giovedì 9 novembre 2023

JENNIFER CREPUSCOLO: «IL DIAVOLO È DONNA» (ED È UNA PERSONA PERBENE)

Jennifer Crepuscolo, fondatrice dell'USI,
l'Unione Satanisti Italiani.

Sorpresa: il Diavolo è una donna, e si tratterebbe anche di una personcina perbene. Parola di Jennifer Crepuscolo, 34 anni, fondatrice dell’USI, l’Unione Satanisti Italiani. Cultori di un Belzebù della porta accanto (dimenticate sette e messe nere), quelli dell’USI hanno i loro costumi: basta enfatizzare il 666; l’Anticristo chiama da altri e ben più tranquillizzanti prefissi.

Jennifer, secondo lei Satana non è il Male. Dopo millenni di educazione cattolica, fa strano sentirlo.
«Noi siamo al satanismo originale, e la nostra cultura non ha niente a che fare con quel che dice la Chiesa, che demonizza l’avversario e scredita gli antichi dei, che preesistevano. Satana diventa quindi il nemico dell’umanità, ma è un fatto politico: anticamente erano politeisti, ovvero avevano tanti dei. Nel momento in cui si affermò la deriva giudeo-cristiana che volle il monoteismo, cioè un unico Dio, la concorrenza andava in qualche modo fatta fuori».
Demonizzare i demoni, quindi. Non male. Ma tutto questo, per uno che ha fatto l’asilo dalle suore, è una botta.
«Lo so, è pesante. Ti indottrinano fin da piccolo. Anch’io nei primi tempi, quando ho capito certe cose, ci sono rimasta molto male. Ti senti ingannata. La collocazione del bene e del male non è poi così scontata».

Jennifer Crepuscolo: un marchio, un cognome. Ora non mi dica che si chiama davvero così.
«No. Il mio nome è Jennifer Mezzetta. Ho scelto questo nome perché mi piaceva e per prendere le distanze dalla mia famiglia, che non ho mai amato. Da bambina ho vissuto per tanto tempo in un istituto, una casa famiglia gestita da frati e suore, in Toscana. Ero la cocca di un frate che faceva l’esorcista».

E la sua famiglia vera?
«Aveva tante problematiche legate a droga, dipendenze, violenze. Mio padre mi abbandonò, non era una bella persona, era cattivo con gli altri».
Lei dove vive e che lavoro fa?
«Originaria della Liguria, da quattro anni sto in Sicilia, anche se penso che resterò ancora per poco. Trovare lavoro per me è difficile, anche perché, essendo satanista, siamo sommersi dai pregiudizi: basta una ricerca su internet e quando lo scoprono non ti danno né il lavoro né la casa in affitto. Pensando chissà che. Faccio piccole cose, anche in nero, giusto per campare. Io sono anche più esposta di altri».

Ha contestato aspramente il recente raduno satanista di Boston, definendolo una pagliacciata politico-commerciale, fra croci rovesciate e bibbie strappate, ribadendo: «Il satanismo è tutt’altra cosa». Ovvero?
«È un culto sacro, che vede persone legate a entità spirituali. È amore a tutti gli effetti. Cosa che non esisteva a Boston. Loro si definiscono atei e sfruttano il nome di Satana per andare contro la Chiesa. Noi no. Magari andiamo contro la società, ma non contro la Chiesa ».
Il vostro slogan è: «Lottare per il Giusto, gridare il Vero, proteggere il Sacro». Ricordo male o diceva qualcosa di simile anche Mastella?
«Non lo so. A livello politico non sono abbastanza informata. È lo slogan che usiamo per i volantini divulgativi di Militanza satanica».

L’USI ha 13 mila follower su Facebook, lei stessa ne ha 11 mila su Instagram…
«Ne abbiamo anche 10 mila su YouTube e 136 mila su Tik Tok. Immagino non tutti satanisti. Forse molti simpatizzanti».

Come vi finanziate? Vedo che su Facebook aprite alle sponsorizzazioni di oggettistica: ci sono anche i rosari di Satana.
«Io non ho mai chiesto un centesimo per le adesioni. Nell’unica circostanza in cui ho preso soldi, ho dato servizi di cartomanzia o astrologia. Tutto il ricavato è andato in beneficenza a un canile e a una colonia felina».
Nel cristianesimo c’è chi vede la Madonna o parla con Dio. Voi avete queste manifestazioni o incontri col Demonio?
«Sì, abbiamo il contatto diretto con l’Entità. Queste veggenti che parlano di statuette che trasudano o piangono sangue mi fanno sorridere. È una spettacolarizzazione volgare della divinità. Io ho avuto diversi incontri con l’Entità, altrimenti ora sarei atea o agnostica».

Ce li racconti.
«Cose molto terrene. La prima entità che mi si presentò fu Asmodeus. Ho avuto visioni per strada: magari un vicino di casa o un passante, che invece era la Divinità. Le Entità sono sempre molto più alte della media, con gli occhi abbaglianti, e già lì capisci che c’è qualcosa che non va. In un locale fui avvicinata da una persona mi parlò di un paese che non conoscevo, che aveva legami demoniaci poi da me verificati sul web: entrò un amico che non vedeva questa persona, sembrava che parlassi da sola. Satana è la Dea della materia e del possesso».
Perché Dea? Satana sarebbe una donna?
«Per le conoscenze che avevo, ho sempre ragionato sul maschile, sull’Angelo biondo, ma quando Satana, invece di aspettarlo, l’ho in qualche modo cercato con alcuni rituali, mi sono ritrovato un’Entità femminile. Nel corridoio di casa mia apparve qualcuno dal nulla. Una donna con gli occhi verdi, capelli e vestito rosso, ed era una fugura totalmente positiva, non negativa. Fu uno choc tale che poi decisi di dedicare la mia vita a questo. Lo so, lei sta pensando: questa è pazza, una mezza scema. Curati! E l’ho pensato anch’io all’inizio, sono stata anche da uno psichiatra, ma la scienza non ha ancora spiegato tutto questo».

Non mi permetterei mai: ho un amico piacentino che ha visto gli UFO e che ogni tanto dialoga con uno spiritello maligno del posto, il Bargnif. Non mi spaventa più nulla.
«Un folletto».

Massì. Senta, lei è anche carina. Fossi Satana (uomo o donna) mi manifesterei spesso.
«Grazie, ma neanche tanto sa? Spesso mi dicono che mi danno ascolto solo perché carina. Se lo fossi davvero non sarei single e sola».
L’hanno mai invitata in tv a raccontare il suo mondo?
«Di recente me l’hanno chiesto Le iene, ma non so se accettare o meno. Sono dubbiosa. Lei che cosa farebbe?».

Sono diavoletti, ma credo che lei abbia gli argomenti giusti per uscirne bene.
«Non credo si possa mai uscirne bene: solo perché dici che hai delle visioni e che Satana non è il Male, in un Paese cattolico, sei colpita dallo stigma. Spero che la gente colga la mia buona fede, ma non ci giurerei».

Avrebbe sicuramente visibilità.
«Ma se cerchi la visibilità col satanismo secondo me sei fuori: lo criticano tutti! Meglio fare l’influencer. Mi scrive in privato anche gente di spettacolo o della politica che magari ha avuto esperienze simili, ma manco mi seguono: guai se si sapesse che hanno legami con me. Hanno il terrore che si sappia di questo culto».

Il Diavolo veste Prada, e lei?
«Io sto nuda. Come Išhtar, la dea dell’iniziazione quando scese agli inferi. Nuda davanti alla vita».

(DAL SETTIMANALE GENTE - MAGGIO 2023)

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