martedì 30 agosto 2022

SILVIA GRILLI E L'EDITORIALE CERCHIOBOTTISTA SU GIORGIA MELONI

Il direttore del settimanale mondadoriano Grazia, Silvia Grilli.

Sul web è già leggenda un ponderoso editoriale della direttrice di Grazia, Silvia Grilli. Andando al cuore del ruolo della donna inquadrata nel Paese e nelle sue magnifiche e progressive sorti politiche, la più alta in grado nello storico settimanale di Mondadori ha tessuto per bene le lodi di Giorgia Meloni, Presidente di Fratelli d'Italia e indicata dai maggiori sondaggisti come probabile trionfatrice alle elezioni del 25 settembre prossimo.

La chiosa dell'editoriale di Silvia Grilli.

Se si pensa che Grilli abbia voluto saltare anticipatamente sul carro della vincitrice (pratica molto comune, in Italia) si sbaglia. Non si tiene conto della frase finale del pezzo, che è un capolavoro di cerchiobottismo incastonato nel capolavoro: "In questo senso, ma anche per l'autostima formidabile che ha fatto sì che in un'intervista internazionale lei si sia già immaginata premier, io starò sempre con Giorgia Meloni anche se non la voterò". Un triplo carpiato con ritorno di fiamma che ha del leggendario. Dopo aver riversato tanto amore, perché tirare indietro la mano dalla feritoia dell'urna? Oddio, se vogliamo andare proprio a fare un'analisi semantica, la giornalista non ha proprio detto che non la voterà (in quel caso avrebbe scritto "...ma non la voterò"): ha infilato un se salvifico ("Anche SE non la voterò"), che lascia per fortuna aperto almeno uno spiraglio. Eravamo in pensiero. "E sottolineo se", avrebbe detto Mina.

Ci rincuora se non altro vedere come, con un notevole sprezzo del pericolo, Grilli abbia espresso alla vigilia della tornata elettorale tanta e motivata ammirazione per un soggetto politico che è pur sempre leader in pectore del Centrodestra. Certo, si sarebbero potute accontentare più lettrici (ma le altre, quelle di sinistra, a proposito, che cosa ne pensano?) citando anche Matteo Salvini. Certo, si poteva fare ancora meglio tirando in ballo Silvio Berlusconi e spiazzando tutti con un "Ma io voterò Forza Italia" finale. Però la nostra, saggiamente, non ha voluto strafare. Era già tutto così stupendo.

sabato 13 agosto 2022

ADDIO PIERO ANGELA * SCIENZA, MAI SUPPONENZA

Era l'emblema stesso della disponibilità. Della cultura che non cedeva mai al vezzo della superiorità intellettuale, alla supponenza. A 93 anni, se n'è andato anche Piero Angela. E mi sorprendo a non ricordare una sola volta in vita mia in cui l'abbia chiamato, nella sua casa romana, sentendomi opporre un rifiuto. Non ti negava mai una parola, una frase, un commento, o intere interviste anche su due piedi. L'ultima volta fu per il sito di TPI. Era uno della vecchia scuola, senza filtri di uffici stampa o geni della comunicazione a pensare (o fare danni) per lui. Guardava con amarezza ai tanti difetti di questo nostro Paese, che però amava immensamente. Così come il pubblico ha amato a dismisura lui. Al figlio Alberto (che pure è popolarissimo) resta un'eredità pesante da raccogliere.



Post più popolari

Lettori