lunedì 28 febbraio 2011

«LADRI DI CADAVERI - BURKE & HARE» * DIS-ONORANZE FUNEBRI, OVVERO MORIRE PER RIDERE

Scozia, 1829. Diciamolo subito: Mike Bongiorno non c'entra. Due truffatori (Simon Pegg, Andy Serkis) recuperano cadaveri da vendere a caro prezzo ad altrettanti medici delle facoltà di anatomia di Edimburgo. C'è del marcio, pardon della putrefazione, in giro. I morti freschi da sezionare e fotografare sono pagati a peso d'oro. Finché steccano per cause naturali, è tutto ok. Quando il materiale umano inizia a scarseggiare, i due s'ingegnano con allegri omicidi fra amici. Il tutto mentre uno è alle prese con una moglie avida e sessualmente intrigata dalle pompe funebri (la frase è aperta a tutte le interpretazioni possibili), e l'altro si innamora di un'ex prostituta (Isla Fisher) aspirante attrice shakespeariana.

D'accordo, non sarà più il John Landis di «The Blues Brothers» o «Una poltrona per due» (quei tempi non possono tornare, è chiaro), ma la mano del maestro continua a farsi sentire, in questa commediola senza pretese che strappa comunque più di un sorriso. Risate facili, si obietterà: c'è di mezzo la Nera Signora. D'accordo, ma almeno siamo alle prese con un cast di livello, ritmo, un'ottima ricostruzione storica e con qualche trovatina efficace. Grezzata cult, a proposito della fiducia nel prossimo: «Fidarsi, fidarsi... Una volta mi sono fidato di una scoreggia, ed è finita che mi sono cagato addosso». VOTO: 7

MUHAMMAR GHEDDAFI * È GIA' PRONTO IL REMIX DISCO SUMMER 2011



«UNKNOWN - SENZA IDENTITA'» * MI RITORNI IN MENTE (PARLO DI «FRANTIC»)

Il dottor Martin Harris (Liaam Neeson) e signora arrivano trafelati a Berlino per consentire a lui di intervenire a un importante convegno agroalimentare. All'aeroporto smarriscono una valigetta che contiene i loro passaporti e Harris, per recuperarla, si affida a una tassista (Diane Kruger) pronta a lanciarsi in una corsa che si conclude con un incidente. Harris cade nel fiume e batte la testa, perdendo parzialmente la memoria. Una volta in grado di alzarsi, corre in albergo a cercare la moglie, che non solo non lo riconosce, ma addirittura gli presenta suo marito, il vero Martin Harris. Mioddìio, che cosa mi sta succedendo? Qui bisogna cercare di far capire a questa gente che sono io il professorone. Chi - gentilmente - mi crede? E soprattutto: perché ci sono un sacco di bastardoni che vogliono uccidermi?


Diretto da Jaume Collet-Serra, questo onesto thriller dalla classica fattura paga un enorme debito nei confronti del «Frantic» di Roman Polanski, con il rintronato Harrison Ford. Sullo sfondo di una splendida Berlino, Neeson si muove con tutta la sbigottita fissità espressiva che lo contraddistingue. Diane Kruger è più credibile come Elena di Troia (sia detto senza offesa) che come cameriera/tassinara, ma tant'è. Una ventina di minuti in meno, avrebbero giovato al prodotto. VOTO: 7=

RUMORS * DISCOGRAFIA IN CRISI: ALLA UNIVERSAL 16-18 TAGLI IN ARRIVO

Nonostante un Festival di Sanremo non così improponibile (a parte alcune eclatanti eccezioni) sul piano delle proposte musicali in grado di dare qualche piccola scossa alle vendite, la crisi discografica continua a farsi sentire. Prepotentemente. Tanto che una tra le etichette più note, la Universal, sta correndo ai ripari. Pare infatti che l'azienda stia per annunciare 16-18 tagli al personale anche in Italia. Ristrutturazione che viene dopo i 20 esuberi del ramo canadese. Una situazione che ovviamente impensiersce molti lavoratori. Anche per l'editoria potrebbe essere un 2011 di sangue, dopo un 2010 da dimenticare. Molti attendono con ansia che chiudano i concorrenti per poter prendere un po' di fiato.

venerdì 25 febbraio 2011

CHIARA BONATI, BLOGGER DI «UOMINI E DONNE» * CON I TRONISTI CI ESCE LEI

Si chiama Chiara Bonati, ha 26 anni, è di Bergamo, dove vive e lavora, e le mancano cinque esami alla Laurea in Comunicazione.
Nulla di così particolare se Chiara non fosse una tra le più rampanti blogger italiane, artefice del successo del blog di «Uomini e donne». Uno spazio virtuale costantemente aggiornato e a quanto sembra più frequentato del sito stesso del programma inzuppato nel trash e confezionato da Maria De Filippi
Il blog nacque il 20 gennaio 2006, per un'intuizione della socia di Chiara, Isabella, 24 anni, e l'arrivo della Bonati risale a maggio 2007. Il primo milione di visitatori l'hanno festeggiato nel 2008 (dopo 4 mesi che avevano inserito il contatore visite, inserito a settembre 2007) e negli ultimi tempi - prima che il blog diventasse sito vero e proprio - le nostre eroine erano arrivate a contare 50-60mila visite al giorno. Un lavoro fatto in coppia (puntando anche su altri reality, come il «Grande Fratello», «Amici di Maria», «X-Factor» e «L'isola dei famosi»), grazie anche alle preziose segnalazioni di un mare di lettrici.
«I tronisti per me sono persone normalissimissime, che tratto come tratto chiunque, senza nessuna soggezione» dice Chiara (nella foto con Giovanni Conversano), occhi di ghiaccio, idee chiare (a dispetto di chi l'ha ribattezzata «Chia appròssimativ») e forme morbide. Ma di fatto ormai, tra serate in discoteca e altro, capita che riesca a conoscerli, incontrarli e intervistarli come e più delle stesse pretendenti.
Insomma, vuoi vedere che questa ha capito tutto?

GOSSIP * LUI DIRETTORE, LEI INFEDELE CRONICA: SI SPOSANO

Dicono che un noto direttore di giornali, stia per sposarsi con una signora altrettanto nota, ma soprattutto per il fatto di non avere la fedeltà nello scrigno delle proprie comprovate qualità. Dicono che lui non lo sappia. Dicono.

