mercoledì 24 febbraio 2021

IL GFVIP DI SIGNORINI E' "DISEDUCATIVO"? PIOGGIA DI CRITICHE DA ANTONELLA CLERICI

Antonella Clerici e Alfonso Signorini, conduttore del GFVIP e direttore del settimanale di gossip Mondadori "Chi".

La più candida (ma tosta) della tv ha fatto a pezzi il lavoro di Mr. Alfonso Signorini e il mondo dei reality-show. In un'intervista video concessa al Fatto quotidiano Antonella Clerici, conduttrice di "E' sempre mezzogiorno", su Rai1, e da sempre volto popolarissimo dei programmi familiari (si pensi a quel "La prova del cuoco" che ha presentato per anni seguita da legioni di casalinghe), ha distrutto con la massima sincerità il "Grande Fratello Vip", scritto e condotto dal giornalista di gossip milanese.

Questa edizione del programma di Canale 5, durata lunghi mesi e contraddistinta da un numero incalcolabile di episodi trash e cadute di stile, si concluderà lunedì primo marzo, il giorno prima del debutto del Festival di Sanremo, sull'ammiraglia Mediaset. Ecco l'opinione della Clerici: "Non è la mia televisione, è mortificante. Ci sono delle persone che non so neanche chi sono Perché stanno lì? Non hanno niente da dire. C'è il nulla cosmico. Un tipo di tv che non giudico. Alcune situazioni possono anche essere divertenti, ma quando sono diseducative si va alla deriva, non mi piace".

Il GFVIP (che ha innervato completamente i palinsesti della rete) quest'anno è stato molto attaccato dalla critica proprio per questo suo giocare molto sul border line del cattivo gusto. Si pensi solo all'ultimo caso (ma gli episodi sarebbero infiniti), quello di Alda D'Eusanio e alle sue esternazioni su Laura Pausini e il consorte. Con la vecchia tecnica del reclutare concorrenti e personaggi noti per essere quantomeno sopra le righe - per essere generosi - per poi cacciarli o eliminarli fingendo di scandalizzarsi non appena si comportano come ci si aspettava che si comportassero. Un giochino che ha davvero stancato.


martedì 23 febbraio 2021

L'AGONIA DI BARBARA D'URSO * IL SUO LIVE DOMENICALE RISCHIA LA CHIUSURA ANTICIPATA

Barbara D'Urso sembra contrariata per l'imminente chiusura del suo programma domenicale.

Come annuncia Giuseppe Candela su Dagospia, potremmo essere vicini alla fine dell'ormai agonizzante Live - Non è la D'Urso. Il talk domenicale di prima serata di Canale 5, in forte crisi da tempo, dovrebbe chiudere entro la fine di marzo ed essere sostituito dall'11 aprile da una versione serale di Avanti un altro, il quiz show di Paolo Bonolis e Luca Laurenti. Questi i rumors accreditati a Cologno Monzese, dove il pentolone è in fermento. Il programma a mio avviso è imbarazzante, come buona parte della produzione dursiana. Ma la donna, che ha dalla sua il potente Mauro Crippa, sinora ha tenuto botta grazie soprattutto al suo stakanovismo.

Piombato ormai da settimane su ascolti preoccupanti (attorno al 12%), nonostante i proclami social contrari della conduttrice, Live è il tallone d'Achille di Barbara D'Urso. Carmelita, come la chiamano i suoi fan, è sempre prodiga di rassicuranti hashtag come #colcuore e #caffeuccio, ma l'aria che tira dietro le sue produzioni non è affatto buona. Tra gli addetti ai lavori c'è chi ventila un'imminente promozione con rimozione incorporata (bisognerà studiare il modo: da qualche tempo la nostra parla di un ritorno alla fiction), chi semplicemente prevede l'imminente fine di un'epoca. Staremo a vedere.


GOSSIP * NOZZE PER ARISA, SECONDO FIGLIO PER FLORA CANTO E BRIGNANO

Rosalba Pippa, in arte Arisa, in una foto da Twitter.

