
Pandemia e covid hanno generato tanta frustrazione nella gente.
Obbligo vaccinale in Austria, fra pochissimo in Germania, e da gennaio in Grecia. Cosa che (come ho sempre detto) andava fatta subito anche da noi. Per fortuna in Italia stavolta nella maggioranza ha prevalso il buonsenso e non le cialtronate no-vax e no greenpass, che sui media hanno (per stupidità dei media e ingordigia d'audience) più spazio del riscontro effettivo che hanno nel Paese reale, che è veramente minimo.
A cavalcare la linea, annusata l'aria, s'è sfilato persino Matteo Salvini. A strumentalizzare il popolo degli scontenti è rimasta Giorgia Meloni, che cavalca biecamente qualsiasi cosa possa fare opposizione. Perché non possiamo far finta di non accorgerci che dietro le proteste di piazza e chi le alimenta c'è soprattutto frustrazione e malcontento personale per lavori e opportunità perse e vita asfittica. Per il tanto che tutti noi (tutti, nessuno escluso) abbiamo dovuto sacrificare nello scenario della pandemia. Ma la colpa è del virus, non certo di chi cerca coscienziosamente di combatterlo con tutti i mezzi possibili.
sabato 4 dicembre 2021
C'E' CHI STRUMENTALIZZA LA FRUSTRAZIONE DI NO-VAX E NO GREEN PASS
martedì 2 febbraio 2021
CORONAVIRUS * OCCHIO, COMINCIA L'ERA DELLA TENTATA RACCOMANDAZIONE VACCINALE

SarsCov2, il vaccino. Pfizer, Moderna o AstraZeneca?
Già mi figuro i prossimi mesi: dal momento che il vaccino di Pfizer copre al 95%, Moderna al 94,1% e l’Astra Zeneca solo al 60% (e sarà somministrato a quei cittadini sotto i 55 anni teoricamente a minor rischio Covid-19, tra l'altro ci sono dentro in pieno) scatterà la gara ad accaparrarsi (immagino con scarso successo) il primo e il secondo invece del terzo. Oltre alla challenge, credo già avviata, per chi riuscirà a vaccinarsi prima degli altri, partiranno telefonate su telefonate agli amici, e agli amici degli amici (persino all'amico Alessandro, che fa Amici solo di cognome e si lamenta perché da anni Maria De Filippi non gli paghi almeno qualche euro di diritti), per la raccomandazione vaccinale.
Ecco, lo sento: sta per partire l’era della tentata raccomandazione vaccinale. Della serie: voglio a tutti i costi lo Pfizer o il Moderna, e ai poveracci diano l’altro. Oppure: aspetto finché non potrò avere il preparato migliore. Cosa che ritarderà o renderà estremamente difficile il raggiungimento dell’immunità di gregge. Mi auguro di sbagliarmi, ma la vedo complicata. A meno che non arrivi anche il primo registrato, lo Sputnik (per il quale i russi hanno dichiarato il 91%, ma vatti a fidare), e lì poi ci sarà da ridere. Per modo di dire.
mercoledì 18 maggio 2016
IO, CICCIONA, VI RACCONTO COME LAVORA IL DIETOLOGO DEI VIP DELLA TV

Ricevo da un'amica (e volentieri condivido con voi, perché può avere anche un'utilità sociale) il resoconto dell'esperienza che ha avuto sottoponendosi a un ciclo di trattamenti con un noto dietologo visto in tv.
«Faccio diete da quando avevo 10 anni e mi davano amfetamina, e oggi ho perso molti chili. E anche se non ho problemi a farmi definire cicciona, voglio affermare che a tutto c'è un limite.
Del suo metodo ho solo mantenuto l'assenza di sale, zucchero e la questione del caffé... Il mio giro coscia è diminuito di quasi 10 cm...
lunedì 4 marzo 2013
NUOTARE FA SEMPRE BENE? DIPENDE (E I BAMBINI DOVREBBERO...)