ROBERTO CENCI * «I BABY CANTANTI NON SONO MOSTRI E I MIEI PROGRAMMI CLONANO SE STESSI»

Quando hai per le mani una banda di ragazzini che cantano come i grandi (e a volte meglio),  con l’andare del tempo diventa difficile tenerli sempre chiusi nell’angusta scatola dalla tv. Il loro talento può riempire persino i palasport. Con questo spirito il regista Roberto Cenci ha varato a Genova «Io canto - La festa», un tour con 13 mini-fenomeni della vocalità usciti dal talent-show di Canale 5, da lui ideato e diretto. 35 canzoni concentrate in due ore di spettacolo, in bilico tra i Queen, Michael Jackson, i Blues Brothers, e medley che spaziano da Walt Disney a «Grease», passando per gli anni della Disco music.
«Fortunatamente» spiega Cenci «le difficoltà che si incontrano organizzando e muovendo una macchina imponente come questa sono attenuate dal fatto di poter utilizzare quasi tutto l’impianto musicale già sfruttato in tv. Per il resto, mi fa piacere sottolineare che con gli incassi di questi spettacoli sosteniamo Mediafriend Onlus; alla fine, contribuiremo con 200 mila euro alle iniziative di solidarietà de La fabbrica del sorriso». Le polemiche per «Io canto», indicato come clone di «Ti lascio una canzone» di Antonella Clerici (Raiuno) sembrano solo un ricordo. «In realtà è un falso problema» continua Cenci. «Anche perché entrambi gli spettacoli sono miei. Il primo me lo chiese Bibi Ballandi; questo l’ho realizzato per Canale 5 utilizzando ragazzi di una fascia d’età superiore: attorno ai 12-14 anni. È un talent, con un preciso vincitore - quest’anno Benedetta Caretta, con premio della giuria ad Andreea Olariu, la scorsa edizione Cristian Imparato -, ma avendo a che fare con concorrenti di questa età abbiamo preferito evitare loro eliminazioni potenzialmente traumatiche, che sono invece tipiche di programmi come “X-Factor” o altri. Nei quali però i personaggi hanno già un percorso di vita più strutturato».  E mentre sul palco i baby talenti provano, dietro le quinte un manipolo di genitori, in riunione permanente, si organizza per seguirli durante le date del tour. L’organizzazione deve provvedere a tutto: albergo, voli, pasti e trasferimenti. Come per i divi veri e il loro entourage. È giusto, si domanda qualcuno, incidere sulle vite di questi ragazzi per trasformarli - seppure momentaneamente - in macchine da spettacolo? «Credo che non ci sia niente di male» conclude Cenci. «Mi auguro che un domani Cristian Imparato, che è di Palermo, diventi nella sua città un grandissimo chirurgo. Dopo aver verificato per bene le sue attitudini. Ma se nel frattempo, avendo un forte talento musicale, lo mette un po’ a frutto, non ci vedo niente di mostruoso. Anche mia figlia, che oggi ha 26 anni e lavora dietro le quinte della tv, provò a fare la ballerina in uno show della Cuccarini. Questi ragazzi stanno facendo una grande esperienza di vita. Non solo: quando sono arrivati, erano un po’ dissociati, ognuno attaccato al proprio pc, videogioco o Facebook. Ora socializzano, giocano, si aiutano nei compiti. Sembra quasi abbattuta la strana barriera di solitudine dei nostri tempi».
Roberto Cenci (47 anni), è attualmente al lavoro per preparare «Lo show dei record» con Gerry Scotti, e un nuovo talent show intitolato «Ragazza Italiana».
La produzione dello spettacolo è a cura della scuola M.A.S. (Music Arts & Show) di Milano.

(TV SORRISI E CANZONI - FEBBRAIO 2011)

giovedì 24 febbraio 2011

COME HO CAMBIATO IL MODO DI VEDERE LA TV

Ho cambiato ormai da tempo il mio modo di fruire della tv. Una volta era sistematico, ora totalmente random. A volte vedo gente che segue le cose del video o che si approccia alla critica televisiva, appassionarsi a programmi che non guarderei più neppure pitturato.

NUOVA 500 BY GUCCI * PER FESTEGGIARLA, COCO SUMMER E LAPO IN GRANDE SPOLVERO


Parterre da grandi occasioni ieri notte nello spazio polifuzionale dell'Hotel Diana, nel cuore di Milano, per la presentazione della nuova 500 by Gucci. Tra fiumi di vodka sour e champagne, uno sciame di modelle e modelloidi faceva passerella alla ricerca dell'attimo fuggente. Quello che a volte non passa mai. In sottofondo, brani Anni 80, tra il commerciale e il ricercato. Inviti stampati e rigorosamente per una persona. Cosa che ha  messo in vistoso imbarazzo chi aveva già fatto affidamento sul classico, doppio accredito. Ma d'altra parte il locale era strapieno, e si voleva sottolineare in qualche modo l'esclusività dell'evento.
Vestito di blu elettrico, in grande spolvero (nel senso più fashion del termine) Lapo Elkann catalizzava l'attenzione. Con lui, la fidanzata Bianca Brandolini d'Adda e Ginevra Elkann per completare il comparto familiare torinese. Corteggiatissima, in abito rosso, Franca Sozzani, direttore di Vogue Italia, metteva a dura prova (in senso figurato) la lingua delle tante che le si avvicinavano a caccia di favori o di un po' di visibilità. Sul tardi è spuntato Piero Chiambretti, testimonial Fiat, e non mancava anche Fiammetta Cicogna, che con Pierino ha avuto qualche recente e cocente scazzo televisivo. Felice, in compagnia di amici e della moglie, il bel Luca Argentero. Che faceva pendant con l'ex cestista Gianmarco Pozzecco.
Con piglio da consumata conduttrice televisiva, ironizzando sul Festival di Sanremo, Frida Giannini, il capo della maison Gucci, ha introdotto sul palco l'energica band di Coco Summer, figlia di Sting. Dimostrazione vivente che le colpe dei padri a volte possono cadere sui figli senza fare apparenti danni. Anzi.

mercoledì 23 febbraio 2011

NINA MORIC (E SAVINO) ALL'ISOLA DEI FAMOSI PER SALVARE LA VENTURA


Partenza flop per «L'isola dei famosi», stracciata al debutto dal «Grande Fratello». Per questo Giorgio Gori, Simona Ventura e soci tornano alla carica con le misure correttive: spostamento al mercoledì, meno concorrenziale, e ingresso da stasera dell'ipertrofica Nina Moric. La modella ex di Fabrizio Corona vuole cambiare immagine ma si porta appresso, da sempre, quella di croata bomba del sesso, litigiosa, tutto sommato fragile e un po' maledetta. Una che potrebbe fare audience, insomma. Con i suoi nudi al silicone e qualche scatto d'ira. Un iniezione d'imprevedibilità, insomma, in un cast davvero molto povero. Le uniche polemiche al momento sono venute dal reclutamento della bombastica Francesca De Andrè, sexy nipote di Fabrizio e figlia di Cristiano. Nonno non avrebbe gradito, s'infervorano i fans. Da vedere, di certo, è uno spettacolino non di nicchia.
Altra iniezione di sorrisi dovrebbe arrivare dal reclutamento in extremis fra gli opinionisti di Nicola Savino, che va ad aggiungersi ad Alba Parietti e Vladimir Luxuria, gli antifurti con le palle di questa ottava edizione. Trattatato piuttosto male a Mediaset con l'esclusione da «Colorado cafè» (il programma comico che non fa ridere), il compagno di merende di Linus potrebbe essere sulla via di un rientro in Rai. Dove - nel nostro piccolo - gli avevamo sempre consigliato di restare.

