lunedì 3 dicembre 2012

ROUTE 66 * DA ST. LOUIS A TULSA, PASSANDO PER JOPLIN E L'ALTRA SPRINGFIELD


Il tratto di strada fra St. Louis e Springfield (l'altra Springfield, in Missouri, dopo quella cupa e simpsoniana in Illinois) si apre alla campagna ed è una parata di paesi più o meno identici che hanno come unica attrattiva le Caverns, ovvero le grotte. Attrattiva minimale per i turisti, ma anche unico divertimento per la gente del posto, pensionati e famiglie, che si trastulla tra visite guidat
e e weekend col pranzo al sacco in riva al fiume. Non c'è altro, manco a pagare in euro. Le Caverns più famose qui non sono quelle di Batman, bensì le altre, di Meramec, dove nel 1870 si nascosero Jessie James e la sua banda. Ma ogni piccolo centro ha le proprie, che custodisce gelosamente. Grotte, solo grotte. I bambini della zona infatti sono tutti sull'orlo dell'esaurimento nervoso. "Mamma, che cosa si fa questo weekend?". "Piccino, andiamo alle Caverns". "Ma come, ancora? Two Balls, mum!". "Daddy, mi porti al cinema stasera?". "No, serpentello, il più vicino è nell'altro Stato, a millemila miglia da qui. Vediamo... Potrei portarti alle grotte!". "Nooooooooo... (segue bestemmia) Ancora?! Ma che cosa danno?" "Stalattiti, lo sai, è un capolavoro". "Stalattiti lo so a memoria, l'avrò visto mille volte... Non ci si può spingere fino a stalagmiti, o al limite quarzo rosa o ametista?". "Non so, dai, poi vediamo. Ma lo sai che Stalattiti è meglio di Titanic!". E così, da decenni, la famigliola arriva sul posto e poi muta, in disperante, fantozziano silenzio, con coca cola e combo di pop corn, entra a vedere le grotte. Ogni volta come se fosse la prima.
Joplin, Missouri. In uno dei tanti fast food, troneggia un innovativo dispenser Coca-Cola touch screen. Partendo dalla Coke classica e da altri 20 marchi legati all'azienda, con relative varianti, ti consente di miscelare da solo - sul posto - piú di 100 bibite con acqua e ghiaccio. Una bomba. La fredda Joplin è l'ultimo sberleffo del Missouri (Mêsùri, come lo chiamano qui) prima di entrare in Oklahoma sfiorando un brevissimo tratto di Kansas. La temperatura in meno di un centinaio di miglia passa da 10 a 30 gradi, come nel pomeriggio di ieri. Inizia il caldo, e si "arroventa" anche la Route. Grazie alla provvidenziale Lonely Planet scopriamo un breve tratto ancora percorribile della vecchissima Route 66: due metri e sette centimetri in larghezza. L'Oklahoma è lo stato con più chilometri di strada sul tracciato più o meno originario della Mother Road. Tant'è che incrociamo un maestoso gruppo di ricchi pazzi australiani che fa lo stesso nostro viaggio, ma seriamente. Una colonna con 40 auto, alcune d'epoca, tutte con bandiera al finestrino, e 20-25 bikers rigorosamente in Harley Davidson. Quando sei qui, in queste distese sconfinate di libertà (ben vigilata, soprattutto per la velocità) capisci che la Harley, con la sua estetizzante poesia, col placido rombo dominante, sarebbe in realtà l'unico vero modo di intendere da Route. Premiante e contestualizzato. E la Ford Escape con la quale sino al giorno prima facevi lo sborone perché in fondo "quelli in moto si prendono la pioggia e il gelo", ti fa sentire improvvisamente uno sfigato. Un impiegato del catasto della Route. Pollo fritto per dimenticare in un localino che più americano non si può (quando le cameriere parlano velocemente non capisco una beata fava ma intuisco il senso e poi mi arriva comunque quello che hanno deciso loro), e via verso Tulsa, che ha poco da dare ma almeno un consiglio non lo risparmia. È per gli acquisti, e viene dallo studio di un legale: Divorce, 100 $. 80 euro per un divorzio. Se si sapesse in Italia, quanta gente prenderebbe immediatamente la residenza qui?

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