martedì 15 dicembre 2020

CORRADO FIZZAROTTI RACCONTA MARY MIDGLEY, LA "MADRE" DELL'AMBIENTALISMO

Corrado Fizzarotti e il suo libro su Mary Midgley.
E’ il primo libro italiano a parlare di Mary Midgley: una filosofa inglese che è stata molto importante nella formazione del pensiero scientifico interdisciplinare applicato all’ambiente, e quindi anche alla base delle moderne teorie ambientaliste. La ricerca di Midgley è stata cruciale nella cultura anglosassone contemporanea, e da qui nel resto del mondo: eppure in Italia questa filosofa è praticamente sconosciuta all’esterno di una ristretta cerchia di addetti ai lavori. A scrivere il volume è stato Corrado Fizzarotti, abitante a Santa Margherita Ligure e laureato in metodologie filosofiche all’università di Genova.

Oggi Fizzarotti è  ricercatore di Filosofia teoretica e “cultore della materia” presso l’università di Modena e Reggio Emilia. Il libro si intitola “Mary Midgley. Emozione, Filosofia e Ambiente” ed è pubblicato dalla casa editrice Mimesis nella collana “Filosofie”  (10 euro). Piccola nota di colore per gli appassionati di spettacolo e serie tv che seguono questo blog: Fizzarotti si fa spesso notare per la grande somiglianza con Alvaro Morte, l'attore spagnolo protagonista de "La casa di carta" (La casa de papel) nei panni del Professore.
"È una particolare capacità della nostra specie – afferma Mary Midgley -  quella di non ignorare le altre specie, ma attrarre, addomesticare, e vivere insieme a una grande varietà di creature. Nessun altro animale fa qualcosa del genere su una scala tanto vasta". “Mary Midgley – spiega Fizzarotti - è una filosofa inglese ingiustamente poco conosciuta in Italia. Si è formata nell’ambiente universitario di Oxford, a stretto contatto con la filosofia analitica, anche se ha mostrato ben presto una certa insofferenza nei confronti di posizioni come il positivismo logico. 
Ha iniziato a scrivere in tarda età, mostrando una prolifica eccentricità di pensiero. La Midgley ha scritto contro il riduzionismo e le semplificazioni indebite, indicando sempre la necessità  di una visione complessa e interdisciplinare della realtà. Ha messo in luce l’importanza della storia e del contesto nella formazione del pensiero, ha parlato contro i confini troppo rigidi tra le varie discipline e contro la separazione dell’uomo dalla natura. Ha cercato di evidenziare l’importanza delle emozioni nell’etica e l’imprescindibilità della narrazione nella scienza. Questo la rende una filosofa fuori dalla proverbiale torre d’avorio, dialettica, ambientalista e profondamente umana”.

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