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domenica 12 febbraio 2017

GABBANI TRIONFA A SANREMO (CHE ORMAI FINISCE PIU' TARDI DEL VEGLIONE DI CAPODANNO)

Francesco Gabbani con la fidata scimmia che balla
Secondo me c'è qualcosa che non va se ti piazzi a casa di amici (com'è successo a me), a vedere la finale di Sanremo e torni a casa più tardi di quando esci per il veglione di San Silvestro. E non è un problema di età dello scrivente.
Ma non si potrebbe finire prima? Si sono chiesti in tanti non addetti ai lavori. Certo che si potrebbe, ma l'espediente dilatorio, dello sforamento che uccide le gonadi, del portare all'esasperazione la pazienza spettatore, ha un preciso scopo: alzare la media dello share per poter gridare al trionfo in termini d'audience il giorno successivo. Sembra un controsenso, eppure è così. Se allunghi i tempi finendo tardissimo, si abbassa il bacino d'ascolto complessivo (perché molti vanno a nanna), ma quasi tutti quelli che restano davanti al televisore guardano la proposta più forte, che è la tua. Quindi i valori più bassi della prima parte del Festival (o di qualsiasi programma) inevitabilmente si alzano a dismisura nella seconda. Trucchetti da televisionari. Ed ecco spiegato perché le trasmissioni oggi durano, tutte, troppo.

Stimo molto Carlo Conti, che ha imparato a gestire benissimo la scena, se stesso e le risorse, ma un Pippo Baudo non avrebbe mai accettato di piazzare un blocco di quasi un'ora fatto di niente, ministri ad cazzum e markette di Raiuno prima della proclamazione dei tre vincitori. Piuttosto avrebbe fatto harakiri sul palco (con grande visibilità personale del pippone e ricovero d'urgenza all'ospedale di Ventimiglia). Questo è un dato di fatto. Così come l'entusiasmo di Maria De Filippi, che secondo me non ne poteva più già dalla prima serata.

La canzoni. Ha stravinto «Occidentali's karma» di Francesco Gabbani, pezzo che ho sostenuto fortemente sin dal primo ascolto, l'ho scritto qui. Mai immaginando che una canzone così intelligente e piacevole potesse realmente vincere il Festival. Una canzonetta un po' paracula, ha detto qualcuno. Sì, ma chi non fa pezzi paraculi, oggidì? Su, siamo sinceri. Solo che di norma si paraculeggia sulle disgrazie, con ponderose lagne inascoltabili. Che poi vincono perché fa tanto politically correct (anche per le giurie) farle primeggiare. Invece la gioia e l'ammiccamento di uno spietato spaccato di costume a 'sto giro l'hanno messa in saccoccia a tutti. Seconda Fiorella Mannoia, che di certo meritava ma era la solita Mannoia, e terzo Ermal Meta, con il suo meritorio pezzo anti-violenza.

Ne hanno fatto le spese (stranamente) le varie Elodie, Sergio Sylvestre, insomma gli amici degli «Amici». E anche le vecchie glorie (Al Bano, Ron, Gigi D'Alessio) di un Sanremo che forse sta cambiando definitivamente pelle. Anche Bianca Atzei, presa in giro da molti per l'amicizia con Suraci di Trl 102.5, venderà bene perché aveva un pezzo ben fatto. 
Di certo, per quel che vale, non sono mai stato così orgoglioso di una vittoria festivaliera. Con una canzone così carina che questo Paese, per dirla tutta, forse manco meritava.

giovedì 9 febbraio 2017

MARIA A SANREMO SEMBRA QUELLA CHE È ANDATA AL MATRIMONIO DELL'EX FIDANZATO

Maria De Filippi
Mi fa letteralmente impazzire Maria De Filippi a Sanremo perché sul palco ha quella perenne aria da: «Mi sento oltremodo fuori posto» che ho visto l'ultima volta quando un'amica fu invitata al matrimonio del suo ex e incautamente, sportivamente, accettò di presenziare. Si aggirava guardinga davanti al buffet, sentendosi osservata, ma voleva scappare col flute in mano. Le vedevi in faccia il disagio, la rassegnazione, anche quando provava a buttarla sul ridere. «E adesso puoi baciare la sposa». Capirai che allegria...