Per i bambini, il nuoto è
davvero adatto? «Dipende» osserva lo specialista. «Se si vuole far fare sport a
un bambino di otto anni, e si hanno a disposizione, come accade spesso, in
media solo tre ore di attività fisica alla settimana, può essere la scelta più
comoda o facile per i genitori, ma non la migliore per il bambino, proprio per
via della non totale completezza di cui si parlava poc’anzi. Il nuoto lavora in
galleggiamento, quindi l’impegno fisico è più basso. È come se si utilizzassero
di fatto 40 dei 60 minuti a disposizione».
Per il resto, il nuoto è uno
sport che, giocando appunto sul galleggiamento, consente anche di calibrare
meglio il proprio sforzo (fa lavorare cuore e apparato respiratorio con carichi
non elevati), ed è una sorta di primo scalino dell’approccio all’attività
fisica. Non a caso gli specialisti consigliano prima il nuoto, poi la
bicicletta, e solo in una terza fase la corsa, decisamente più impegnativa.
«Per gli anziani con problemi osteo-articolari» dice Lupo «più che di nuoto, in
genere parliamo di idrochinesiterapia, cioè di un’attività muscolare fatta in
acqua». «In ogni caso» conclude Lupo «prima di fare qualsiasi sport, è bene
sentire uno specialista. Il semplice certificato che può rilasciare il medico
di base, a volte può essere inutile, o addirittura rischioso. Anche perché in
genere è subordinato a una visita generica, senza ulteriori accertamenti.
Sarebbe bene fare almeno un elettrocardiogramma, verificare che non ci siano
problemi di ipertensione, ed effettuare l’esame del fondo oculare, per
verificare che non ci siano malattie dell’apparato circolatorio».mercoledì 22 agosto 2012
SESSO * ANDARE IN BIANCO: QUANDO LUI - LEI NON VUOLE FARLO
Ecco infine, in 10 punti, i consigli del dottor CIRO BASILE FASOLO, andrologo e sessuologo del Dipartimento di Medicina interna dell'Università di Pisa:
1) NON PRENDERTELA TROPPO
Non te la prendere: anche se in questo momento vorresti avere un rapporto sessuale, è giusto capire che non sempre ad un bisogno fisico può e deve corrispondere un appagamento. Rispetta i momenti-NO dell’altro.
2) MANTIENI LA CALMA
Sai perfettamente che più ti sforzi di rimuovere un pensiero, più quel pensiero inevitabilmente riemergerà, con conseguenze negative per te e per il tuo partner: essere e restare sereno gioverà sia alla salute psichica tua che di chi ti sta accanto.
3) STUDIA UN PIANO PER COMBATTERE LO STRESS
Considera che gli impegni e lo stress gravano sul desiderio sessuale, fino a bloccarlo. A volte anche la stanchezza può provocare effetti analoghi e pensieri e preoccupazioni passano inevitabilmente in primo piano a dispetto delle necessità psicofisiologiche. Prova a organizzare meglio la tua giornata e valuta con il tuo partner come possa essere meglio impostata la vostra vita sociale e la vostra relazione, in modo da ridurre lo stress e liberare energie per il tempo libero: la vostra relazione ne gioverà.
4) METTITI NEI PANNI DELL'ALTRA/O
Nel rapporto di coppia, cercare di mettersi nei panni dell’altro può aiutarti non solo a capirlo, ma anche soprattutto a capire te stesso; prova a ricordarti come potrebbe essersi sentito il tuo partner quando tu lo hai rifiutato. Prova a concentrare le tue energie nella cura del partner.
5) LAVORA DI PIU' SULLA COPPIA
L’identità sessuale si rafforza anche attraverso momenti di gratificazione, come quelli derivanti da un rapporto intimo, vissuto con soddisfazione di entrambi i partners. Ma tale identità è fatta anche di altri aspetti: cura dei figli, affetti, presenza all’interno della coppia, volontà di avere un ruolo all’interno della coppia, ruoli sociali, condivisione di decisioni, passioni, speranze...
