mercoledì 22 giugno 2016

PAUSINI & STASH * DAL DITO MEDIO ALLO SPUTO (MA È VERA TRASGRESSIONE?)

Nel catino dello show biz nostrano vanno di moda le piccole trasgressioni. Prima Laura Pausini ha alzato a mo' di bandiera il dito medio in quel di San Siro contro qualche gufo (direbbe Matteo Renzi) della stampa. E tra i giornalisti di spettacolo italiani, dove abbondano i narcisoni (soprattutto tra i musicali, viziati anche dalle ospitate da Maria De Filippi), è scattata la gara a intestarsi il gesto pausiniano; quella caduta di stile della ragazza made in Solarolo che ha disvelato così un altro lato stizzoso, tenuto sempre un po' nascosto, del suo carattere forte. 
Perché intestarselo? Perché fa curriculum, in un mondo dove le critiche (anche costruttive) a un disco o un concerto sono ormai rare come i congiuntivi di Flavia Vento. Insomma, in (dito) medio stat virtus.


Dopo lo scivolone di Lauretta nostra, ecco Stash (all'anagrafe Antonio Fiordispino) dei The Kolors (e non ho scritto Bono degli U2, si badi bene) che sul palco degli Mtv Awards 2016, dopo aver sputato sulla telecamera che lo riprendeva, non ha ritirato il premio che il povero Mandelli («Uey Ciccio, vieni qui, dove vai?») gli stava per consegnare.

Insomma, si fa strada tra gli artisti nostrani l'emulazione di basso livello di modelli americani. Finte tragressioni per portare a casa qualche titolo di giornale, miste a quell'inebriante e pericoloso senso di onnipotenza che dà il successo. Ci cascano tutti, prima o poi. Dimenticando che da noi il pubblico spesso idolatra personaggi che alla prima occasione non vede l'ora di demolire. Meglio pensarci un attimo prima di fare gli splendidi.

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