domenica 4 dicembre 2011

«ANONYMOUS» * E SE IL VERO SHAKESPEARE FOSSE UN ALTRO?

Il giovane Edward de Vere, diciassettenne conte di Oxford, è un talentaccio naturale. Scrive che è una meraviglia, ma i suoi componimenti allegoricamente politicizzati non sono graditi a corte. Come se non bastasse, essendo fascinoso, riesce a conquistare la Regina Elisabetta I (Vanessa Redgrave) e a darle un figlio, prima che le ragioni di stato (sul fuoco soffiano cortigiani in vena di complotto) impongano ai due di allontanarsi. Per veder rappresentati i propri lavori nel giro sempre più convincente del teatro popolare, il talentoso Edward decide di affidarli a un autore sconosciuto, con l'impegno che non riveli mai il suo nome. Dovranno essere i manoscritti di un anonimo. Sbucando da dietro le quinte dopo uno spettacolo che finisce in modo trionfale, però, l'attorucolo William Shakespeare decide di rivendicare la paternità di quei lavori.

Imbastendo un dramma shakespeariano sull'affascinante storia del vero/finto Shakespeare, Roland Emmerich fa centro, anche se il continuo sbilanciamento fra i piani temporali, crea qualche scompenso allo spettatore. Che si ritrova sballottato fra epoche, paggetti, intricate trame e giochi di ruolo. Impagabile la Redgrave, ma tutti gli attori sono in parte. Compreso l'immancabile gobbo malefico, che sta come il cacio sui maccheroni in ogni film in costume che si rispetti. La voce di colui che doppia il cattivo (Roberto Pedicini, già noto per Kaiser Soze de I soliti sospetti) andrebbe depositata alla Siae. VOTO: 7.

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