6) HAI SBAGLIATO APPROCCIO?
È possibile che il tuo approccio non sia stato opportuno. È un buon momento per chiederti se sia giusto cambiare atteggiamento e magari, dopo essersi chiariti col partner, ascoltare qualche consiglio su come soddisfare in modo migliore i suoi desideri.
7) CONTROLLA LA TUA AGGRESSIVITA'
Talvolta, essere rifiutati in ambito sessuale può portare a un forte risentimento e a sentimenti di aggressività: è piuttosto normale, tali sentimenti sono propri della natura umana. Controlla e mitiga la tua aggressività e utilizza le stesse energie per creare un clima di condivisione, socievolezza e accoglienza dei bisogni altrui.
8) NON ESSERE TROPPO EGOISTA
Per quanto una sana dose di egoismo sia fondamentale nello sviluppo dell’identità di ognuno di noi, esso non deve prevaricare quelli che sono i limiti che l’altro ci chiede più o meno inconsciamente di rispettare. È quindi importante non solo ascoltare se stessi e i propri bisogni fisici o psichici, ma anche e soprattutto all’interno di una coppia, i bisogni, i quesiti e le richieste che il nostro partner ci pone. Il compromesso bilaterale all’interno di un rapporto di coppia ne migliora la stabilità.
9) REGALA UN SORRISO AL PARTNER
Molto probabilmente il fatto di averti rifiutato ha suscitato nel tuo partner un certo senso di colpa e ciò contribuisce a creare un clima teso. Cerca di prendere le redini della situazione, ricordandoti che la sessualità ha anche una componente ludica, stempera questo momento giocando col tuo partner, regalagli “un sorriso che non sia di rancore, ma di comprensione”.
10) PARLARSI È FONDAMENTALE
Alla base di un rapporto di coppia, sfera intima e sfera sessuale si integrano grazie alla comunicazione fra i partners. Questo processo di «dialogo» non si sviluppa unicamente durante il rapporto sessuale: è importante confrontarsi col partner, cercare di comprendere le motivazioni di tale rifiuto. L’abitudine a parlarsi, aspetto che dovrebbe essere caratterizzante di un rapporto di coppia, rafforza il legame. Punta la tua attenzione sugli aspetti positivi della vostra relazione e non te la prendere se, una volta tanto, le cose non vanno come ti aspettavi.
(SALUTE di TV SORRISI E CANZONI - LUGLIO 2012)
martedì 31 luglio 2012
VACANZE * 10 REGOLE PER LE FERIE SENZA STRESS
lunedì 30 luglio 2012
BRUXISMO (DIGRIGNARE I DENTI) * CHE COS'E' E COME SI CURA
venerdì 27 luglio 2012
FIBRILLAZIONE ATRIALE * COME GUARIRE CON UN INTERVENTO
martedì 18 gennaio 2011
BALBUZIE * CINQUE TRUCCHI PER CURARLA AL MEGLIO
Se si deve parlare in pubblico, per ridurre l’incidenza della balbuzie, in molti casi (ma non in tutti), è utile leggere più e più volte lo stesso testo, sino quasi a impararlo a memoria. Ciò - in linea di massima - aumenta la propria sicurezza.
Uno tra gli scogli maggiori per chi balbetta, è il telefono, considerato oggetto tabù: parlare senza vedere l’interlocutore fa crescere l’ansia per i propri silenzi. Un consiglio è quello di distrarsi facendo un piccolo disegno o scarabocchiando un foglio durante la conversazione. L’attenzione si sposta così leggermente dall’ossessivo problema della difficoltà di comunicare.
Uno tra gli esercizi più semplici consigliati (da approfondire in seconda battuta con un logopedista) è quello di leggere un testo fino in fondo senza curarsi della punteggiatura.