martedì 22 febbraio 2011

«AMICI MIEI - COSI' TUTTO EBBE INIZIO» * 10 BUONI MOTIVI PER BOICOTTARLO

Il 16 marzo uscirà nelle sale «Amici miei - Come tutto ebbe inizio», film ispirato molto liberamente all'immortale saga cinematografica di «Amici miei». Ecco 10 buoni motivi per non vederlo e per invitare il maggior numero di persone a boicottarlo.

1) Checché ne dica Christian De Sica, che ha dichiarato il contrario, «Amici miei» è un capolavoro assoluto che non andava sporcato - così come la memoria di chi l'ha interpretato - con un irrispettoso seguito nato al solo scopo di speculare su un marchio storico del cinema italiano.

2) La qualità del cast principale di questo prequel (Christian De Sica, Michele Placido, Giorgio Panariello, Paolo Hendel, Massimo Ghini) non è - a mio avviso - neppure lontanamente paragonabile a quella dell'originale (Ugo Tognazzi, Gastone Moschin, Adolfo Celi, Philippe Noiret, Renzo Montagnani, Duilio Del Prete).

3) La qualità del cast secondario di questo prequel (Massimo Ceccherini, Barbara Enrichi, Alessandra Acciai, Alessandro Benvenuti, Pamela Villoresi) non è - a mio avviso - neppure lontanamente paragonabile a quella dell'originale (Alessandro Haber, Milena Vukotic, Paolo Stoppa, Bernard Blier, Olga Karlatos, Franca Tamantini, Silvia Dionisio).

4) Il talento registico del cinepanettonaro Neri Parenti, l'uomo che - a mio avviso - ha già contribuito a distruggere la straordinaria maschera di «Fantozzi», non è neppure lontanamente paragonabile a quello di Mario Monicelli o dello stesso Nanni Loy, che ha diretto il pur più debole «Amici miei atto III».
Per farsi un'idea, la filmografia completa di Neri Parenti è consultabile cliccando su questo link.

5) Christian De Sica, il protagonista del film, non è - a mio avviso - un grande attore ma solo un discreto e sopravvalutato caratterista troppo sovraesposto a furia di interpretare spot e cinepanettoni.

6) Non si può neppure correre il rischio che la continuazione della saga di «Amici miei» possa essere trattata alla stregua di un cinepanettone o solo accostata a qualcosa di simile.

7) Contattato per partecipare al progetto, Mario Monicelli aveva decisamente rifiutato, e più in là (si trovano testimonianze anche in rete) si è espresso comunque molto negativamente a proposito della realizzazione di un seguito di «Amici miei».

8) Già più di 57 mila persone da tutta Italia (e 32 mila sulla pagina dell'evento d'appoggio) hanno aderito al gruppo che ho creato su Facebook «GIU' LE MANI DA AMICI MIEI: FERMIAMO DE SICA E IL SUO ANNUNCIATO PREQUEL», raggiungibile a questo link.
Ne hanno parlato i maggiori quotidiani, le tv e le radio nazionali esprimendosi in buona sostanza contro il progetto del prequel.

9) La storia del cinema (non solo) italiano è costellata di brutti od orribili seguiti. È in assoluto la prima volta che dalla rete o comunque «dal basso» parte con una forza dirompente un movimento che - per tutelare la memoria di un film e di chi l'ha interpretato - chiede al pubblico una cosa semplicissima ma rivoluzionaria: non comprare il biglietto, non andarlo a vedere.

10) Tutti vi chiedono di spendere soldi. Qui si tratta solo di risparmiarne e convincere il più persone possibili a farlo. Boicottiamo «Amici miei - Come tutto ebbe inizio».

PATTY PRAVO-MORGAN * SI SCOPRE IL VERO TITOLO PROVVISORIO PER SANREMO 2011

Secondo indiscrezioni, il titolo provvisorio del mancato duetto sanremese fra Morgan e Patty Pravo con «Il vento e le rose» era Tirare a cantare.

GOSSIP * VECCHIONI SEMI-SVENUTO QUANDO SA DI AVER VINTO SANREMO

Note a margine della vittoria di Roberto Vecchioni all'ultimo Festival di Sanremo con «Chiamami ancora amore». La sala stampa era totalmente galvanizzata dalla sua interpretazione (qualcuno ha detto: «Cantava più convinto di Mino Reitano»), tanto che ha praticamente buttato via il bonus della golden share che avrebbe potuto creare problemi - si immagina - all'Al Bano di «Amanda è libera».
Il professor Vecchioni, che ha un'assistente un po' sbrigativa non sempre amata dagli addetti ai lavori, a questo pezzo credeva davvero, come si notava anche dall'ispirato testo, ma era anche molto emozionato. Tanto che, quando gli è stata data notizia della vittoria, nel retropalco, da un discografico che l'ha abbracciato, gli si sarebbe praticamente accasciato semi-svenuto fra le braccia. Qualcuno temeva di averlo perso.

lunedì 21 febbraio 2011

MATTIA MOR * DAL «GRANDE FRATELLO» ALLE MAGLIETTE, IL PASSO È BREVE

Serata d'apertura del primo monomarca Blomor in via Lupetta, a Milano.
Il proprietario e creatore del marchio, l'ex gieffino Mattia Mor, ha accolto nel nuovo store vintage a due passi dal duomo i numerosi ospiti intervenuti alla serata.
La madrina, Elenoire Casalegno, era raggiante in compagnia del suo nuovo fidanzato, il chirurgo plastico Matteo Malocco. Molti i vip presenti:
oltre ad Elenoire Casalegno c'erano infatti Mauro Marin, Olivia Lechner e Sheila Capodanno dal Grande Fratello, Selvaggia Lucarelli, Maria Sole Brivio Sforza e Patrizia Lorena D'Asburgo, l'imprenditore Arturo Artom, Corinne Clery, il cuménda Roberto Mercandalli, Tullio del Grande fratello, Nicola Paolinelli e la iena dello "Sconvolt quiz" Niccolò Torielli.







