venerdì 26 marzo 2010

«RAIPERUNANOTTE» * MORGAN BULIMICO ANNASPA E FA TENEREZZA

Il trionfo annunciato di «Rai per una notte» (con ciò che resta di Antonello Venditti, un tipo da bosco e da riviera che ormai fa l’ammiccante ospite bipartisan: la settimana prima da Maria De Filippi e quella dopo alla corte di Michele Santoro) ha evidenziato soprattutto la preoccupante deriva allucinogena di Marco Morgan Castoldi. Confuso, fischiato da una parte della platea, apparentemente sotto l’effetto di qualche bicchiere di troppo di bonarda dell’Oltrepò Pavese (per essere teneri), il guru di «X-Factor» annaspava, senza voce, cercando di dare una parvenza colta a un evidente stato di confusione mentale. Un vorrei ma non posso reso ancora più straziante dalla recente operazione alle corde vocali, che avrebbe dovuto indurlo a restare ancora per un po’ lontano dal palcoscenico. Invece Morgan non solo ha cantato e suonato (ottima l’esecuzione al piano di «Alta Marea») ma ha risposto insultando, si è avventurato in citazioni dantesche il cui nesso è sfuggito ai più. È imploso dialetticamente, vittima dell’ansia di esserci. Della voglia di non farsi mancare quell’occasione importante di visibilità. Una bulimia (ben diversa da quella di Daniele Luttazzi, genio e volgarità al servizio della causa) che avrebbe potuto tranquillamente evitare. Per il suo bene. Ma evidentemente Morgan continua a non volersi troppo bene. E comincia a fare tenerezza.

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