Visualizzazione post con etichetta gigi vesigna. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta gigi vesigna. Mostra tutti i post

martedì 3 marzo 2015

GIGI VESIGNA * IL DIRETTORE CHE (PER I TASSISTI) NON SE N'ERA MAI ANDATO

Non l'ho avuto come direttore, Gigi Vesigna, ma negli anni ne ho sentito (de)cantare le gesta più e più volte da colleghi e addetti ai lavori.
Lo conobbi già nell'ultima fase della sua vita e della sua carriera, quando, dopo essere stato direttore del leggendario Tv Sorrisi e canzoni, che leggevo sin da ragazzo, me lo ritrovavo ogni tanto fianco a fianco alle conferenze stampa nei panni di collaboratore di Famiglia cristiana. E tutti i presenti lì, sbigottiti, a domandarsi, bofonchiando: «Perché dopo tanto splendore (sull'impero di Vesigna, ai tempi d'oro, non tramontava mai il sole), «adesso si riduce a fare il collaboratore?». Il problema è che questo è un mestieraccio che t'intriga: una volta che lo provi, se lo senti, forse non sai più dirgli di no.

Era «severo ma giusto, e soprattutto geniale nell'intercettare i gusti dei lettori», così me l'hanno sempre descritto un po' tutti. E soprattutto potentissimo. Le star erano ai suoi piedi. I suoi giornalisti dovevano alloggiare sempre nei migliori alberghi. Non tanto per i giornalisti in sé, ci mancherebbe, ma per garantire il prestigio della testata. E se di un nuovo programma in uscita circolavano, per esempio, tre servizi fotografici, non di rado li comprava tutti e tre, togliendoli di fatto alla concorrenza. 

L'uomo che portò la prima rivista italiana a vendere la cifra record di 3 milioni e 300 mila copie, un traguardo oggi impensabile, è stato per qualche lustro (e a volte lo è ancora) il mio incubo quando prendevo qualsiasi taxi a Milano. Alla domanda: «Ma lei che lavoro fa?». «Sono giornalista, lavoro a Tv sorrisi e canzoni». Il tassinaro invariabilmente rispondeva: «Ah, allora mi saluti il direttore Vesigna, l'ho portato in giro qualche volta!». Il problema è che Vesigna non è mai stato il mio direttore, lui se n'era andato da tempo da Sorrisi all'epoca del mio arrivo, ma era come se il Paese reale tutto ciò non lo volesse accettare. Dicevi Tv sorrisi e canzoni e automaticamente scattavano nel pubblico due password: «Vesigna» e «Supertelegattone». Che era poi l'icona di Maurizio Seymandi. Avevi voglia a spiegare, con dovizia di particolari, che no, che era arrivato già un altro, e poi un altro ancora, che Vesigna non era più direttore da tempo, ecc. ecc.
Niente. Scendendo dal taxi, dopo aver pagato, mentre chiudevo la portiera, il tassista mi guardava ammiccante, come si guarda un ragazzotto discolo che le spara grosse, strizzava l'occhio e chiosava: «Arrivederci. E mi saluti il direttore Vesigna!». 
Avevo parlato al vento per 20 minuti.

venerdì 9 marzo 2012

PERCHE' TV BLOG NON E' TRA LE 100 TESTATE CHE ASSEGNANO IL «PREMIO TV 2012»?

Vengo a sapere - con non poco stupore - che Tv Blog non è fra le 100 testate che assegneranno il 52° Premio Tv 2012, naturale evoluzione del Premio regia televisiva di Daniele Piombi.Ora, è vero che nella vita ci sono ben altri problemi (per dire: va in onda anche Giorgio Panariello, quindi...), è vero che tutti - per prima cosa gli interessati - possono superare tranquillamente il trauma; è vero anche che con pilatesca decisione pare che gli organizzatori abbiano deciso di invitare alla serata di premiazione un rappresentante del miglior sito che si occupa di televisione. Tutto vero, ma non è un'incongruenza?
Per salvare la forma, si ammazza la sostanza. Mi piacerebbe sapere (chiederò l'elenco) quali sono le 100 testate titolate ad assegnare gli awards italiani. Se scopro che nel novero ci sono anche Cavallo Magazine e Sale e pepe, però, va a finire che mi perplimo un po'.
In una galassia, come quella televisiva, dove la centralità del web è sempre più evidente, fra rimandi anche pretestuosi e sottopancia twitteriani, si decide di lasciare fuori dall'assegnazione dell'unico premio tv rimasto (siamo orfani di Telegatti e i Teleratti non possono bastare) una testata - credo sia la più diffusa sulla rete in quest'ambito - che in modo minuzioso, a volte quasi maniacale, segue le cose televisive. E' come fare una torta senza mettere la farina. Dice: le testate sono 100, si fa a turno. Li convocheremo il prossimo anno. E quest'anno, chi c'è? Non avrammo mica chiamato un tappezziere a riparare la caldaia? Si attendono delucidazioni da Gigi Vesigna, presidente dell'Accademia di garanzia del Premio Tv. Sarebbe carino.

venerdì 29 gennaio 2010

MISTERO SANREMO: TUTTE LE DOMANDE SCOMODE DI GIGI VESIGNA

Si intitola "Vox Populi", la prefazione - illustre - è di Antonio Ricci, e minaccia già di far parlare. Il libro, firmato da Gigi Vesigna, storico direttore di Tv sorrisi e canzoni, ripercorre la storia delle stranezze e dei misteri legati alla kermesse, che sta per arrivare alla 60' edizione. Un traguardo storico. Stavolta sarà Antonella Clerici a cercare di traghettare in porto il festivalone, sperando di non incappare in un flop.
Ecco alcune delle domande alle quali Vesigna cerca di rispondere nel suo libro:

"Perché è stato montato il caso della canzone in dialetto quando nella sua storia il Festival ne ha già presentate tante in napoletano, sardo, veneto, calabrese e triestino? Perché non viene mai comunicato il numero effettivo di chi ha usato il televoto, ma solo le percentuali? Perché Elio e le Storie Tese non hanno vinto il Festival che, come è stato provato, era già loro? Perché i Jalisse sono stati cancellati dal mondo della musica? Perché Gianni Pettenati non ha potuto cantare la canzone Gesù Bambino (che oggi conosciamo come 4/3/1943)? Perché quando presenta una donna l’insuccesso è assicurato?"

Le domande sono e sarebbero, ovviamente, tante altre. Forse quella che al momento preoccupa di più l'ex conduttrice de La prova del cuoco, è proprio l'ultima.

Post più popolari

Lettori