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giovedì 18 maggio 2017

ADDIO A DANIELE PIOMBI, IL CONDUTTOR CORTESE DI UNA TV CHE NON C'È PIU'

Daniele Piombi
Daniele Piombi stava all'educazione come Pippo Baudo alla sincopata grandeur di studio e al potere. Come Enzo Tortora alla signorilità, come Mike Bongiorno ai quiz (e alla pubblicità) e come Corrado all'ironia.
Credo che in un'intera vita non gli sia mai scappato neanche un «accipicchia», un «perdindirindina», uno «sciocchino» neppure dietro le quinte, neppure rimesso in armadio il completo grigio da grandi occasioni che indossava in video.
L'uomo del «Premio regia televisiva», gli «Oscar Tv», bolognese di San Pietro in Casale, se n'è andato a Roma a 83 anni. Da un po' di tempo la salute l'aveva allontanato dalla sua creatura, che visse gli anni migliori «nella suggestiva cornice di Giardini Naxos» (come diceva lui), naturalmente magnificando «lo straordinario parterre de roi» in platea. E via pompando.

Quantitativamente, non faceva molta televisone, ma le sue erano messe cantate con tutti i paramenti. Come quando nelle parrocchie di provincia arriva il Vescovo e sono tutti in soggezione, dai chierichetti alla perpetua. Sono cambiati i tempi (anche i ritmi) e la sua era una tv che oggi non esiste più in natura. Un Mago Zurlì della parola, del garbo, del porgere senza sbattere in faccia malamente. 
Non ci conoscevamo molto bene, ma aveva insistito perché entrassi nella giuria dei giornalisti che dovevano valutare i programmi del suo ambito premio. Non l'ho mai fatto, se non ai tempi del mio lavoro a «Il Giornale». Poi, essendo passato a «Tv Sorrisi e canzoni», rifiutai perché non mi sembrava corretto nei confronti del premio concorrente, il «Gran Premio Internazionale della Tv», ovvero i leggendari Telegatti, organizzato dal mio giornale. Tra le due vetrine c'era sempre stata grande competizione.

venerdì 9 marzo 2012

PERCHE' TV BLOG NON E' TRA LE 100 TESTATE CHE ASSEGNANO IL «PREMIO TV 2012»?

Vengo a sapere - con non poco stupore - che Tv Blog non è fra le 100 testate che assegneranno il 52° Premio Tv 2012, naturale evoluzione del Premio regia televisiva di Daniele Piombi.Ora, è vero che nella vita ci sono ben altri problemi (per dire: va in onda anche Giorgio Panariello, quindi...), è vero che tutti - per prima cosa gli interessati - possono superare tranquillamente il trauma; è vero anche che con pilatesca decisione pare che gli organizzatori abbiano deciso di invitare alla serata di premiazione un rappresentante del miglior sito che si occupa di televisione. Tutto vero, ma non è un'incongruenza?
Per salvare la forma, si ammazza la sostanza. Mi piacerebbe sapere (chiederò l'elenco) quali sono le 100 testate titolate ad assegnare gli awards italiani. Se scopro che nel novero ci sono anche Cavallo Magazine e Sale e pepe, però, va a finire che mi perplimo un po'.
In una galassia, come quella televisiva, dove la centralità del web è sempre più evidente, fra rimandi anche pretestuosi e sottopancia twitteriani, si decide di lasciare fuori dall'assegnazione dell'unico premio tv rimasto (siamo orfani di Telegatti e i Teleratti non possono bastare) una testata - credo sia la più diffusa sulla rete in quest'ambito - che in modo minuzioso, a volte quasi maniacale, segue le cose televisive. E' come fare una torta senza mettere la farina. Dice: le testate sono 100, si fa a turno. Li convocheremo il prossimo anno. E quest'anno, chi c'è? Non avrammo mica chiamato un tappezziere a riparare la caldaia? Si attendono delucidazioni da Gigi Vesigna, presidente dell'Accademia di garanzia del Premio Tv. Sarebbe carino.

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