domenica 20 febbraio 2011

SANREMO 2011 * PASSI VECCHIONI, MA LO SCANDALO E' IL TERZO POSTO DI AL BANO

Lo scandalo non è tanto la vittoria del ruffiano Roberto Vecchioni (testo splendido, musica ahimé banalissima, eco di mille altre vecchionate da qui alla notte dei tempi), e neppure il secondo posto della ruvida Emma Marrone, il camallo che veste di raso, che con i Modà ha consegnato alla storia del Festival una buona pagina d'atmosfera. Lo scandalo vero era il terzo piazzamento di Al Bano, alle prese con "Amanda è libera". Lei sarà stata anche libera, ma ora si valuta se ci siano i presupporti per mandare a lui quantomeno un avviso di garanzia. Al Bano è anche un vecchio amico, ma così non si fa. Non si porta a Sanremo un pezzo così antistorico (rispetto alla storia degli ultimi Festival, intendo), così fintamente buonista, così sfacciatamente speculativo. Poi hai voglia ad andare di acuti e virtuosismi vocali: sembrava solo una puntata de I Fatti vostri.
La giuria demoscopica l'ha segato il primo giorno, ma poi è stato recuperato e portato in auge dal sempre più inappropriato Televoto. Lo stesso Televoto che quest'anno ha garantito la polemichetta che fa colore di ogni Sanremo che si rispetti (e in genere non lo si rispetta, ma lo si guarda). Stavolta è spuntato l'oscuro omino di RaiTrade, che - non sia mai - ha rivelato il favorito (poi vincitore) della classifica provvisoria. Cazziato in pubblico come alle scuole elementari, è rimasto impietrito prima di finire in ginocchio su ceci. Pare che Mauro Masi lo chiamerà in diretta la prossima volta che si troverà sulla poltrona del dentista, costringendolo a rispondere mentre è in funzione la cannula del risucchio.
In tutto questo, un solo dubbio: ma che cosa c'entra RaiTrade col Televoto? 

sabato 19 febbraio 2011

GOSSIP * BELEN RODRIGUEZ: CORONA A MILANO, ROBBIE E LUCA A SANREMO

Mentre Belen Rodriguez è a Sanremo, alle prese con la serata finale del Festival (e a quanto pare anche con la corte serrata del compagno d'avventure Luca Bizzarri, che non ha mai nascosto una comprensibile passionaccia per lei), Fabrizio Corona è a Milano, a portare a spasso il figlio Carlos, avuto da Nina Moric.
Alle 12.50, in Largo La Foppa, nei dintorni della sua abitazione, l'agente dei paparazzi sgambettava sportivo in canotta bianca e tatuaggi in bella evidenza. Lasciata l'auto al limite del divieto di sosta, davanti a un noto bar-pasticceria si è messo a parlare con il piccolo, al quale ha sganciato due banconote da 50 euro, prima di entrare con lui in un negozio di ottica. Alla domanda: perché mi dai questi soldi, papà? il premuroso Corona, in veste di educatore, ha risposto: "Così paghi tu e fai come i grandi". All'uscita dal negozio, Carlos lamentava qualche battibecco - a quanto sembra - fra mamma Nina e il nuovo compagno. Corona deciso e rassicurante: "Quando mamma e lui litigano, mi chiami, vengo io e sistemo le cose".
Per un'Elisabetta Canalis relativamente traquilla (sembra che l'unica telefonata del fidanzato George Clooney sia stata per pregare Robert De Niro di farsi intervistare da lei), Belen tutta pepe - che stamattina si è concessa anche un lieve malore in conferenza stampa - impensierisce un po' nonno Morandi, che non vuole noie in squadra. Oltre al pressing di Bizzarri, corre voce che con la splendida argentina si sia fatto avanti nientemeno che Robbie Williams, ospite ieri sera con i Take That. Avrebbe portato a casa un sonoro due di picche. Lusso che non è da tutte.

SANREMO 2011 * L'ORGANIZZAZIONE DI PALCO E' PEGGIO DI UNA SAGRA DI PAESE

Gianni Morandi (sì, proprio lui, quello che andava a cento all'ora e adesso ha decisamente rallentato); Gianni Morandi, dicevo (massì, quello delle manone e delle giacche glitterate modello avanspettacolo); insomma, Gianni "stiamo uniti" Morandi alla quarta serata sanremese inizia a dare evidentissimi segni di scollamento, peraltro già manifestati nei giorni precedenti. E non riesce più a tenere insieme non solo i cocci della sua scombiccherata banda di gnocche e saltimbanchi, ma neppure lo spettacolo.
L'organizzazione di palco di un Festival di Sanremo non può essere fatta completamente a cappella, intesa non come interpretazione solo vocale. Ieri sera sembrava la sagra della porchetta. Non funzionava niente. Pippo Baudo per molto meno avrebbe ucciso a mani nude chiunque. Una cosa indegna e difficilmente perdonabile a Raiuno.
Lo spettacolo era iniziato con Belen e Canalis (già ribattezzate in Liguria Belìn e Cagnalis) in corsa per l'Oscar di peggior trucco-parrucco-costumi della storia festivaliera. Qualcosa fra l'antica Roma e la Nuova Burineria del Corso. Poi, fra una telepromozione e l'altra (quasi tutte a cura del sciur Morandi), il già citato Gianni entrava in scena con la stessa convinzione del mio babbo quando è un po' che non prende la medicina.
A gettare nel panico la platea pensa un'indemoniata Loredana Errore, che canta "Bastardo" con Anna Tatangelo. Dirige l'orchestra l'esorcista Padre Amorth.
E mentre ti stai ancora domandando se sia ingrassata di più Monica Bellucci o Andy Garcia, entrano in scena Giusy Ferreri e Francesco Sàrcina. Ovvero l'ex cassiera dark e l'uomo lupo coi basettoni. La trasformazione di lei è già avvenuta; quella di lui scatta quando gli sbagliano l'accento del cognome, e succede ogni due per tre.
Il povero Robert De Niro tocca il punto più basso della sua carriera: non solo deve lanciare la marchetta di "Manuale d'amore", ma viene costretto a fare da spalla alla Canalis, che vuole a tutti i costi dimostrare di sapere l'inglese. Momenti memorabili. "Ma come si traduce Taxi driver?" Chissà. Fra l'altro, poi, la Grande Traduttrice anglo-sarda entra in sciopero sui Take That. Che evidentemente parlano un'altra lingua. Boh.
Un plauso va a Irene Fornaciari, che ha imparato a cantare in laghée meglio di Van De Sfroos, e anche al pezzo (poco provato) di Luca e Paolo sugli incredibili, ipotetici leader della sinistra.
E mentre ti domandi come possano avere ripescato il pezzo di Al Bano, Francesco Renga arriva a nobilitare la performance di Emma Marrone e dei Modà. Talmente favoriti che potrebbero quasi farcela.