Fiori d’arancio in arrivo per Arisa: “Lei e Andrea Di Carlo si sposeranno il 2 settembre”. Il giornalista Santo Pirrotta ne ha parlato a Ogni Mattina, il talk mattutino di Tv8 con Adriana Volpe. “I due sono fidanzati da pochi mesi – racconta Pirrotta – ma sono talmente felici insieme che hanno già deciso di convolare a nozze”. La cantante sarà in gara al prossimo Festival di Sanremo, in programma dal 2 marzo su Rai1.

Flora Canto e Enrico Brignano aspettano il secondo bambino”. Il giornalista Santo Pirrotta rivela in esclusiva ad Ogni mattina la notizia della dolce attesa della showgirl. “Tra l’altro Flora ha sempre detto chiaramente che al secondo bambino avrebbe obbligato Enrico a sposarla – aggiunge Pirrotta - chissà che non sia la volta buona…”.

giovedì 18 febbraio 2021

PERSONAGGI * STEFANO ACCORSI: UN TALENTO CHE DOBBIAMO TENERCI STRETTO

Stefano Accorsi con la moglie Bianca Vitali.

E' uno tra i più apprezzati e stimati attori della scena nazionale e internazionale. Bolognese, 49 anni, Stefano Accorsi ha debuttato nel 1995 come protagonista di "Jack Frusciante è uscito dal gruppo". 

Da allora la sua filmografia, tassello dopo tassello, si è fatta via via più interessante, con la consacrazione definitiva ne "L'ultimo bacio" di Gabriele Muccino. Era il 2000, anno della tripletta con "Le fate ignoranti" e "La stanza del figlio". Diretto, come spesso gli accade, da registi di grande spessore, è un talento che vale la pena tenersi stretto.

Nel suo percorso artistico non è mancata la fiction, con l'apprezzatissima serie tv Sky "1994" (nei panni di Leonardo Notte), e negli ultimi due anni il suggello dei film "La dea fortuna" e "Lasciami andare", mentre l'ultimo (attesissimo), "Marilyn ha gli occhi neri", che lo vede accanto a Miriam Leone, risulta in fase di post produzione. 

Persona molto avveduta, oltre a essere testimonial del brand Peugeot, l'attore (che ha alle spalle un matrimonio con l'attrice francese Laetitia Casta, che gli ha dato due figli) vive anche una vita parallela nel mondo del glamour e dei settimanali patinati dopo le nozze, che risalgono al 2015, con la splendida modella Bianca Vitali. I due hanno avuto dapprima il piccolo Lorenzo, e di recente è arrivato Alberto. Una famiglia bellissima sulla quale spesso si accendono i riflettori.


mercoledì 17 febbraio 2021

IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI AL SENATO LASCIA BEN SPERARE

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi.

Il discorso di Mario Draghi al Senato mi è piaciuto molto, ma su questo non avevo alcun dubbio. Tra le sottolineature che mi hanno colpito (tralascio il dovuto ringraziamento a Giuseppe Conte che, checché ne dicano i fanatici, si è trovato a gestire un’emergenza epocale, e l’ha fatto in modo complessivamente più che degno) ci sono questi: 

1) Pandemia first, ma sostegno alle imprese.
2) Sostegno in futuro alle attività che hanno un futuro, penalizzando (“Accompagnando alla transizione”) quelle che visibilmente non l’hanno. È inutile buttare soldi nei pozzi vuoti.
3) Promessa di una grande, dovuta attenzione all’ecologia.
4) Riforma fiscale globale, e in bocca al lupo perché saranno cavoli amari.
5) Una carezza ruffiana alla politica, proprio quando alla politica viene chiesto l’ennesimo passo indietro per lasciare spazio al tecnico, all’uomo forte. Ma la politica negli ultimi anni e negli ultimi mesi è stata a dir poco imbarazzante e ora deve salvare la faccia grazie a lui.
6) La precisa indicazione che il sostegno a questo governo contempla l’accettazione totale dell’Europa e dell’irreversibilità dell’euro.


