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martedì 1 febbraio 2022

GIANCARLO MAGALLI * SBANDA UN PO' MA GRAFFIA ANCORA

Il conduttore e autore tv Giancarlo Magalli.

Barcolla, ma non molla, Giancarlo Magalli. Il suo quiz su Rai2, "Una parola di troppo", è stato chiuso per scarsità di pubblico. Lui ribatte che non è vero, che "Era già tutto previsto", come cantava Cocciante. Tornerà in onda? Vedremo. Dopo avere lasciato "I fatti vostri", che con la guida di Anna Falchi e Salvo Sottile si comporta molto bene sul piano dell'Auditel, al buon Giancarlo non ne sono andate dritte molte. Ha anche perso la causa che l'eterna rivale Adriana Volpe aveva intentato contro di lui. Raggiunto da Valerio Staffelli di "Striscia", per la rituale consegna del Tapiro d'oro, l'ironico Magallone ha piazzato però una di quelle zampate da vecchio leone per le quali non puoi non amarlo: "La Volpe non ha mai lavorato tanto da quando ha litigato con me". E ora lui fa capolino anche nel cast del nuovo «Don Matteo» con Raoul Bova.

VOTO: 6

(TRATTO DAL PAGELLONE DELLO SPETTACOLO DI FRANCO BAGNASCO PER I SETTIMANALI VERO E VERO TV)

giovedì 29 gennaio 2015

CHI VUOLE GIANCARLO MAGALLI PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA?

Mentre Matteo Renzi insiste sull'ex democristiano Sergio Mattarella e Matteo Salvini spinge per Vittorio Feltri (sarà una boutade), alle porte del sole, ai confini del mare, ma anche sulla soglia del Quirinale spunta un'insidiosa domanda.
Nella botte piccola, oltre al buon vino, può stare anche la più alta carica dello Stato? Il Paese se lo domanda, visto che Giancarlo Magalli, 67 anni, stimato conduttore tv, è finito tra i papabili per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. 
Il suo nome, spuntato da un sondaggio on-line del Fatto quotidiano, è rimbalzato subito sul web con consensi che non si ricordavano dai tempi di Sandro Pertini. Tanto che oggi, 29 gennaio (giorno della prima conta dei voti, quando solitamente nell'urna finiscono i nomi più strani: l'ultima volta Laura Boldrini fu costretta a leggere anche quello di Rocco Siffredi), davanti al Quirinale si terrà un flash mob di fan muniti di maschere magalliane. L’interessato, che la chiama «Insurrezione sorridente», non si tira però indietro: «Perché sarebbe come prendere in giro le migliaia di persone che hanno sostenuto questa pazza idea». In bocca al lupo. Intanto, si guardi da un movimento concorrente, quello di Situazionismo e Libertà di Fulvio Abbate, che sostiene «Drupi, la forza serena». 
Come dargli torto? 

martedì 22 maggio 2012

«SCHERZI A PARTE» NON È STATO UN FLOP, MA LUCA E PAOLO NON SONO DIO

Uno tra gli ultimi luoghi comuni capaci di infiammare di insana gioia molti addetti ai lavori della tv è che «Scherzi a parte» by Luca e Paolo, sia stato un flop.
Non è vero. O comunque, lo è solo in parte. Un programma che in genere si attesta sul 17-20% di share, con qualche puntata al ribasso nelle sere più difficili, di questi tempi non può certo essere definito un successo da prima serata, ma neppure una debacle (a questo proposito, chiedete notizie a Giancalo Magalli). Gli invidiosi se ne facciano una ragione. Probabilmente lo show nel rapporto costi/benefici, poteva fare meglio. Sicuramente il mix tra l'atmosfera in studio e il materiale e lo stile di Fatma Ruffini strideva. Ma i flop sono altra cosa.
Il consiglio che però mi sento di dare, veramente dal cuore, a Luca e Paolo, è quello di scendere un po' dal piedistallo. Nessuno, come loro, vive in una percezione di assoluta grandezza che - nei fatti - non è. Bizzarri e Kessisoglu (li conosco bene da anni) sono due ragazzi in gamba, a volte  un po' irruenti e chiusi, seguiti da un agente un po' autoritario ma molto bravo.
Negli anni però - già da tanti anni - si sono convinti di essere Dio, o qualcosa che gli somiglia molto. L'incarnazione di due semidei dello spettacolo. Il successo di «Camera cafè» e «Le iene» (il programma più adatto al loro cotè artistico stronzetto) in questo senso non ha aiutato. Ora Luca, che di solito ribatte colpo su colpo a qualsiasi cosa venga scritta sul web su di loro, risponderà piccato, come solo un vero genovese sa essere. Lo stesso Luca che in questi mesi di passione ci ha maniacalmente informato sui suoi profili Twitter e Facebook a proposito della letale controprogrammazione che «Scherzi» aveva ogni settimana. Come se gli altri che fanno tv non l'avessero (domandate al solito Magalli, che l'altra sera aveva contro «Amici» di Maria De Filippi e si è fermato al 13%).
Quindi, sia chiaro: 10-100-1000 Luca e Paolo, protagonisti di un ottimo Sanremo nel 2011 e di uno dubitabile nel 2012. Averne a pacchi, di Luca e Paolo. Ma per favore, ragazzi. Dio è un'altra cosa. E il totem lasciate che ve lo costruiscano gli altri, fieri di costruirvelo. Due onesti ex ragazzi che fanno spettacolo non hanno bisogno di comprarlo all'Ikea per poi montarselo a casa.

mercoledì 19 gennaio 2011

CHIUDE «STASERA CHE SERA!» (E TRAMONTA L'IMPERO DI BARBARA?)

Da qualche tempo nei corridoi Mediaset lo sussurrano in tanti: «L'impero di Barbara è al tramonto». Miss D'Urso, regina dei palinsesti trash di Canale 5, non è più gioiosamente in cima alla piramide. E la chiusura di «Stasera che sera!», cocente flop di stagione, certo non aiuta. Soprattutto dopo il baccano che ha fatto l'indegna esposizione al pubblico ludibrio di Francesco Nuti, peraltro già perpetrata (di questo a Barbara bisogna dare atto) il 29 novembre scorso da Giancarlo Magalli a «I fatti vostri», su Raidue. Perché allora non si disse quasi nulla, e ora la florida signora, tutta ubertosità e faccette contrite, viene massacrata?
Ma tant'è. Di certo il precedente non è una formidabile scusante.
Il fatto è che la rete, che ha già strappato alla D'Urso la domenica pomeriggio per affidarla a Federica Panicucci e Claudio Brachino, inizia a puntare meno sulle televisive grazie della donna che vuole farsi inquadrare soltanto dal lato destro. Ora anche Alessandro Salem, potente direttore dei contenuti Rti, potrebbe decidere di scaricarla. E il direttore di rete, Massimo Donelli, sarebbe costretto - in men che non si dica - ad allinearsi. Di certo il suo sogno neanche troppo segreto, ovvero il ritorno alla conduzione del «Grande Fratello», evapora seduta stante.

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