venerdì 16 maggio 2008

BIANCA GUACCERO * «LOTTO CONTINUAMENTE CONTRO LE MIE PAURE»

Bianca Guaccero mania. Dopo la chiamata, quasi a sorpresa, nel cast dell’ultimo Sanremo, dove ha rivelato anche le sue doti di ballerina, la mora pugliese, Miss Bitonto 1995, si gode un momento di vera celebrità. E procede a tutta fiction: su Raiuno è in onda con «Capri 2», e la stessa rete - appena finito di farle girare il familiare «La Stella della porta accanto» - l’ha reclutata sul set del poliziesco «Il bene e il male». Intanto, prossimamente sarà nel cast dell’adattamento teatrale di «Poveri ma belli». E come se non bastasse, ora «Sorrisi» scopre che anche Hollywood, timidamente, la corteggia. Insomma, diventa quasi impossibile non occuparsi di lei.

Bianca, a qualche mese da Sanremo - per lei un successo - vuole fare un po’ di autocritica?
«La tracheite mi ha tolto la voce. “Necrosi delle corde vocali”, l’ha chiamata Pippo (Baudo, Ndr). In pratica, mi si sono ammosciate. E per l’ansia di riuscire a cantare ho peggiorato le cose. Era frustrante».
Troppo emotiva, quindi.
«Sì, dovrei riuscire ad avere maggiore autocontrollo. D’altra parte perderei spontaneità, che è ciò che il pubblico ama in me. Fare spettacolo è darsi. E le cose più belle, professionali e personali, le ho sempre avute quando mi sono data con spontaneità».
Parliamo di quelle personali.
«La verità è che nei miei rapporti affettivi mi espongo. Troppo. E chi si espone rischia più degli altri. Il risultato è che più vado avanti, più ho paura di amare».
Al Festival ha ricevuto 500 rose rosse da uno sconosciuto. Ha mai mandato fiori a un uomo?
«Adoro regalare fiori agli uomini. L’ultima volta a mio padre, ma anche al mio fidanzato storico, Nicola Ventola. Cinque anni insieme, la mia storia più importante».
Ma gli uomini vanno presi o compresi?
«Presi. E poi è difficile tenerli al laccio. D’altra parte hanno una mentalità diversa, danno un diverso significato al sesso. Se ti tradiscono e dicono che per loro era  solo piacere fisico, io ci credo». 
Beh, non saremo tutti uguali...
«Assolutamente no. Non sono così gretta da generalizzare. Però sul tema ho letto molto».
Ha finito di girare per Raiuno «La Stella della porta accanto», dove è una baby sitter alle prese con due bambini senza mamma e un papà severo. Una storia classicissima.
«Una favola moderna. Hanno fatto un frullato tra Cenerentola, Mary Poppins e Bridget Jones. Un sorso d’acqua pulita per un ruolo molto sfaccettato».
Con tutti i Peter Pan che ci sono in giro, ha mai fatto da baby sitter a un uomo?
«No, non è il mio genere. Preferisco quelli protettivi. Di Peter Pan basto io. Oddio, nelle coppie però ci si aiuta, dipende dai momenti».
Otto anni di danza moderna e tanta voglia di fare spettacolo. Quando ha capito di avercela fatta?
(Lo sguardo si fa serissimo) «Mai capito! Sono come un fabbro, che quando picchia pensa già al colpo successivo, alla forma che sta dando. Non mi soffermo mai sul già fatto, e comunque vedo sempre il bicchiere mezzo vuoto». 
È molto richiesta. Nel suo caso potrebbe essere mezzo pieno.
«Ma non me ne accorgo. È bello essere proiettati avanti ma ciò ti impedisce di apprezzare i risultati che hai raggiunto. Però lavoro da 10 anni. E nessuno mi ha mai regalato niente».
È tornata a Hollywood, dopo esserci stata di sfuggita nel 2004?
«Sì, di recente per un provino. Una cosa che dico solo a “Sorrisi”: mi ha chiamata Rob Marshall, il regista di “Chicago”. Pensava a me per un film musicale, intitolato “Nine”; è il remake di un classico italiano, “8 1/2” di Fellini. Ma non sento Rob da un po’, può finire in niente. E di più non dico».
Intanto a Torino sta girando «Il bene e il male», fiction con Gianmarco Tognazzi e la Liskova. Di che cosa si tratta?
«È un poliziesco noir molto affascinante. Faccio una poliziotta in borghese».
Quindi il bene. Però in tv ora è il male: Carolina, la cattiva di «Capri 2», su Raiuno.
«Vero. Però da lei stavolta aspettatave molte sorprese, sotto finale».   
Si è poi laureata in Lettere Moderne?
«Con indirizzo cultura del teatro. No, ho smesso. Ma finirò prima o poi. Avevo altri due sogni: Astronomia a Padova o Psicologia a Roma, ma bisognava frequentare. Allora ripiegai perché amo scrivere. Ho anche una mezza sceneggiatura rimasta nel cassetto».
Si ritiene seducente?
«Sempre stata un maschiaccio. Già da piccola mettevo le camicie di mio fratello. E poi timida: se mi piaceva un ragazzo, invece di propormi lo trattavo male. Salvo poi nascondermi in un’auto per spiarlo».
È vero che la sera canta spesso in un locale di  Roma?
«Ora molto meno, ma come lo sa? È il “Target”, un ristorante piano bar. Mi piace fare un po’ di karaoke. Quando ho la vena di follia, imito anche qualche cantante famosa o amici sconosciuti».
Della musica non può fare a meno.
«E Raffaello Di Pietro, un cantautore che ha scritto per Morandi, Bocelli, D’Alessio, ha composto per me due canzoni splendide. Vi anticipo che sto per inciderle». 
Qual è stato il suo momento di maggiore crisi?
«Sempre! Ma non ha capito che io sopravvivo a me stessa? Ogni giorno, ogni minuto della mia vita è una lotta continua contro le mie paure. Quella di non farcela. Anche adesso, mentre parlo con lei, anche se mi vede solare».
Quali trucchi usa per conquistare un uomo?
«Ma quali trucchi? Al massimo i cosmetici! Mi innamoro del talento di una persona e del suo modo di mostrare anche le debolezze. Si è più pronti a dare e ricevere».
Adesso è innamorata?
«Non rispondo».
Ci siamo, finalmente si è fidanzata ancora.
«Non l’ho detto. Per quanto mi riguarda, potrei anche avere cominciato il noviziato per diventare suora. Un po’ di baffi li ho già. Mi chiami suor Cesira». 
Beh, certo, Cesira: gli incastri sentimentali sono sempre difficili...
«È un momento storico incasinato per i rapporti uomo-donna. E poi sono una ragazza del Sud, con certi valori che mal si conciliano con questi tempi. E non riesco ad adeguarmi».
Quanti uomini ha illuso?
«Ma sta scherzando? Quanti hanno illuso me, vorrà dire! Sono una credulone. Romantica, purtroppo».
Un po’ ingenua?
«Una cogl... Lo scriva, lo scriva pure. Le parole ci sono, usiamole».
Mettiamo che un uomo la consideri talmente speciale...
«Dubito. Anzi, guardi, fa ancora in tempo a scappare. Le do un consiglio spassionato: non entri troppo in questa testa».
Dicevo: così speciale da fare follie per lei. Gradirebbe?
«Eccome se gradirei, ma non ne esistono. Mi basterebbe poco, un pensiero. Mi basterebbe uno che si ricordasse che mi piace la Sprite e me ne portasse una lattina. Già, ma dove lo trovo uno così?».

(TV SORRISI E CANZONI - MAGGIO 2008)

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