Ieri sera, a proposito di bacetti, la nostra si è presa quelli di Robbie Williams, Francesco Totti e Keanu Reeves, in una seconda serata festivaliera (ascolto medio 46,6% con 10.367.000 spettatori, in leggera flessione rispetto allo scorso anno) contrassegnata da un maggiore ritmo rispetto alla prima. Lo spettacolo ne ha guadagnato, anche grazie a qualche brano di rilievo, piacevole, trascinante e intelligente come «Occidentali's Karma» di Francesco Gabbani, che se il festivalone fosse un posto brillante per me starebbe già là, in cima al podio.

Anche la grintosa Paola Turci non sfigura. Con Chiara Galiazzo siamo alle solite: bellissima voce ma il pezzo purtroppo non c'è, neanche quest'anno. Peccato. Stesso discorso per Michele Zarrillo. Non mi è dispiaciuto affatto il brano di Bianca Atzei, by Kekko Silvestre dei Modà, che secondo me viaggerà come una lippa in radio. Non solo Rtl 102.5, maliziosi addetti ai lavori che non siete altro. Altra menzione d'onore per il tenero Michele Bravi, con una pagina poetica scritta dallex fidanzato di Arisa. Gigi D'Alessio è classic ma senza il guizzo e arriva con la barba di almeno tre giorni, mentre il premio per il look più hipster va a Marco Masini. La canzone non è granché, ma il barbone da Giuseppe Verdi che si è fatto crescere invoglia al ritorno alla lira.


mercoledì 8 febbraio 2017

SANREMO PRIMA SERATA * UN PO' DI MESTIZIA NELL'ARIA E CANZONI DA SUFFICIENZA

Carlo Conti e Maria De Filippi
Poco più del 50% di share (ovvero mezza Italia televisiva inchiodata davanti allo schermo, anche se lo scorso anno si registrò un 49%, quindi l'1% sarebbe in teoria il valore aggiunto di Maria De Filippi) per la prima serata di un Festival un po' noioso, soprattutto perché al momento non c'è nessun pezzo che spicchi nel calderone. Quasi tutte le canzoni sono attorno all'aurea sufficienza, e si sente in modo evidente la carenza di buoni autori in questo Paese.
Sanremo è Sanremo anche quando c'è un po' di mestizia nell'aria. Queen Mary parte un po' sottotono, modello partecipazione alle esequie di un congiunto, poi si riprende un po'. Evita accuratamente la scala (ma sabato, vedrete, la farà) e ogni tanto innesta qualche momento stile «C'è posta per te».

Non concordo con chi dice che Nostra Signora di Canale 5 ha rubato la scena a Carlo Conti, perché il filo della conduzione l'ha sempre tenuto lui. Nessun valletto di colore, dunque. Piuttosto, si è sentita molto l'assenza di una o due belle figliole sul palco. L'unico guizzo ormonale si è avuto quando è spuntata Diletta Leotta, che ha parlato di privacy violata e delle sue foto sexy rubate. Mentre su Twitter Caterina Balivo si imbarcava in un'assurda polemica per la mise della conduttrice di Sky in presunto contrasto con le sue parole costatale una bordata di critiche.

Tra i pezzi, si fa notare soprattutto quello di Samuel; anche Elodie ha un'onesta canzone e sta crescendo bene. Giusy Ferreri purtroppo emette guaiti in questa fase, quindi sospendo il giudizio in attesa che canti. Resto dell'idea che il meglio l'abbia dato con «Non ti scordar mai di me» di Tiziano Ferro, che ieri, ospite, oltre al momento Tenco aveva la sua meritata vetrinetta speciale. Peccato per Ron. Un buon pezzo, un bel crescendo, finito subito in zona rossa. Fiorella Mannoia «mannoieggia» da par suo, ma è sempre un bel sentire.
C'è poco, insomma. Per emozionarsi un po' bisogna affidarsi ai fuori gara, come Paola Cortellesi e Antonio Albanese. E a Ricky Martin che arriva a portare la tanto attesa allegria per 10 minuti trasformando Sanremo in un villaggio turistico.

