giovedì 10 dicembre 2020

SUL CASHBACK EVITIAMO DISINFORMAZIONE E PROPAGANDA POLITICA

Dopo due giorni di peripezie, stamattina sono riuscito finalmente a inserire le carte nella app del Cashback o Cashless. Dal momento che ho letto ovunque di tutto sul web (anche intervenuti capziosi fatti a sproposito e con informazioni inesatte solo per diffondere propaganda politica), preciso - per quanto inutile possa essere - la mia opinione sull'operazione così come è stata concepita.
In un Paese normale, è un'iniziativa che fa e farebbe sorridere. Credo sia invece perfetta (soprattutto se abbinata alla Lotteria degli scontrini) per l'Italia, che Paese normale a tutti gli effetti non è. Siamo gente particolare. L'italiano, oltre ad amare follemente i giochini e tutto ciò che a essi è correlato, appena ci sono idee che mettono sul piatto qualche palanca, anche poche come in questo caso (magari col miraggio di ulteriori vincite a premi, ecc.), si entusiasma assai. 

Ritengo dunque che l'idea non solo avrà un seguito che andrà oltre i tre semetri previsti (pur consentendo alla fine un risparmio teorico di appena 600 euro a persona in totale), ma consentirà sia di dare un po' di fiato in più ai negozi, che sono in grave sofferenza, che a ridurre livemente l'evasione fiscale sugli esborsi più bassi. La mia polemica riguardava solamente gli aspetti tecnici. Il fatto che quando partono operazioni analoghe che coinvolgono app e on-line, i sistemi nel nostro Bel Paese vanno sempre, inesorabilmente in crash.
Per ciò che riguarda le obiezioni di altri, che si scandalizzano perché tanta parte d'Italia (anche quella che forse non ha bisogno della mancetta dei 600 euro spalmati su un anno e mezzo) ha deciso di partecipare comunque "togliendo soldi a chi è più bisognoso", sono estremamente improprie. Per il semplice fatto che i soldi del #cashbackdistato non vengono da un capitolo di spesa aperto a sé nel bilancio. Non vengono da un salvadanaio che poi si svuota a danno di altri. Sono semplicemente una detassazione. Sono soldi tuoi che risparmi invece di spenderli. E' come se pagassi l'IVA la metà o una quota parte in meno. Quindi non si tolgono risorse a nessuno. Si pagano un po' meno tasse in un Paese dove la tassazione è esaperata. E' poco? Sì. Ma è meglio di niente.

In soldoni, il cashback è una piccola opportunità di risparmio intelligente (si pensi al successo di app come Satispay) e ben studiata. Si può decidere di cogliere quell'opportunità o di non farlo, anche per autolesionistica tigna politica. Decisione squisitamente personale. Non è opportuno invece (anzi, è proprio tecnicamente sbagliato) fare la morale a chi decide di prendervi parte. "Così ho detto", "Questa è la via" (cit.)

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