscirà o meno a combinare. O a convincere l'elettorato, con disperati messaggi post berlusconiani e Cinegiornali-Luce, di avere combinato.

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