venerdì 10 marzo 2017

IL CASO FORCHIONE E LA BRUTTA DERIVA DEL MONDO DEL LAVORO IN ITALIA

La vicenda di Antonio Forchione, l'operaio di Torino che dopo 27 anni di lavoro in un'azienda e il trapianto di fegato viene messo alla porta e poi reintegrato in pochi giorni perché denuncia i fatti ricorrendo ai media, è sintomatica di quanto sia messo male il mondo del lavoro in questo Paese. Di quanto alcuni pilastri fondamentali, come quelli sindacali, abbiano ceduto. Di come rispetto e gratitudine non esistano più. Un segnale che mi arriva forte anche da molte persone che conosco direttamente. Si è passati dall'Italia dell'eccessivo garantismo aziendale (malato), a quest'altra dove è permesso tutto. Ma proprio tutto, senza fare una piega. E chi è dentro, complice la crisi, il tengo famiglia, e l'assenza di coraggio (che «Se uno non ce l'ha, non se lo può dare», per dirla col Don Abbondio di Manzoni), ha una paura fottuta di farsi sentire. Mala tempora.

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