giovedì 26 ottobre 2023

CARA MELONI, D'ACCORDO IL CASO GIAMBRUNO, MA LA CEDOLARE SECCA AL 26% È FOLLIA

Giorgia Meloni e Andrea Giambruno.

Cara Giorgia Meloni, comprendo che la questione Andrea Giambruno, appena sollevata da «Striscia la notizia», ora stia primariamente occupando i suoi pensieri. D'accordo, il brutto affaire  sembra essersi chiuso con le pubbliche rassicurazioni di Marina Berlusconi e il forte e doveroso ridimensionamento in Mediaset del suo ex compagno, che di fatto sparisce dal video dopo i suoi comportamenti, restando dietro le quinte di «Diario del giorno». Ma ci sono anche cose più importanti alle quali pensare. Per esempio la bozza di manovra che sta per varare con il suo Governo.
È al corrente, gentile Premier, che la tassazione in questo Paese ha ormai raggiunto da tempo (già da ben prima del suo arrivo) livelli inaccettabili?

La cedolare secca del 21% sugli affitti brevi, varata nel 2011, era già una truffa legalizzata, perché nella realtà Lei sa bene che quel 21% diventava almeno il 25% e più, visto che si paga sul lordo. Significa che se affitto un appartamento con Booking o Airbnb e prendo una cifra virtuale (mettiamo) di 500 euro, mi arriverà dalle suddette grandi agenzie decurtata di una commissione del 19%. Non poco. Soldi che non percepisco. Invece la tassazione del 21% è calcolata sui 500 euro iniziali. Follia. Una totale assurdità tutta italiana. Ora lei minaccia di portare la cedolare al 26%, quindi l’impatto reale sul lordo diventerà il 30% e più. Siamo all'ingiustizia elevata all'ennesima potenza.

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