giovedì 18 settembre 2014

PAROLE GIOVANI * IL MONDO PISCHELLO NEI NEOLOGISMI CHE PIACEREBBERO A J-AX

Piccolo aggiornamento su neologismi e nuovi modi di dire del Mondo Pischello, per non restare esclusi nelle conversazioni in società e darsi una bella mano rapportandosi con i gggiovani. Rigorosamente con 3G, non solo nel senso di Smartphone, che per la verità è già arrivato al 4G.

Chi usa ancora espressioni come: Fly Down, matusa, che figata!, tamarro, cellulo, zio povero, zio cantante, meco (il romanesco me cojoni), stica (sticazzi, sempre da mamma Roma) zarro, zauro, zanzare (rubare), cinghiale, tipo/tipa, bella zio (J-Ax docet), libidine, doppia libidine (nell'agghiacciante tormentone lanciato - e usato, peraltro - soltanto negli Anni 80 da Gerry Calà), o il pur recente scialla, appartiene se non alla preistoria, a un presente con la data di scadenza stampato sulla schiena.


Pare invece che la recente espressione entusiastica «Tanta roba!» (che esprime forte apprezzamento per qualcosa o qualcuno; per esempio «Questa serie tv è tanta roba!») sia stata già sostituita da «Tanta lana!». Stesso significato ma introducendo l'elemento stoffa pesante, secondo qualcuno per via dell'approssimarsi dell'inverno. La vecchia eslamazione «Da paura» (anche questa solitamente con accezione in genere positiva; andava forte ai miei tempi, e ha sempre mantenuto un certo riscontro di pubblico e di critica) viene attualizzata con «DaPa!». All'insegna della sintesi estrema. È stata intercettata di recente nell'universo dei rappers e dintorni, quindi non perdiamola di vista perché potrebbe prendere grandemente piede. È in salita il già sentito «Chissene», che sta ovviamente per Chissenefrega, ma sempre in modalità risparmio energetico.
E mentre si registra un «VaiTra'» a sostituire il vecchio «Vai tranquillo», o «Tranqui», ecco spuntare l'interessante «Microbbba», per definire qualsiasi oggetto molto piccolo. Matteo Renzi ai danni del povero Enrico Letta ha rilanciato il celebre «Stai sereno»; peraltro poco prima di metterlo serenamente alla porta.

Il fattore sorpresa arriva prepotente con «Che combo!», che sta per «Che combinazione!» all'atto di un fortuito incontro o al verificarsi di un positivo evento casuale. La persona non più giovanissima ma non anziana viene definita con una punta d'affetto canzonatorio «Vecchietti», con un plurale che si usa in questo caso al singolare. La grande fatica si chiama oggi «sbattone» (a differenza della «sbattella», ovvero leggero stato di agitazione in genere in vista di una performance) e la presenza di una puzza persistente viene accolta dall'espressione: «Che sbanfa!».

Attenzione intanto al verbo «balzare», che ha molti significati: dal saltare o marinare la scuola, al tagliarsi i capelli. Un giudizio qualitativo positivo, qualcosa che piace molto, viene definita: «Di categora», o anche solo «Categora», intendendo qualcosa di categoria superiore, di altissimo livello.
Infine, due sapide abbreviazioni mutuate dall'inglese: G. G., ovvero Good Game, apprezzamento per qualcosa di ben fatto. E ancora; O. P. cioè Over Power. Dire a qualcuno «Sei Over Power!» equivale a dirgli: «Sei il migliore!».


Post più popolari

Lettori