domenica 29 agosto 2010

«GIUSTIZIA PRIVATA» * UN THRILLER PER CHI E' DI BOCCA BUONA

Clyde Shelton (Gerard Butler) è a casa tranquillo quando una maledetta sera due ladri fatti come i fuochi artificiali di Scorrano irrompono a casa sua, lo malmenano e gli uccidono moglie e figlia. Stupirsi è dir poco quando il buon Clyde si rende conto che, riconosciuti e arrestati i due delinquenti, il pubblico ministero Nick Rice (Jamiee Foxx), pur di vincere parzialmente la causa, è costretto a patteggiare: il che significa mandare uno dei due sulla sedia elettrica, e far scontare all'altro - tra parentesi il vero assassino - appena cinque anni di prigione.
"Viuleeeenza, tremenda uiulenza!", avrebbe detto Abatantuono. Passano 10 anni e il mite Shelton si trasforma in una spietata macchina per uccidere. Dopo aver fatto schiattare tra atroci sofferenze il condannato, si dedica all'altro, che squarta personalmente con voluttà. Poi, una volta arrestato, passa a tutti gli altri, col nobile piano di sconfiggere "il sistema".


Gerard Butler, che in una scena compare di spalle tutto nudo per mostrare il fisicaccio di spartana memoria, cerca di nobilitare un thriller un po' prevedibile nella scrittura, che recupera e si salva grazie al ritmo e a qualche effettaccio pulp sulla scia di "Saw" e "Seven". La pulita regia di F. Gary Gray fa del suo meglio, anche se le piccole incongruenze di copione e le forzature consumate sull'altare del "vendetta, tremenda vendetta!" sono parecchie, e faranno storcere il naso ai patiti dei thriller a prova di sbugiardamento. Qui siamo più dalle parti della rassicurante action esplosiva per bocche buone che dei sublimi intrighi alla Hitchcock.

Post più popolari

Lettori