giovedì 22 novembre 2012

ROUTE 66 * CHICAGO: DALLA WILLIS TOWER AL BIG BEAN DI ANISH KAPOOR

IL VOLO DALL'ITALIA PER CHICAGO
Volo Malpensa-New York per Chicago (il ritorno sarà da Los Angeles, il tutto strappato a Delta Airlines per 650 euro, con l'intelligente opzione multi-city). La simpatica carampana della Grande Mela seduta accanto a me, ogni tanto sbircia inorridita il truculento filmetto dalle valenze fortemente intellettuali che sto vedendo: "Abraham Lincoln - Vampire Hunter". Non resisto alla tentazione, e le spiego, serissimo, che il mio socio e io ci stiamo documentando perché siamo due cacciatori di vampiri italiani decisi a percorrere la Route 66 per farli fuori tutti con una riserva di proiettili d'argento. Lei mi lascia parlare tranquillamente per un po', e poi ammicca sorridente: "But Vampires are so Chic!".

BUDDY GUY E LA MIA VIDEOCAMERA
Viaggiare è anche esportare cultura. Ieri notte, lasciato l'hotel tre stelle superior ben prenotato con Booking.com (a due passi dal chitarrone dell'Hard Rock Cafè), dopo una proficua sosta al Buddy Guy's Legend, tempio del blues della città, ho dimenticato sul taxi la videocamerina da 300 e rotti euro che m'ero comprato prima di partire. Persa per sempre. In breve, molta gente di Chicago ha potuto apprezzare un esaltante e lungo florilegio con le più suggestive imprecazioni di un nativo dell'Oltrepò Pavese. Delegazioni degli indiani d'America, di quartieri popolati da portoricani, e da altre minoranze maltrattate, come i lavoratori dei McDonald's, hanno espresso vivo interessamento per una lingua così piena, evocativa e ricca di sfumature. D'altra parte il blues, è sofferenza.

LA VERTIGINE DELLA WILLIS TOWER
Solo gli americani riescono a farti pagare 17,50 dollari per farti stare sospeso a 443 metri d'altezza in una scatola di vetro che sporge dal palazzo più alto della città, il Willis Tower (già noto come Sears Tower, grattacielo più alto del mondo dal 1973 al 1998) col rischio di fartela in mano dalla paura. Sporcando irrimediabilmente il vetro, fra l'altro.
Altra pregevolezza da non perdere è specchiarsi, fotografarsi (e fare facce buffe) tra i riflessi del Big Bean, il grande fagiolo dello scultore e architetto indiano Anish Kapoor. In centro, è un'attrazione che manco il giro in gondola a Venezia.

PARCHEGGI INTERRATI E INCUBI DA SOTTERRARE
Di Chicago ho capito due cose: ci sono più parcheggi interrati e autosilos, che abitanti. Forse li usano per seppellire i vicini di casa dopo averli fatti a pezzi. E poi è lampante che se a cena vai al Weber grill a mangiare la tagliatona (almeno un chilo) di manzo affumicata con uso di ogni sorta di salsa piccante come contorno, poi la notte sogni di essere un manipolatore genetico che viene inseguito in un campo dalla sua cavia trasformatasi in mostro. Lo ammetto: non mi è passata un cazzo.

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