venerdì 18 febbraio 2011

ALFONSO LUIGI MARRA * «YOUTUBE HA CANCELLATO IL MIO SPOT SU RUBY»

«Youtube (che appartiene a Google), per difendere il sistema bancario con un gesto abusivo, illegittimo e antidemocratico, ha bloccato l’accesso ai circa 60 video che FermiamoLeBanche,  l’organizzazione da me fondata nel 1987 per la lotta contro le banche attraverso le cause, aveva caricato per anni fidandosi di Youtube.
Un abuso dovuto al fatto che il tema di fondo dei video di Ruby è il signoraggio bancario primario e secondario, di cui, nel video in italiano, le faccio dire che «è la radice del male», sicché Youtube ha fatto sparire il canale FermiamoLeBanche.
Signoraggio che, come si può leggere dal documento di cui al mio sito, consiste nel fatto che le banche centrali, dalla Banca Centrale Europea alla Federal Reserve, sono private e stampano i soldi – incredibilmente da proprietarie – al solo costo della carta e dell’inchiostro, per poi venderli, al valore facciale, agli Stati, che glieli pagano con i buoni del tesoro, creando così, attraverso questa attività gravemente illegale, il debito pubblico. Debito pubblico che, come è più facile capire dalla lettura del mio documento (al quale rinvio per la spiegazione di cosa sia il signoraggio secondario, che è ancora più grave), si può risolvere con la nazionalizzazione delle banche centrali e quindi con la possibilità per lo Stato di stampare i soldi senza doverli assurdamente comprare.
Circa 60 video cancellati, compreso il booktrailer di Ruby, che avevo scelto, per la sua notorietà, per rendere noto nel mondo questo occulto e gravissimo fenomeno (il signoraggio), di cui tratto anche ne Il labirinto Femminile, che è sì «un epistolario d’amore in sms» incentrato sul tema dello «strategismo sentimentale», ma contiene anche 80 pagine su molti temi che non piacciono al sistema bancario.
-Non gli piacciono perché l’analisi è relativa al processo e alle logiche attraverso le quali le degenerazioni dello strategismo, che è una delle principali cause e chiavi di lettura del comportamento umano, dalla coppia poi sconfinano nella famiglia, nella società e nell'economia, e rendono da sempre drammatica la condizione umana rallentando il cammino della civiltà e generando, quale suo più mostruoso frutto, quale vertice della piramide del male, appunto il signoraggio bancario, che è il terreno, un terreno insidioso, malsano, sul quale è stata costruita l’intera società.
Un blocco avvenuto verso le 17 (ora italiana) del 15 febbraio 2011, mentre, nel mondo, stavano scaricando il video di Ruby (ma anche gli altri), da Youtube, centinaia di migliaia di persone e di organizzazioni al giorno, per poi condividerlo o farlo scaricare a credo qualche centinaio di milioni di altri utenti dai loro siti, o attraverso le loro mailing list.
Circa 60 video tra i quali solo quello di Ruby è stato poi ricaricato su youtube da diversi utenti, oltre che da Reuters International, e da innumerevoli giornali e agenzie di stampa di tutto il mondo, ma per lo più incompleto, quasi mai nella versione che reca di lato la scelta tra le 9 lingue, o in forma di parodie, al fine di stravolgerne l’immagine e i contenuti, e soprattutto – lo ripeto – di frenare la divulgazione dell’account FermiamoLeBanche.
Video che si possono trovare nella loro versione originale e in tutte le lingue sul mio sito, ma non so fino a quando, perché il potere bancario controlla anche Google, register e gli altri poteri (sub\poteri) che controllano internet.
Prego pertanto tutti – in nome del principio secondo il quale, che si condivida o si avversi ciò che chiunque altro vuole dire, si deve essere universalmente compatti nella lotta per garantirgli la libertà di dirlo – oltre che in nome della lotta al signoraggio bancario primario e secondario, di scaricare quei video nelle varie lingue e divulgarli il più possibile inviandoli alla propria mailing list, o pubblicandoli sul proprio sito, sui blog, su facebook, twitter e ogni altro social network, per battere così queste volgari forze che si spartiscono con logiche commerciali e di potere l’immenso potenziale di democraticità della rete».

Avv. Alfonso Luigi Marra

ENRICO RUGGERI È PRONTO ALLA REUNION CON GLI CHAMPAGNE MOLOTOV

La data lascia perplessi: primo aprile. E l'indiscrezione è tutta da verificare. Ma pare che Enrico Ruggeri stia per celebrare una reunion con gli Champagne Molotov, ovvero la prima band decadente con la quale aveva iniziato a rockeggiare a partire dalla metà degli Anni 70. I tempi di «Vivo da re» e di altre perle di un Enrico che mi ostino ad amare molto più come musicista che nell'improprio ruolo di conduttore e opinionista televisivo. Nel gruppo, cofondato con Silvio Capeccia, c'erano anche i fratelli Stefania e Luigi Schiavone. Divenuto poi uomo ombra del Rrouge.
L'appuntamento - se questo pesce d'aprile dovesse essere confermato - è al Pala Phenomenon, Strada Statale 229, KM 10, a Fontaneto d'Agogna (Novara). Ovviamente non si tratterebbe di una definitiva reunion, ma di una serata a beneficio quasi esclusivo dei fans, che l'hanno richiesta a gran voce persino con un gruppo aperto su Facebook.

DONNE * ALLE FESTE LA LEGGE DI PUSH-UP, CHE PREMIA LE TETTE GROSSE

La legge di Push-up: in ogni festa che si rispetti, la maggior concentrazione maschile si registra sempre attorno a quella con le tette più grosse. Le altre vivono di luce riflessa.

giovedì 17 febbraio 2011

SANREMO 2011 * LUCA E PAOLO AL FESTIVAL: VERA SATIRA O PARA-BAGAGLINO?

Visto che non è bello parlare di canzoni (il livello qualitativo è piuttosto basso, tranne poche, lodevoli eccezioni, come «Yanez» di Davide Van De Sfroos e il testo - purtroppo solo il testo - di Roberto Vecchioni), concentriamoci sul resto.
In questo Festival la crisi si sente fino a un certo punto, visto che l'apporto di Roberto Benigni questa sera all'Ariston nella puntata televisivamente più a rischio per l'audience (già scesa di parecchi punti), quella dedicata all'Unità d'Italia, verrà compensato con 250 mila euro lordi per mezz'ora di monologo. Fors'anche perché il toscanaccio non aveva preso un penny per la performance in casa Fazio-Saviano a «Vieni via con me», e in qualche modo il suo manager Lucio Presta ha trovato il modo di battere cassa.

