lunedì 9 ottobre 2023

JALISSE * «26 ANNI SENZA SANREMO: VENGA PREMIATA LA MERITOCRAZIA»

Il duo dei Jalisse, che dopo la storica vittoria con «Fiumi di parole» ogni anno presenta un brano al Festival di Sanremo. E viene puntualmente rifiutato. Riusciranno stavolta facendo appello ad Amadeus?

Dai «Fiumi di parole» ai flutti dell’Honduras. Tra abbronzature definitive, showgirl che si strappano le extension, e crisi di pianto. Anche per Alessandra Drusian e Fabio Ricci (meglio noti come i mitologici Jalisse) è arrivato il tempo di confrontarsi con «L’Isola dei famosi».

 

Carissimi, nell’ambiente si dice che L’Isola si faccia o per il bonifico, o per dimagrire. Voi dove vi collocate?

Alessandra: (ride, Ndr) «Io con concretezza le dico: bonifico, perché di dimagrire non me ne frega niente! Poi il dimagrimento è ovvio, lì non si mangia. E se fai un contratto lo fai per guadagnare qualcosa, sennò perché dovresti andare?».

C’è una terza via?

A.: «La ricerca. Capire se il tuo carattere è così forte e determinato a condividere gioie e dolori, in salute e in malattia, anche in quel contesto».

Fabio: «Amore, sta a vedere che ci risposiamo! Si potrebbe fare una cerimonia sull’Isola, dopo il primo matrimonio a San Giovanni Rotondo!».

Da Padre Pio a Ilary Blasi. Di fatto anche voi, per la prima volta, cedete alle lusinghe dei reality.

F.: «Ne parlavamo già lo scorso anno, fra mille dubbi. Ci hanno chiamato stavolta mentre scrivevamo il pezzo estivo, che finiremo in Honduras, e abbiamo detto: perché no?».

A.: «C’è stata titubanza, ma non tanto per noi: per quello che lasciamo a casa: famiglia, figlie,  nonne. Ma mia suocera, 90 anni il 24 aprile, ha detto: “Guai a voi se non firmate quel contratto. È troppo importante. Sennò vi tolgo il saluto!”».

A chi lascerete le vostre due figlie?

A.: «A mia mamma, che vive vicino a Rieti. Angelica, 22 anni, che studia all’Università e lavora in un negozio, ha chiesto l’aspettativa. Viveva col fidanzato e si trasferiranno in questa casa due mesi per stare con la sorella minore e con nonna».

F.: «Anche Aurora è responsabile, ne ha 16 e sapere che Angelica diventa un po’ la mammina di casa è bello. Ci fa partire tranquilli. Prima di firmare abbiamo fatto una riunione collegiale».

Tra gli altri ci sono Cecchi Paone, Predolin, Corinne Clery…

A.: «Lei è una bomba, simpaticissima!».

…e l’ex suora Cristina Scuccia, vostra collega. Canterete sotto i cocchi?

A.: «Può essere. Pensi che con Cristina feci la stessa edizione di “The Voice”. Con me nessun giudice s’è girato e lei invece ha vinto. Intuii subito che ce l’avrebbe fatta».

Forse anche aiutata dall’abito.

F.: «La novità. Ma il talento ce l’ha. Ed è una persona riservata, dolce e da scoprire. Noi stessi ci mettiamo in gioco anche per far capire questo valore alle nostre ragazze. Il conquistarsi le cose».

C’è anche il radiofonico Marco Mazzoli. Uno che non le manda a dire.

A.: «Ah ma anch’io, sa? Non creda. Magari con una certa eleganza. Ecco, vorremmo mantenere sempre l’autocontrollo, a meno che fra stress e mosquitos non ci parta la brocca. Non vorremmo toccare livelli bassi, beceri, e fare un’Isola anomala, elegante. Non è semplice».

Avete vinto Sanremo nel ’97, poi siete rimasti scolpiti nella testa della gente, anche grazie alla perseveranza nel presentarvi ogni anno, respinti per 26 volte.

A.: «L’importante è non essere più etichettati come meteore. Vincere i pregiudizi. Il vizio di dare pareri senza conoscere. A volte abbiamo dovuto prendere da parte il giornalista che aveva parlato male e chiedergli: scusa, perché ce l’hai con noi?».

Ora è sepolto in un pilone di cemento sulla Serravalle?

F.: (ride, Ndr) «No, si diventa amici. Col tempo abbiamo capito che guerre e conflittualità non hanno senso. Noi siamo solo piccoli indiani con arco a frecce, già dagli inizi pionieristici nel ‘93».

Dopo 26 rifuti non vi siete ancora incatenati davanti al Teatro Ariston.

A.: «Beh, quello mai!».

F.: «Sa che potrebbe essere un’idea?».

Amadeus è noto per essere uno che i cast li compone bene. Come si spiega questo no ostinato?

A.: «Mai detto che non li faccia bene. I risultati ci sono, e si vede. È che metti 26 concorrenti, non vuoi farne 27? Sono 28, vuoi farne 29? Non vogliamo portare via il posto a nessuno».

F.: «Tra l’altro noi ad Amadeus dobbiamo tanto perché ci ha rimesso in gioco con lo show “Ora o mai più”. Sanremo è nel nostro cuore. Ce l’ha anche detto: “Finora non avete presentato cose che sono nella mia linea editoriale”. Ma ci riproveremo».

Il Festival è troppo importante per gli artisti. Auspicate un Sanremo di cittadinanza?

F.: «Nooo, forse ci vorrebbe il premio alla costanza. Di cittadinanza no: è un grande evento per tutti. Meritocrazia. E poi non c’è solo quello».

Avete hobbies o la musica vi assorbe completamente?

A.: «Musica e famiglia. Ci alziamo prestissimo e poi si lavora. Un po’ di palestra, forse. Tentai col lavoro a maglia, ma non è per me. Però ho insegnato canto».

F.: «Giardinaggio, ma quello è un obbligo, non un hobby. Mi piace tirare su muri, pitturare…».

Tra voi non avete mai avuto un momento di crisi personale o professionale? Siete mai stati lì lì per dirvi addio?

A.: «No, c’è stato un periodo in cui Fabio non voleva più salire su un palco, e io ho fatto qualcosa da sola: un musical e altro. Lui si occupava di web e siti internet. Aveva avuto un disamore per la scrittura, per i testi delle canzoni. Un periodo sterile».

F.: «Però anche tu volevi mollare tutto dopo…».

A.: «Sì, dopo la nascita di Aurora volevo mollare tutto, però non c’è mai stato il pensiero di dividerci, anche se hanno tentato. Dicevano: cambiate nome, proponete lei come solista, fatele fare la nuova cantante dei Matia Bazar, e lui intanto scriva per altri. Mai ceduto. Perché? Il nome Jalisse non ha mai fatto male a nessuno. Quanto all’amore si litiga, non siamo la famiglia del Mulino Bianco, ma restiamo insieme e ci mettiamo alla prova, come sarà sull’Isola».

(DAL SETTIMANALE GENTE - APRILE 2023)

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