martedì 31 gennaio 2017

SANREMO * NIENTE FESTIVAL PER SCARLETT: MANCA L'ACCORDO CON LA RAI SUL COMPENSO

Scarlett Johansson
Niente da fare per Scarlett Johansson come superospite a Sanremo. Carlo Conti perde la divina creatura che da anni insegue senza successo. La trattativa tra la Rai e il management dell'attrice di New York sarebbe naufragata ovviamente per divergenze sul compenso.
Il cachet richiesto dalla bionda diva di Hollywood pare fosse di 500 mila euro. Lei sarebbe stata disposta a scendere a 300 mila. Ancora troppo per Viale Mazzini, che offriva una cifra decisamente più bassa. Quindi è saltato tutto e si è ripiegato sui figli di papà. Tra l'altro la discussione dell'accordo cadeva nel momento in cui si erano levate sui media alcune polemiche per il cachet di Conti, di 650 mila euro. Cifra senza dubbio ragguardevole, ma congrua per chi conosce il mercato, la resa pubblicitaria e l'impatto di Sanremo, e comunque forse la più bassa in assoluto percepita da un conduttore (e direttore artistico) di Festival negli ultimi 10-15 anni.

mercoledì 11 gennaio 2017

SANREMO 2017 * CONTI E DE FILIPPI RESTANO UMILI CON MIKA, FERRO, GIORGIA E RICKY MARTIN

Maria De Filippi e Carlo Conti
«Al Festival siamo tutti contorni rispetto alle canzoni e io sono il primo dei contorni» (Carlo Conti). 
«Non sarà il mio Sanremo. Non è che avete un'idea sbagliata di me? La mia presenza penso non cambierà nulla al Festival. Quando ti propongono una cosa così bella non puoi sempre stare a pensare: mi conviene o non mi conviene? Anche se non la farò forse mai più. Anche se il giorno dopo mi direte che ho fatto schifo» (Maria De Filippi).
Il Sanremo del bianco più blues della conduzione televisiva e della regina della concorrenza, quello del compromesso storico Rai-Mediaset, comincia con due manifestazioni di umiltà da parte di chi starà sul palco a far girare la giostra delle canzonette.

Maria (pare che co-conduca a titolo gratuito) dice che prima si è «consultata con Maurizio, che non è mai stato contrario» e che vestirà Givenchy.
Dal momento che l'ipotesi di partecipazione della sovrana di «Uomini e donne» e «C'è posta per te» era nell'aria già da tempo e la notizia già anticipata da Repubblica e dal Giornale, mi sfugge il senso del balletto delle smentite alla confema della sua partecipazione, ieri a opera di Chi e del suo direttore Signorini, con un virgolettato dell'interessata subito contestato da lei stessa e da tutto l'entourage. Ma forse (e dico forse) sono amabili schermaglie tra uffici stampa scavalcati. Chi può dirlo?

Tra gli ospiti spuntano i nomi di Tiziano Ferro, una garanzia per gli ascolti, l'onnipresente Mika, Giorgia e Ricky Martin. Per Maurizio Crozza pare che le trattative siano ancora in corso.
Sarà un Sanremo da settantordici milioni di ascolto. Anche solo per la pura curiosità di vedere se Maria (metti caso la sfiga) cade dallo scalone come una Tina Cipollari qualsiasi.


giovedì 5 gennaio 2017

CONTI E DE FILIPPI INSIEME A SANREMO? UN INCONTRO TRA SUPERPOTENZE TV

Carlo Conti e Maria De Filippi
Se l'indiscrezione di Repubblica e del Giornale fosse confermata, il prossimo febbraio ci ritroveremo con Carlo Conti e Maria De Filippi insieme a condurre Sanremo.
Le trattative, segretissime, sarebbero alle battute finali.
Conti, che ha annunciato saggiamente poco tempo fa di voler presentare il suo ultimo Festival (per ora, naturalmente) era a caccia del colpaccio acchiappa-audience, e a quanto pare l'ha trovato. Maria dei tele-miracoli, padrona di mezzo palinsesto di Canale 5, non poteva essere la scelta migliore. E la nostra ultimamente si è così allargata da volersi spingere (con alterni risultati, non d'ascolto ma di resa personale) sul terreno del varietà, come abbiamo visto in quel di «House Party».
In riviera si celebrerà quindi un ecumenico incontro fra superpotenze della tv. Rai rappresentata da Conti, sempre più intelligente e strategico nel gestire se stesso e le risorse, e Mediaset dalla sciura Costanzo. Mancano solo Trump e Putin tra i superospiti stranieri.
Sul piano artistico, c'è la conduzione veloce e classicamente baudiana di Carlo, e (se gli autori sapranno lavorare con intelligenza) si troverà il modo di riscaldare Maria, che in video di solito ha uno stile più «contemplativo».