Si discute poi sull'apporto autorale: ieri sera i testi di Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez, che dovrebbero essere firmati da Federico Moccia, erano oltre l'imbarazzante. Come i suoi libri, del resto. E anche Luca e Paolo, col loro intervento politicamente corretto di satira light sulla sinistra su cui non conviene fare satira, non sono stati particolarmente brillanti. Tanto che qualche addetto ai lavori li ha definiti in stile «Colorado cafè». Come dire, la massima offesa per chi si avvicina al mestiere di far ridere. Bello, invece, il pezzo «Ti sputtanerò» del debutto, dedicato alla macchina di fango Berlusconi-Fini. Scritta da Martino Clericetti (un autore che pare sia in quota CL), la cover non era certo un maglio perforante ma piuttosto delicatamente cerchiobottista. E anche in questo caso qualcuno ha malignato: «Siamo a livello Bagaglino». Fu vera gloria? Stiamo a vedere. Nel gruppo autorale, oltre a Gianni Morandi (?!), figura anche Simona Ercolani. Quella de «La pupa e il secchione», collocata a sinistra. Di pupe ne abbiamo viste. Di secchioni in questo Sanremo, per ora, neanche l'ombra.

mercoledì 16 febbraio 2011

IMMANUEL CASTO * «ESCORT 25» E «CRASH» (VOLGARITÀ COME ANTIDOTO A SANREMO?)



TESTO INTEGRALE «TI SPUTTANERÓ» SANREMO 2011 (LUCA E PAOLO)

TI SPUTTANERÓ (di Luca e Paolo)

Ti sputtanerò/ al Giornale andrò
con in mano foto dove tu/ sei con un trans
Ti consegnerò le intercettazioni/ e alle prossime elezioni/ 
sputtanato sei.

Ti sputtanerò con certi filmini/ che darò alla Boccassini/ 
dove ci sei tu./ 
E le mostrerò donne sopra i cubi/ 
e ci metto pure Ruby e ti fotterò/ 
E se Emilio Fede/ non si vede/ ce lo aggiungo col Photoshop
 Ho già sentito Lele Mora/ che dichiara/ cosa/ tutto

Ti sputtanerò/ sarà un po’ il mio tarlo/ con la casa a Montecarlo/ dei parenti tuoi/ mogli e buoi/ tutti tuoi/ e ti sto sputtanando/ dove/ in questura/ pure/ porto/ anche la Santanché.
Le ragazze stanno dalla parte mia/ e so che mi sostengono/ se l’affitto in via dell’Olgettina è intestato a me./ Tuo cognato già lo sai io lo dimostrerò/ che la casa al Principato appartiene a lui.

Ti sputtanerò/ farò l’inventario/ con Noemi e la D’Addario/ dei festini tuoi/ ti sputtanerò/ dirò a D’Agostino/ che tua suocera e Bocchino han gli inciuci in Rai./ E se tu intercetti/ la Nicole Mi-netti/ c’è Ghedini/ che intercetterà te/ Ti sto sputtanando/dove?/ da Santoro/ quando?/ora/ Chiamo


/Ti sputtanerò. /Non mi butti giù.

Sì ma il 6 aprile in aula ci vai solo tu.

SANREMO 2011 * UN FESTIVAL PIENO DI BRUTTE CANZONI SALVATO DA LUCA E PAOLO

Morandi era vestito come mio nonno quando voleva mettersi elegante.
Per il resto il Festival (conduzione spenta e confusa del Gianni e soci, ma ascolti confortanti al debutto su Raiuno) parte con la solita sferzata di buonismo italiota garantita da Antonella Clerici, che coccola la figlia Maelle. Ci pensano Belen Rodriguez ed Elisabetta Canalis a mandare qualche ormone in circolo, anche se, per classe e statuaria bellezza, va detto che l'argentina sta una spanna sopra la sarda. Corona batte Clooney, insomma. Ed è tutto dire.

Anna Tatangelo ha il drammatico look della Oxa di 25 anni fa, ma la sua canzone, «Bastardo», meritava una chance in più. Per una Giusy Ferreri che sfoggia un buon pezzo non ottimamente interpretato, vien voglia di gridare al miracolo grazie al legaiolo Davide Van De Sfroos, che convince su tutti i fronti: brano e interpretazione. Roberto Vecchioni - il professore è solito alternare un pezzo furbo a uno ispirato fatto con lo stampino - ha scelto stavolta la seconda opzione. Buon testo, ma routine ed echi vecchioniani a manetta. Per un'Anna Oxa che sembra uscita dalla saga di «Predator» (per favore, abbattetela senza farla soffrire), Tricarico si conferma il solito alieno sanremese, con un pezzo da ascoltare Prozac alla mano. Nathalie Giannitrapani è bravissima e ha una voce splendida. Doti da artista di razza messe purtroppo al servizio di una brutta canzone. Merita forse più ascolti, invece, quella dei favoriti Emma Marrone con i Modà, della fortunata serie Negramaro dei poveri.
Si sforzano ma senza apparente risultato Luca Barbarossa e Raquel Del Rosario (che a questo punto è tutto da sgranare per scaramanzia), ovvero la signora Alonso. Non fa gridare al miracolo neppure Franco “due palle” Battiato. Tra lui e Luca Madonia, portate a letto i bambini. Bravi i La Crus, e ancora da classificare il secondo tempo della vita artistica di Max Pezzali. Vestito con una giacca da caccia alla volpe scelta per lui da Stevie Wonder. Chiamate l'esorcista, invece, per Patty Pravo. Che tra una stecca e un calo di voce potrebbe tranquillamente ritornare al Cairo, tra i reperti del museo egizio. A completare l'opera, Al Bano con «Amanda è libera». Mister Carrisi è anche un amico, ma il suo pezzo è da carcere duro a Guantanamo.

A salvare Sanremo pensano Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, che con il loro «Ti sputtanerò» dedicato a Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini firmano una splendida pagina di satira che manda in burla il clima d'odio che si respira nel Paese. Una cover non così coraggiosa, come ha scritto qualcuno, perché colpisce entrambi i contendenti in egual misura, ma senza dubbio ben scritta. Onore quindi a Luca e Paolo.

martedì 15 febbraio 2011

«L'ISOLA DEI FAMOSI 8» * DEBUTTO FLOP E CAST MODELLO MILITE IGNOTO

Dopo l'exploit ad «Annozero», prima che Mauro Masi telefonasse in diretta anche ai telequiz e alle previsioni del tempo, «L'isola dei famosi 8», al sofferto debutto, ha pensato bene di accaparrarsi un altro non memorabile intervento del direttore generale Rai. L'obiettivo era quello di dire a suocera Simona Ventura ciò che nuora - ovvero il pubblico e Michele Santoro - doveva intendere. Operazione triste e poco riuscita, anche perché il reality della Mona, dati auditel alla mano, è stato stracciato dal «Grande Fratello» (12% di share contro il 23%). Se vuol farsi ascoltare da qualcuno, la prossima telefonata Masi sarà costretto a farla, forse, alla concorrenza Mediaset. Dove la Simo pare stia per tornare, fra parentesi. Oppure un blitz stasera alla prima del Festival Di Sanremo. D'altra parte, non c'è mai limite al peggio.