INSTAGRAM * IL MERAVIGLIOSO MONDO DELLE ESIBIZIONISTE ANZIANOTTE


Ha 43 anni. Non 25 e manco 30
, che secondo me sarebbe il limite mentale massimo (stando larghi) per passatempi del genere. Ma magari sbaglio. Si presenta anche bene, per carità d'Iddìo. E passa buona parte del tempo postando sul suo profilo Instagram (Facebook non ce l'ha, è troppo intellettuale: ogni tanto magari ti tocca scrivere anche qualcosa di senso compiuto e senza sgrammaticature) foto un po' porcelle, ma soprattutto stories tra il sexy e il nude look (le stories sono quelle alle quali i followers rispondono con messaggio privato, quindi un po' più pruriginose) per prendersi i "Bellissimaaaaa", i "Top" e i "Sei divina" dei soliti cinque di numero. 

Perché non è che sia seguita da legioni di persone, tra l'altro. Anzi. Poi lo facesse di mestiere. Della serie: mi serve questa vetrina perché così piazzo meglio il mio corpo in contesti professionali o di spettacolo. Non mi risulta. Lo fa soltanto per insicurezza, credo, e soprattutto per esibizionismo: per sentirsi confermare quotidianamente che la caducità del tempo non l'ha ancora colpita. Ma il contenitore è vuoto. A me 'ste cose (che non sono così infrequenti) mettono una tristezza sovrana, non so come dire.

lunedì 15 febbraio 2021

SU RAI2 ARRIVA "CLARICE" LA SERIE TV SEQUEL DEL SILENZIO DEGLI INNOCENTI


Arriva su Rai2 l’attesissima serie tv “Clarice”, sequel del celebre film “Il silenzio degli Innocenti”. A trent’anni dall’uscita della pellicola che ha segnato la storia del cinema, la serie tv prodotta dalla MGM Television è stata trasmessa per la prima volta su CBS giovedì 11 febbraio negli Stati Uniti. Il debutto italiano è previsto in prima serata il 9 aprile, in esclusiva su Rai2, ed in prima visione assoluta. A ricoprire il ruolo di Clarice, per cui Jodie Foster conquistò uno dei cinque Premi Oscar del film, è la giovane Rebecca Breeds. Al suo fianco, Michael Cudlitz nel ruolo di Paul Krendler, Lucca de Oliveira di Tomas Esquivel, Kal Penn di Shaan Tripathi, Nick Sandow dell’agente Clarke, Devyn Tyler nei panni dell’amica Ardelia Mapp, Marnee Carpenter di Catherine Martin e Jayne Atkinson di Ruth Martin.

La storia è ambientata nel 1993, un anno dopo gli eventi de "Il silenzio degli innocenti". Brillante e vulnerabile, Clarice ritorna ad occuparsi di serial killer e predatori sessuali. Il suo coraggio le dà una luce interiore in grado di affrontare i più pericolosi mostri e criminali. Ben presto si accorgerà che non tutto è come sembra. In una Washington livida e piovosa, dominata dagli affari della politica, Clarice si muove in un ambiente di lavoro fortemente maschilista. A sostenerla, il bisogno di sfuggire dagli inquietanti segreti di famiglia che l'hanno perseguitata per tutta la vita. Produttori esecutivi della serie sono Alex Kurtzman, Jenny Lumet, Elizabeth Klaviter e Heather Kadin. “Clarice” è prodotta da MGM Television e CBS Studios in associazione con Secret Hideout ed è distribuita a livello internazionale da MGM.

venerdì 12 febbraio 2021

IL METODO INFALLIBILE PER FARE INCAVOLARE UN GIORNALISTA

Una redazione giornalistica al lavoro.

Esiste un modo semplice quanto sottile (di vecchia scuola redazionale) per fare imbufalire un giornalista. Che comunque - è altrettanto provato - per orgoglio non lo darà mai a vedere ma ne soffrirà come un cane.
Bisogna far leva sulla componente ego-narcisistica presente praticamente in chiunque abbia una penna (un computer) in mano esercitando il mestiere più antico del mondo. Che non è sicuramente il primo che vi viene in mente, ma questo.
Bisogna sapere anzitutto che le caratteristiche che di norma, da sempre, fanno la reputazione di un buon giornalista sono tre:

1) Efficacia nel reperire notizie non farlocche (qualche passo lo fa anche chi smercia bufale ma in genere dura pochissimo, ovviamente, a meno che non lavori per testate che ci campano, non farò nomi).
2) Sufficiente, buona o elevata capacità di scrittura.
3) Velocità nella stesura del pezzo. 