lunedì 12 dicembre 2016

SANREMO, 22 BIG, CAST DEFINITIVO: VECCHIE GLORIE, CONFERME E RIPESCATI DAL TRITACARNE DEI TALENT

Loredana Lecciso e Al Bano in clinica passata la paura
«Sarà Sanremo» (una tra le poche certezze italiane proiettabili nel futuro, altroché Governi), e così Carlo Conti si porta avanti centellinando durante lo show in prima serata su Raiuno i nomi dei 22 big in gara. Ecco l'elenco ufficiale definitivo.


VECCHIE GLORIE E DONNE COMBATTENTI

Si comincia con la restaurazione di un Re dell'era baudiana, Al Bano, reduce da un ricovero per infarto ma già bello arzillo (vedi foto) e pronto a spiegare l'ugola sul palco dell'Ariston con «Di rose e di spine». A seguire Elodie, uscita seconda da «Amici» e quindi dal parco talent di Maria De Filippi, in gara con «Tutta colpa mia».
Riciccia anche Paola Turci, che con «Fatti bella per te» pare intenzionata a confezionare un inno all'autostima femminile. Il torinese Samuel, all'anagrafe Umberto Romano, frontman dei Subsonica, canterà «Vedrai», e sempre sul fronte dei classici ecco Fiorella Mannoia (ultimamente criticata da qualcuno per aver lasciato un po' da parte la canzone d'autore corteggiando le canzonette pop) con «Che sia benedetta».


RIPESCATI DAI TALENT E UN CLASSICO NAPOLETANO

Nesli e Alice Paba (lei viene dal defunto «The Voice of Italy», lui vuole andare in riviera a «Spaccare tutto») proporranno «Do retta a te», e sul fronte repechage si fa notare il giovanissimo Michele Bravi da «X-Factor», che sembrava già sparito nel tritacarne infernale degli ex dei talent, con «Il diario degli errori». Il solido Fabrizio Moro sarà in gara con «Portami via», e Giusy Ferreri (dopo il tormentone estivo con Baby K) pare intenzionata a farsi ancora valere con «Fa talmente male». Il secondo gruppo si chiude con un altro nome Doc, quello del napoletano Gigi D'Alessio, che si porta appresso tutto con «La prima stella».

IL RAPPER TRENDY E QUEL DIAVOLO DELLA COMELLO

Il rapper Raige e Giulia Luzi (attrice e cantante vista anche a «Tale e quale show») si faranno avanti con «Toglimi la voglia». Sul fronte dei ritorni, un altro classico: il pavese Ron, in gara con «L'ottava meraviglia». E se Ermal Meta (una carriera già visibile ma lo scorso anno in gara tra le nuove proposte) proclama che è «Vietato morire», il redivivo Michele Zarrillo ha scritto per il festivalone «Mani nelle mani». Il botto, se il pezzo si rivelerà buono, potrebbe farlo una talentosa ragazza che ha già dimostrato di saper fare un po' tutto sul palco: Lodovica Comello con «Il cielo non mi basta». A completare il terzo gruppo c'è un altro giovane: Sergio Sylvestre, vincitore di «Amici 2016».

Il Rapper Clemente Maccaro, in arte Clementino Iena, porterà «Ragazzi fuori». Alessio Bernabei, già front man dei Dear Jack, potrebbe essere un'altra sorpresa e sicuramente manderà in sollucchero le fans con «Nel mezzo di un applauso». La padovana e inquieta Chiara Galiazzo ci farà sapere che «Nessun posto è casa mia», mentre Francesco Gabbani, lo scorso anno tra le Nuove proposte, sarà in gara con «Occidentali's karma». E se l'algida Bianca Atzei proclama «Ora esisti solo tu», si chiude con un classicone: la voce potetente del Marco Masini di «Spostato di un secondo».



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