mercoledì 6 ottobre 2010

IN AMERICA IL PIZZAIOLO ITALIANO E' UN ANIMALE AMMAESTRATO

I newyorkesi vanno nelle pizzerie italiane come si va allo zoo, a vedere i pizzaioli ammaestrati. Fanno fotografie mentre il pizzettaro, che non è più italiano da almeno 7 generazioni ma simula italianità, fa acrobazie con l'impasto. E loro ridono, ridono in continuazione. Manca soltanto che gli tirino le noccioline. Qualcuno vuole essere immortalato con lui con in testa il cappello da vero pizzaiolo italiano. Alla cassa fanno 34 dollari per una quattro stagioni piccola e un bicchiere di merlot.
Ieri ho visto le vetrine di "Nino's - Pizza bellissima" - chissà poi perché bellissima e non buonissima -, tra i ristoranti più apprezzati qui a Manhattan. Lui, il leggendario Nino, è vestito come gli americani credono si debbano vestire gli italiani (cioè con gessato alla Al Capone), e ha piazzato ovunque foto con tutti i personaggi che sono stati a cena da lui. Ci sono persino Clint Eastwood con la giovane moglie e James Gandolfini. Ma in tutte le foto il sorridente Nino è vestito allo stesso modo. E' come uno scintillante costume di scena, il suo.

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