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venerdì 12 dicembre 2014

«X-FACTOR 8» * TRIONFA LORENZO FRAGOLA (E BYE BYE MORGAN)

Lorenzo Fragola, con la complicità di una funzionale Gianna Nannini, ha vinto l'ottava (un po' noiosa) edizione di «X-Factor», che come ho detto sin dal primo giorno era «il posto del Fragola». Preciso, intonato, gradevole, sempre sul pezzo, meglio da ascoltare che da sentir parlare, il diciannovenne siciliano nella squadra di Fedez ha meritatamente sfondato. Felpa blu, talento e naturalezza.
Meglio dell'incolore Ilaria (supportata da Tiziano Ferro e passata alla finale nonostante la bravura e lo spessore di Emma), più del cannonau inesploso Mario (abbinato ad Arisa), e senz'altro meglio del piccolo bluff Madh (in duetto con la sofisticata Malika Ayane). Un prodotto giovanilistico, pretestuosamente innovativo, soprattutto per il look e certi ammiccamenti stilistici, che non mi ha mai convinto del tutto. Lacca a parte. E che a quanto pare non è riuscito a turlupinare neppure il popolo del Televoto. E questa è stata (per me) una grande sorpresa.

Lorenzo ha fatto la sua parte, in una puntata che si è aperta dal Forum di Assago, a Milano, con l'omaggio alla fresca Chiara Galiazzo (ma il vincitore del 2013 non fu il già dimenticato Michele Bravi?). Bella voce che fatica a trovare grandi pezzi. Ma questo della carenza di autori è un problema comune.
Morgan, ormai certo dell'esclusione dai giochi della prossima edizione del talent, ha dato (come la scorsa puntata), il peggio del peggio di sé. Del resto da lui non ci si può aspettare che quello: tanto fumo, e poco arrosto. Fischiato dal pubblico (che ha offeso in tutta risposta), inutilmente provocatorio, ha trovato il peggiore modo di uscire di scena. Sbroccando. E inducendo il bravo Alessandro Cattelan a pronunciare la leggendaria frase: «Almeno qualcuno tra il pubblico si assuma la responsabilità di essere adulto».
Fra un David Guetta e un altro ospite internazionale, la serata è scivolata via nell'usuale imponenza. Con una Victoria Cabello da mettere ancora un po' a fuoco, Mika stranamente incolore, frenato dai deliri di Morgan, e Fedez, felice di constatare il tracollo del rivale di scrivania.

giovedì 31 marzo 2011

GIANNA NANNINI * «I TALENT SHOW? NON SONO SICURA CHE DIANO IL SUCCESSO»

Ospite del programma Vieni avanti Kiss Kiss presentato da Marco Baldini sulle frequenze nazionali di Radio Kiss, Gianna Nannini ha dichiarato"Non ho mai duettato con Vasco. Avremmo dovuto fare un concerto insieme diversi anni fa ma alla fine non si fece più nulla, quindi la proposta è ancora aperta, duetterei con lui". Queste le dichiarazioni della cantautrice senese che il 29 aprile partirà da Milano con il tour Io e te, un successo annunciato che ha visto triplicare le date di Milano, Roma e Firenze. Nel corso della diretta di Radio Kiss Kiss, Gianna Nannini ha lasciato un commento anche sui talent show "Esistono da 4 /5 anni, troppo poco tempo per potere dire se il successo durerà. Al momento non ci sono luoghi dove fare musica, non esiste altro e quindi servono perchè di fatto non ci sono altre possibilità ma continuo comunque a credere che alcune cose si imparino fuori e non dentro i contenitori televisivi”.  E sul suo prossimo tour ha aggiunto: “Continuo ad investire sulla musica. Con me ci sarà l’orchestra in tutte le date e a Milano e a Verona ci sarà Wil Malone, mio grandissimo produttore già produttore del rock internazionale dei Black Sabbath e di altri straordinari musicisti. E ci sarà anche Patrick Woodroffe, già direttore per i concerti degli Stones, che curerà l’allestimento scenico. Penso che sia necessario lavorare seriamente sulla musica e io non ho mai smesso di investire».

venerdì 26 novembre 2010

GIANNA NANNINI * È NATA PENELOPE (DETTA «PENE»?)

Alla clinica Mangiagalli di Milano oggi è nata Penelope, figlia di Gianna Nannini. La gioia della rocker senese è - comprensibilmente - ai massimi livelli. Ma se «Gianna ha un fiuto eccezionale per il tartufo», come suggeriva Rino Gaetano, forse non si può dire la stessa cosa per la scelta dei nomi. In molti, infatti, come l'amica Valentina, già si interrogano su quale potrà essere il destino di questa bimba, una volta arrivata all'età scolare. Quando fra amichette (ma anche a casa, spesso) si sentirà il bisogno di cercare vezzose abbreviazioni onomastiche. E se Pamela diventa «Pam», Giovanna suona inevitabilmente come «Giò», il timore è che per Penelope si arrivi allo scontato ma probabilissimo «Pene». Al limite Penny, che però sembra un ripiego.
Insomma Gianna, pensaci: forse era meglio chiamarla Samantha col th. Come fanno (quasi) tutte le altre mamme.

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