mercoledì 28 ottobre 2015

LO SFIZIO DI FAZIO: UN VAROUFAKIS RARO PAGATO A PESO D'ORO

Che gli ospiti andassero di corsa, saltellando (e in processione) a farsi intervistare da Fabio Fazio è una cosa alla quale eravamo abituati. Un po' perché «Che tempo che fa», in virtù soprattutto delle lepidezze postribolari (per citare Daniele Luttazzi) della Littizzetto, ha il suo zoccolo duro di pubblico. Un po' perché Fabietto è il re della domanda che non disturba. A volte che non c'è. Canta la sua messa, in gloria all'invitato, e tutti vanno volentieri a farsi celebrare. È comprensibile.

Pensavo fosse soprattutto un moto spontaneo, soprattutto per chi ha film, dischi o libri in promozione. Già, ma quelli in fondo vanno ovunque, e a lui non basta. Vuole il nome di grido, quello che (in teoria) fa parlare. L'ospitone che non va dalla D'Urso perché è cheap, ma che è bello potersi permettere in una cornice di catodica rispettabilità.
Al greco Yanis Varoufakis (ex Ministro delle Finanze del Governo Tsipras), si scopre ora per ammissione dello stesso, ha fatto consegnare dalla produzione del programma di Raitre 24.000 euro netti (più un volo andata e ritorno in business class, fa notare puntiglioso Enrico Mentana, mentre le polemiche infuriano) per un intervento dai contenuti non certo determinanti. E dai normali riscontri come audience. 

All'album di figurine di Fabio si è aggiunto un pezzo di pregio. Al contribuente, che presto pagherà il canone in bolletta, lo sfizio del collezionista è costato un bel po'. Oggi come oggi ci costava meno rilevare il Partenone e piazzarlo nell'area Expo, tra poco libera.
Pazienza, vorrà dire che nel 2016 la sera, per risparmiare, si spegnerà la luce un po' prima.

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