Dimenticate calcio e soprattutto nuoto, forse più popolari ma troppo «solitari». Lo sport migliore da praticare per chi balbetta, caldamente consigliato dagli esperti, è il rugby.
(SORRISI SALUTE! - NOVEMBRE 2010)
giovedì 22 aprile 2010
SALUTE * «MI HANNO DIAGNOSTICATO UN TUMORE PER SBAGLIO»
Mi chiamo Giacomo Beltramini, 60 anni, milanese, divorziato, una figlia, ex professore di storia e filosofia. Subito dopo la pensione, parto per tre settimane di vacanza in America con la mia nuova fidanzata. Sulla carta (anche quella topografica), una meraviglia: Chicago, New England, cascate del Niagara. A quattro giorni dall’arrivo, di notte, su un pullman, una preoccupante emorragia intestinale mi spaventa e fa scattare l’allarme. Ricoverato d’urgenza al St. Vincent Mercy Medical Center di Toledo (Ohio), i medici provvedono alla colonscopia di rito e mi fanno una diagnosi fulminante: «Probabile tumore intestinale al colon discendente con varie lesioni a danno del tessuto epatico». Quel probabile si trasforma in certezza durante il colloquio con i luminari americani, che mi danno non più di tre mesi di vita. Proponendomi - senza neppure fare una biopsia - un intervento urgente: il taglio di un pezzo dell’intestino. Costo: 200 mila dollari. Mentre mi crolla il mondo addosso, dico che preferisco rientrare di corsa in Italia e farmi operare là. Loro mi avvertono del rischio che corro: potrei morire in aereo, nel caso fossi colpito da un’altra emorragia. Pazienza, decido di sfidare la sorte. Tanto, ormai...
Sul lungo e affannoso volo per rientrare in Italia, che fa scalo a Parigi, mi tormento. Per una decina di giorni non ho fatto altro che pensare a quanto mi rimaneva da vivere, a ciò che mi restava ancora in sospeso. Al tempo buttato via, a ciò che avrei potuto fare altrimenti. Avrei voluto rivoltarla, la mia esistenza. A Milano, mi precipito all’I.E.O., l’Istituto Europeo di Oncologia, e dopo la colonscopia con biopsia i medici mi spiegano che avevo soltanto alcuni polipi benigni che andavano asportati. Un intervento molto comune dopo i 50 anni e per chi è geneticamente predisposto.
Uscito dall’incubo, oltre a rivalutare la sanità italiana, faccio la conta dei danni: una vacanza completamente rovinata, 5000 euro in fumo per spese mediche - e per fortuna la mia fidanzata aveva con sé la Carta oro del padre, altrimenti avrei dovuto farmeli mandare dall’Italia - e il costo del volo urgente di rientro, recuperato al 50% grazie alla Regione Lombardia. Mia figlia, che ha un amico avvocato negli Usa, ha verificato anche l’ipotesi di intentare una causa ai medici americani, scoprendo che avremmo avuto appena il 25% di probabilità di vittoria; ho preferito lasciar perdere.
Il team di sanitari americani voleva operare in tutta fretta solo per poter fare cassa? Non ho prove per dirlo, ma il sospetto è lecito. Fatto sta che me la sono cavata con mezz’ora di polipectomia ambulatoriale invece dell’asportazione di mezzo intestino e la prospettiva di avere la “cagarella” per tutta la vita. Spero che Obama faccia davvero qualcosa per la Sanità americana, perché là sono messi davvero male. Mentre aspettavo in emergenza ho fatto tre ore di attesa e alcuni homeless sono stati mandati via in quanto privi di assicurazione. Io, graziato dalla sorte, ho avuto la psiche scossa per sei mesi e per un anno almeno mi sono comportato meglio. Poi la vita riprende, la memoria è corta e tutto torna come prima. Ma oggi non mi stanco di consigliare a tutti la prevenzione e una colonscopia ogni tanto.
Giacomo Beltramini
(SORRISI SALUTE! - SETTEMBRE 2009)
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