Sebbene i primi due aspetti siano più importanti (il secondo oggi lo è quasi più del primo, perché è particolarmente in voga l'opinionismo, per amore o per forza), la velocità è quel piccolo orgoglio del navigato mestierante che non si può trascurare. Più o meno chiunque (o quasi) è in grado di mettersi al desk e scrivere un buon testo, magari impiegando ore per limarlo e impreziosirlo. Pochi sono in grado di mantenere alta l'asticella della qualità, impiegando però il minor tempo possibile nella consegna. Era importantissimo ai tempi dei quotidiani, che pure vanno in stampa di notte e te li trovi in edicola il giorno dopo; lo è ancora di più oggi, con l'immediatezza del web e milioni di poveri cristi ad azzannare le stesse quattro notizie per gli N mila siti presenti sul mercato.

Te la giochi a ore, a volte a minuti. Il lettore ovviamente non se ne accorge, ma sono pallini non trascurabili per chi esercita il longevo mestieraccio.
Seconda premessa. A parte rarissimi casi, tra i giornalisti non corre buon sangue o comunque esiste un alto tasso di competitività. Che ovviamente si fa sentire più nella stessa redazione, che fra colleghi di altre. Fratelli coltelli. Non a caso si dice: "I colleghi della tua stessa redazione non sono colleghi". Inteso: competitors peggiori degli altri.
Considerato tutto ciò, ecco che i saggi della vecchia scuola hanno inventato un metodo perfido e geniale per riconoscere il talento di un collega, se è ovviamente conclamato (altrimenti non ci sarà pietà alcuna), riuscendo al contempo a sminuirlo. Perché se uno è bravo, è bravo. C'è poco da fare. E negarlo sarebbe meschino agli occhi, e alle orecchie, di chi ti ascolta. Non fai bella figura.
Ecco allora nelle conversazioni di corridoio lo standard:
- "Hai letto il pezzo di Tizio? Bellissimo".
- "Sì, l'ho visto, in effetti non è male. Lui lavora bene".
- "Sì sì, è proprio bravo".
- "Ah sì, per bravo è bravo. BRAVO... (pausa tecnica di alcuni secondi e poi faccia perplessa) MA LENTO".

Ovviamente nel giro di 14-20 secondi, tempo europeo, all'interessato verrà riferito il commento. Non potrà incazzarsi perché gli hai fatto un complimento, in fondo. Hai riconosciuto che è bravo. Cosa indiscutibile. Ma soffrirà parecchio per quel lento, che lo allontana dalla professionalità.
Ricordate il segreto del cuoco: se volete dileggiare un giornalista in modo apparentemente blando, ma efficacissimo, questa è musica: "BRAVO, BRAVO... BRAVO... MA LENTO".
Non dimenticate la pausa, la testa vagamente ciondolante destra/sinistra e la bocca che si contorce un po' in una specie di smorfia.


martedì 9 febbraio 2021

L'ASSURDA PIATTAFORMA ROUSSEAU, GENIALE MA INSENSATA TROVATA DI CASALEGGIO

La tenerezza triste, malinconica del Movimento 5 Stelle, che vuole sottoporre al voto sulla piattaforma Rousseau l'entrata o meno nel Governo di Mario Draghi. Come mi è capitato di dire altre volte, riecheggiando il buon Fantozzi, la piattaforma Rousseau è sempre stata "una cagata pazzesca" (cit.). Senz'altro una geniale trovata di marketing politico del primo Casaleggio, ma costituzionalmente sempre "una cagata pazzesca". Una volta che hai votato i tuoi rappresentanti, quelli si insediano nelle Camere, votano e governano. Non può esistere in natura una sub-consultazione con gli iscritti della base per poi decidere o avallare ogni cosa quegli altri debbano o dovrebbero fare. 

