lunedì 20 marzo 2017

SCEGLIERE UNA DONNA DELL'EST * LA LISTA DI «PARLIAMONE SABATO» E UNA BUFERA PER NULLA

«Parliamone sabato»: i motivi per scegliere una fidanzata dell'Est
«Le ragazze dell'Est» che cantava Claudio Baglioni nel 1981 non sono più quelle di una volta. C'è stato indubbiamente un upgrade. O un downgrade, chi può dirlo, signora mia? Resta il fatto che Paola Perego ha affrontato l'argomento nel suo «Parliamone sabato», stilando un elenco dei sei motivi che renderebbero invincibile il fascino delle suddette agli occhi del maschio italico, e si è aperta una polemica rovente. Con tanto di scuse da parte del direttore di Raiuno Andrea Fabiano


Paola Perego
La faccenda, di certo un po' sessista, a mio avviso non è particolarmente grave: in fondo non si fa altro che stilare una lista (vedi foto) di consolidati luoghi comuni a volte persino discutibili, come al punto 4: «Sono disposte a far comandare il loro uomo». Bisognava aggiungere: «Per i primi due mesi». Oppure al punto 1. «Sono tutte mamme ma dopo avere partorito recuperano un fisico marmoreo». Postilla: «Ma appena te le risposi ingrassano a vista d'occhio quasi come le italiane e portano in Italia tutti i parenti». Infine, il 6: «Non frignano, non si appiccicano e non mettono il broncio». Peccato che diventino spesso marziali negli atteggiamenti.

Il politicamente corretto a tutti i costi ci ucciderà. Per questo non non mi sento di crocifiggere la Perego. La lista semmai è mancante di alcuni punti, e forse - questo sì - la cosa andava affrontata con maggiore ironia. Comunque, gentilmente, me ne incarti tre.

P.S.
A riprova di quanto detto qui sopra, pare che gli autori del programma abbiano preso la lista andata in onda da un sito satirico: OltreUomo. Riponete i vostri etti (o quintali) di indignazione. 

P.S. 2
Nel tardo pomeriggio è arrivata la notizia che il programma della Perego è stato chiuso da Campo Dall'Orto e Maggioni. Credo sia un provvedimento eccessivo, soprattutto considerando che in video passano cose ben peggiori. A volte di intima e brutale violenza psicologica. Bastavano le scuse. Ma stavolta si è voluto il sangue. E a me resta un tarlo: il dubbio che se «Parliamone sabato» fosse stato condotto da un altro volto, alla fine non sarebbe successo proprio nulla.


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