venerdì 10 novembre 2017

GABANELLI, PIERVINCENZI, GILETTI * QUANDO IL GIORNALISMO SI SENTE POCO BENE

Da sinistra, Milena Gabanelli, Daniele Piervincenzi e Massimo Giletti
Oggi il giornalismo è parecchio in affanno e anch'io non mi sento troppo bene. Tanto che dieci giorni fa ho scritto UNA LETTERA APERTA a Silvio Berlusconi per chiedergli un incontro. Sarà l'occasione per sottoporre all'attenzione del leader di «Forza Italia», primario esponente del Centrodestra, un documento in aperta violazione dell'articolo 21 della Costituzione. Una cosa gravissima. La segreteria di Berlusconi al momento non mi ha ancora contattato, ma il post del mio blog linkato qui sopra sta circolando benissimo sul web, con già decine di migliaia di visualizzazioni.

I sintomi del malessere della categoria e dell'affanno della libertà d'espressione in questo Paese (che è al 52esimo posto nella classifica internazionale di Reporters Sans Frontieres sulla libertà di stampa) sono sempre più evidenti e preoccupanti. 
Milena Gabanelli è stata fatta fuori dalla Rai con un apparente trucchetto: prima le è stato tolto lo scomodo «Report» con la promessa di dirigere il nascente (?) nuovo mega portale web di Viale Mazzini. Poi la promessa è improvvisamente rientrata, le sono state fatte proposte incongrue, la giornalista ha rifiutato, si è messa in aspettativa ed ora è fuori dai giochi. Difficile pensare che non ci sia dietro una strategia.

Stessa epurazione per inspiegabili motivi (politici?) per Massimo Giletti, che su Raiuno conduceva «L'Arena» (un successo da 4 milioni di spettatori); il giornalista è stato lasciato a casa dall'azienda nella quale lavorava da sempre, non ricollocato in un'altra fascia oraria e rimpiazzato da una «Domenica in» imbarazzante, in odore di flop. Giletti, che domenica debutta su La7 con «Non è l'Arena», ieri in conferenza stampa è scoppiato a piangere dopo un crollo psicologico perché non riesce a farsi una ragione del fatto di essere stato messo da parte dalla Rai.

Il caso più grave, perché contempla anche la violenza fisica, è quello di Daniele Piervincenzi, l'inviato di «Nemo» (Raidue), che ha avuto l'ardire di spingersi sino a Ostia a intervistare il boss locale Roberto Spada, il quale ha pensato bene di aggredirlo rompendogli il setto nasale e poi bastonarlo per completare l'opera. Qualcosa di incredibile. Spada è in stato di fermo per lesioni aggravate in contesto mafioso e con l'aggravante dei futili motivi.


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