Tristezze politiche a parte, spiace notare che l'isola sia drammaticamente alla frutta. Nel cast, finiti i personaggi realmente famosi, siamo ormai da due anni in zona milite ignoto. Basti pensare che il massimo espediente di Giorgio Gori e soci è stato reclutare Gianna Orrù, madre di Valeria Marini, pur di avere in studio Valeriona come futura supporter. E magari contrapporla all'opinionista Alba Parietti, supportata da Vladimir Luxuria. Piccolo artificio autorale per ovviare al secco e quasi decennale no della Marini di staccare il biglietto per l'Honduras.
Tra un'Eleonora Brigliadori pallido guru new age (chissà se bere la propria pipì ad altre latititudini è più salutare?) e un Daniel McVicar che ha perso il figlio un mese fa in un incidente e trova adeguato partecipare a un reality, non mancano la Fogar, figlia di Ambrogio, e le figar, nei panni di Raffaella Fico, Giorgia Palmas e Francesca De Andrè. Il bellone di turno è Thiago Alves.

Ah, dimenticavo: l'inviato in Honduras è Daniele Battaglia. Ed è bello notare come i figli dei Pooh, dopo il primo vagito, abbiano già un contratto Rai in tasca.

lunedì 14 febbraio 2011

SANREMO 2011 * IL FESTIVAL? LO VOGLIONO CHIUDERE PER SEMPRE

Sanremo? «Andrebbe chiuso definitivamente». Se possibile ancora prima di iniziarlo. La proposta, che si sposa allo slogan: «Diffondere l'ignoranza non è servizio pubblico», viene da Costantino Della Gherardesca. L'eccentrico Costa, lanciato da Piero Chiambretti (e forse oggi orfano del medesimo) non spara tanto su Gianni Morandi, Belen Rodriguez ed Elisabetta Canalis, con corollario di Luca e Paolo, bensì sull'idea stessa della kermesse e la musica che diffonde. Detto questo, dopo aver radunato «un gruppo di intellettuali», ha aperto un sito, www.sanremochiuso.com, e da lì promette di contrastare l'evento monstre di Raiuno. In questi giorni. Colpo su colpo. Facendosi anche inevitabilmente pubblicità grazie al medesimo.

Ecco il manifesto programmatico di Sanremo chiuso, il gruppo di liberazione dalla canzonetta fatta plastica:
«Il Festival di Sanremo non porta la musica in televisione. E’ un operazione monetaria e televisiva più vicina alla ‘Ndrangheta che a Woodstock. La musica in tutto il mondo comunica libertà, non a Sanremo. La RAI, invece di tappare la bocca a comici e giornalisti, dovrebbe chiudere il festival di Sanremo. Musicalmente è irrilevante. Nessun giornalista musicale importante, fuori da quelli italiani collusi con le compagnie discografiche, è mai andato al Festival Di Sanremo. Il Festival Di Sanremo è estremamente diseducativo e la televisione statale deve smettere di produrlo e trasmetterlo».

RUBY MEZZA NUDA PER IL NUOVO SPOT (L'ENNESIMO) DI MARRA


domenica 13 febbraio 2011

SAN VALENTINO * VALERIO SCANU FA L'AMORE ANCHE AL CINEMA

Dopo averlo fatto «in tutti i modi, in tutti i luoghi e in tutti i laghi», ora Valerio Scanu fa l'amore anche al cinema. L'appuntamento con i suoi fans è per una grande serata-evento che si consuma nel giorno di San Valentino, a partire dalle 20.30, in contemporanea in tutte le sale del circuito The Space cinema. Quelle che di recente hanno rimpiazzato molte del giro Odeon e Medusa, per intendersi.
L'appuntamento si intitola «Love Show» ed è un singolare concerto (si tratta, che io sappia, del primo esperimento di questo tipo in Italia) interattivo al quale il pubblico partecipa anche tramite l'invio di sms dalla platea. Messaggi che possono essere letti, visti e commentati anche dall'interprete di «Parto da qui», lanciato dall'accademia di Amici di Maria De Filippi e consacrato dallo scorso Festival di Sanremo.

«SANCTUM 3D» * SI ANNEGA SOPRATTUTTO NELLA BANALITA'

Frank McGuire (Richard Roxbourgh) e suo figlio Josh (Rhys Wakefield), provetti sommozzatori-speleologi, accompagnano alcuni baldanzosi turisti nell'esplorazione di un complesso sistema di grotte incastonate nelle viscere della Terra. Una forte tempesta tropicale in superficie, fa piovere in profondità più acqua che nella finanziaria di Tremonti. Come dirvelo, gente? Ora sono cazzi. Si nuota (e si affoga) come ridere nel tentativo di scovare un passaggio sotterraneo che conduca al mare. E dunque alla salvezza.

Non basta vantare tra i produttori esecutivi James Cameron (Titanic, Avatar), per consegnare alla storia un film. La routinante regia di Alister Grierson arriva al finale col fiato corto e il pilota automatico, nella più classica e scontata delle pellicole della fortunata serie "pian piano ne resterà uno solo". Ne abbiamo già visti un milione, per carità, ma in questo c'è pure un 3D che pare tutto fuorché ben realizzato. Complici le tante scene al buio, o quasi. Se proprio non avete nient'altro da fare...
Voto: 5/6. 

venerdì 11 febbraio 2011

SANREMO * TRE METRI SOPRA UN FESTIVAL DI CUI NESSUNO PARLA

Alla vigilia del Sanremo meno chiacchierato (nel senso che per ora non ne parla nessuno) degli ultimi anni, il buon Gianni Morandi si dà da fare per promuovere un Festival che dovrà prima o poi decollare, in qualche modo. All'inizio si sono inventati la solita stantia rivalità tra Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez. Roba da guerre puniche, mica Lucherini-Pignatelli al massimo dello splendore. Le due super gnocche, fra l'altro, si sono incrociate a malapena, per ora. Ma l'ufficio stampa non esiterà a soffiare ancora su questo focherello, se gli ascolti dopo il debutto dovessero essere deboli.
Dietro le quinte, si registra lo scontento dei fotografi, ai quali per ora è stato inibito l'accesso all'Ariston, dove troneggia la nuova scenografia di Gaetano Castelli (nella foto). Peccato che un bozzetto 3D della medesima sia già stato pubblicato in anteprima dal Secolo XIX. Il che fa roteare gli zebedei a molti. Morale: per ravvivare un mammozzone che si teme soporifero, si spera in Luca e Paolo, che però forse non potranno combinare più di tanto.
Tra gli autori del gruppo del supermanager Lucio Presta, scaricato lo scorso anno Cesare Lanza (che finì poi in una polemica mortale con Paolo Bonolis), ecco uscire dal cilindro lo squittente Federico Moccia. Sì, proprio lui: quello di «Tre metri sopra il cielo». Che se fa l'autore come scrive libri, sarà di certo una garanzia per l'eterno ragazzo di Monghidoro. O no?