E' come se l'Amministratore Delegato di una società, prima di prendere ogni decisione che la riguarda, dovesse convocare un'assemblea on-line con tutti i soci e ottenere il placet. Un'assurdità che solo in Italia può prendere corpo e materializzarsi.
I grillini sono (ormai) un partito come gli altri, se ne facciano una ragione. Anzi, lo sono sempre stati. E siccome all'inizio, con il boom, hanno tirato dentro (come è ovvio che sia) anche parecchi soggetti "not 100%", come direbbe un amico, almeno abbiano la decenza di tacere e tirare dritto.

sabato 6 febbraio 2021

GIOVERNO DRAGHI * SALVINI C'E' (NON VUOLE STARE IN PANCHINA E DEVE RIPULIRSI L'IMMAGINE)

Da sinistra, Mario Dragi e il leader della Lega Matteo Salvini.
Molti lo deridono, ma fa piacere (lo dico senza particolare ironia) vedere come Matteo Salvini, l’antieuropeista per antonomasia, si sia deciso a entrare nel Governissimo di Mario Draghi, l’ultimo vessillo dell’europeismo. Draghi lo spauracchio dei sovranisti. Draghi “il liquidatore”, l’uomo dei poteri forti. Pur di esserci ed entrare al Governo, visto che comunque il centrodestra si era già spaccato con l’ok di Silvio Berlusconi, Mr. Papeete ha deciso che fosse meglio non aspettare sino al 2023 e staccare il biglietto per il viaggio col dottor Draghi. Che farà buone cose (a dispetto della Lega più esaltata) e gli consentirà di ripulirsi un po’ un’immagine distrutta dal dissennato lavoro fatto (tutto da solo) dopo aver lasciato il Governo. La decisione scellerata dalla quale non si è più ripreso.

Avrà tutto il tempo a fine legislatura per tornare a essere il cazzaro di sempre. Quello che tutti amiamo. Quello che fa un’ottima comunicazione politica protestataria nelle piazze, in campagna elettorale, ma che non sa neppure da che parte si cominci a provare ad aggiustare un Paese. Meglio che lo faccia un caro, vecchio buon europeista competente e stimato figlio dei poteri forti che ha già salvato il culo all’Europa e (stando in Europa) più volte all’Italia. Se sei nel mucchio selvaggio puoi sempre prendere una parte dei meriti oppure andartene protestando a cavallo di una ruspa qualora il vento dovesse cambiare. 

martedì 2 febbraio 2021

CORONAVIRUS * OCCHIO, COMINCIA L'ERA DELLA TENTATA RACCOMANDAZIONE VACCINALE

SarsCov2, il vaccino. Pfizer, Moderna o AstraZeneca?

Già mi figuro i prossimi mesi: dal momento che il vaccino di Pfizer copre al 95%, Moderna al 94,1% e l’Astra Zeneca solo al 60% (e sarà somministrato a quei cittadini sotto i 55 anni teoricamente a minor rischio Covid-19, tra l'altro ci sono dentro in pieno) scatterà la gara ad accaparrarsi (immagino con scarso successo) il primo e il secondo invece del terzo. Oltre alla challenge, credo già avviata, per chi riuscirà a vaccinarsi prima degli altri, partiranno telefonate su telefonate agli amici, e agli amici degli amici (persino all'amico Alessandro, che fa Amici solo di cognome e si lamenta perché da anni Maria De Filippi non gli paghi almeno qualche euro di diritti), per la raccomandazione vaccinale. 

Ecco, lo sento: sta per partire l’era della tentata raccomandazione vaccinale. Della serie: voglio a tutti i costi lo Pfizer o il Moderna, e ai poveracci diano l’altro. Oppure: aspetto finché non potrò avere il preparato migliore. Cosa che ritarderà o renderà estremamente difficile il raggiungimento dell’immunità di gregge. Mi auguro di sbagliarmi, ma la vedo complicata. A meno che non arrivi anche il primo registrato, lo Sputnik (per il quale i russi hanno dichiarato il 91%, ma vatti a fidare), e lì poi ci sarà da ridere. Per modo di dire.

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