giovedì 14 luglio 2011

GLI ANNI DE «IL MUSICHIERE» (COPIATO A PIENE MANI)

Nella Patria degli «sformat» televisivi (ovvero i programmi venuti male o giù di cottura) comperati all'estero, fu il primo ad essere acquistato - oltretutto senza ripensamenti - dall'americana Nbc, dove andava in onda con il titolo di Name that tune. Da noi lo chiamarono Il musichiere, e l'adattamento italiano fu talmente efficace da far dimenticare qualsiasi altra ricetta. Il 14 dicembre del 1957, ovvero 41 anni fa - era una domenica - nasceva lo storico programma Rai destinato a diventare uno straordinario fenomeno di costume e a filiare chissà quante imitazioni. Si è perso il conto. Per una settimana andò in onda con un titolo piuttosto fedele all'originale, Conosci questo motivo. «Ma che, stamo a scherza'?», dissero romanamente gli autori-adattatori italiani, Garinei & Giovannini, che ne affidarono la conduzione ad un marcantonio della capitale, Mario Riva, uomo dalla debordante simpatia. Accanto a lui si succedettero negli anni bellezze nostrane del calibro di Alessandra Panaro, Lorella De Luca, Carla Gravina, Patrizia Della Rovere, Marilù Tolo e Brunella Tocci. Ma anche grandi ospiti internazionali: da Armstrong a Totò, tutti catturati dalla redazione non appena mettevano piede a Roma. In regìa Antonello Falqui. Elementare il meccanismo del gioco: l'orchestra (diretta da Gorni Kramer) suggeriva le prime note di una canzone famosa e due concorrenti, provvisti di scarpe da ginnastica e seduti su di una sedia a dondolo, appena credevano di aver indovinato il motivo (cantato da Nuccia Bongiovanni, Johnny Dorelli e Paolo Bacilieri), scattavano di corsa per far suonare una campana che dava diritto al più veloce di rispondere per primo. Non di rado, per la foga, qualcuno dei due si schiantava contro il muro retrostante. Il vincitore tornava la settimana successiva se indovinava anche il classicissimo «motivo mascherato». Il programma, che si chiuse nel 1960 dopo 90 puntate, consegnò alla storia dei quiz la figura di un campione, il cameriere romano Spartaco D'Itri, che conservò il titolo per 15 settimane portando a casa la bellezza (per quei tempi) di 8 milioni; congedandosi dal pubblico, Spartaco dichiarò di voler essere sepolto con l'abito indossato in Tv il giorno della sua prima vittoria. Roba che neanche i concorrenti del miglior Mike. Particolare che consente di comprendere quanta e quale popolarità avessero raggiunto Il musichiere ed i suoi protagonisti, guidati dalla bonomìa di un Riva (all'anagrafe Mariuccio Bonavolontà) scomparso nel 1960 a seguito delle ferite riportate in un banalissimo incidente. Conducendo, a Verona, la seconda edizione del Festival del Musichiere, cadde in una buca del palcoscenico coperta da un telone, il cosiddetto «praticabile». Quando Kramer annunciò in diretta la disgrazia nessuno ci voleva credere: tutti erano convinti che fosse uno scherzo. 250mila persone andarono ai funerali. Nel '95-96 Baudo e Magalli, in prima serata su Raiuno, nel loro Mille lire al mese (regìa di Michele Guardì) hanno ripreso paro paro, per un gioco all'interno del loro programma, quella vecchia idea americana adattata da Garinei & Giovannini.

 (IL GIORNALE - AGOSTO 1998)

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