giovedì 10 febbraio 2011

GIALAPPA'S BAND * DA VOCI FUORI CAMPO A VOCI FUORI TEMPO (MASSIMO)

A furia di «Mai dire», hanno detto tutto. Hanno detto troppo. I tre della Gialappa's Band si avviano a diventare i novelli Testimoni di Geova dell'etere. Suonano il campanello a qualsiasi ora del giorno e della notte, ripetitivi e petulanti, ma ti spiace mandarli a quel paese perché portano il Sacro Verbo dell'ironia. Che sarebbe cosa anche buona e giusta se il tutto non diventasse (com'è diventato) professione squisitamente impiegatizia. L'obbligo di farti sorridere con la stessa tiritera. Il più delle volte sparando sulla Croce Rossa, fra parentesi.


L'ultima creatura di Carlo Taranto, Marco Santin e Giorgio Gherarducci, nobili parassiti dei palinsesti di Canale 5, è «Mai dire Amici». Ora, alzi la mano chi sentiva la necessità di questo programma. Certo, «Mai dire Grande Fratello» è stato un innegabile successo, ma perché applicare l'abusata, abusatissima ricetta dei gialappi a ogni produzione della rete? Loro alzano le mani dicendo che non possono fare niente di nuovo perché gli viene chiesto solo di reiterare collaudati modelli. Sarà, ma di fatto accettano sempre e non partoriscono niente di nuovo da lustri. Adeguatamente pagati per questo. Il che ricorda un po' la barzelletta della signora poco avvenente che si rammarica per essere stata stuprata, ma fa capire tra le righe che ogni tanto non disdegnerebbe un'altra botta dal suo carnefice.

Cari Gialappi, lasciate in pace Maria De Filippi (tanto lei non si può toccare) e giocate pure con Rudy Zerbi e Diana Del Bufalo. Ma stracca ripetizione per stracca ripetizione, fateci almeno sognare col vostro prossimo, coraggioso progetto: «Mai dire Tg5».

«VALLANZASCA - GLI ANGELI DEL MALE» * CONVINCE IL «ROMANZO CRIMINALE» PER POLENTONI

Potrà anche stare - legittimamente - sugli zebedei Michele Placido (argomentazione criticamente pregnante, me ne rendo conto) ma bisogna ammettere che il suo «Vallanzasca - Gli angeli del male» è un lavoro più che onesto. Per scrittura, costumi, ricostruzione di ambienti e situazioni. Dopo «Romanzo criminale», arriva la versione 2.0, quella per polentoni, con la Magliana sostituita dalla Banda della Comasina e dal bel René, maledetto e sfottente più che mai. Sullo sfondo, banche saccheggiate, compari più o meno rintronati, e lo strano odio-amicizia con Francis Turatello. In un cast buono ma non perfetto come quello del capitolo romanesco (parlo soprattutto della serie tv), spiccano una convincente Valeria Solarino e il sorprendente Kim Rossi Stuart. Che, nato sotto il Cupolone, sfoggia un milanese assai credibile e non caricaturale. E' una grande prova attoriale, la sua. Forse la migliore dacché calca il palcoscenico. VOTO: 7,5.

LO STATO DI SALUTE (MEDIATICA) DI OLIVIERO TOSCANI

Oliviero Toscani è morto da almeno cinque anni, e nessuno l'ha ancora avvertito.

mercoledì 9 febbraio 2011

NATHALIE E LA RIVOLTA DEGLI SCHIAVI (DA «X-FACTOR» A NEMICA DI MARIA)

Mi fa sempre un po' paura quando gli schiavi si ribellano. Al padrone, al sistema, a Domineddio. Quando urlano e strappano le catene. Trovo che sia uno spettacolo meraviglioso ma inquietante, per le conseguenze che può portare. Per questo mi ha fatto specie leggere le parole che quello scricciolo di Nathalie Giannitrapani, vincitrice dell'ultimo (in senso assoluto) «X-Factor», ha consegnato a Vanity Fair: «Maria De Filippi è sicuramente la materializzazione di una brutta Tv, che ha una ricaduta pesantissima a livello culturale. Lo verifico sui miei allievi di canto, quante false aspettative crea 'Amici': i ragazzi all’inizio vanno a mille, e poi? Il problema di Amici, comunque, non sono i partecipanti ma la formula, che schiaccia e omologa tutti. I ragazzi, che hanno speranze e, a volte, anche talento, vengono messi in un tritacarne. E questo trattamento lo trovo degradante. La competizione è troppo forte. A X Factor non è mai stato così. 'Uomini e donne' invece è una specie di cancro: le illusioni diaboliche che crea fanno veramente male. È proprio quel tipo di programma che mi ha fatto decidere di non guardare più la Tv».

Nathalie Giannitrapani era la ragazza più talentuosa del passo d'addio di «X-Factor», ma anche un'artista che ha lavorato seriamente e a lungo per arrivare ad affermarsi. L'ho conosciuta, abbiamo chiacchierato un po' e so bene quanto tenesse a questo suo percorso fatto di sudore e lacrime. Al suo orgoglioso "prima della tv". Mi sono fatto l'idea che anche a «X-factor» fosse arrivata controvoglia, come tanti. Perché questa oggi sembra l'unica strada percorribile per farcela. Prima di giocarsi tutto (o almeno la definitiva consacrazione) al prossimo Festival di Sanremo, Nathalie - con un coraggio leonino - ha deciso di giocarsi le simpatie della signora più potente della televisione italiana. Non è da tutti. Non credo l'abbia fatto per guadagnare qualche titolo di giornale, ma solo con la coraggiosa urgenza dello schiavo, che non vede l'ora di strapparsi di dosso quella catena. Succeda quel che succeda.
Comunque la si pensi, chapeau.

P.S.
Risveglio, caffè, giornali, gavettone. Mi informano ora che ieri in tarda serata Nathalie ha chiamato l'Ansa per smentire le sue stesse parole. Come volevasi dimostrare, anche il coraggio ha vita breve. Anche gli schiavi ribelli - a volte - tengono famiglia.

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