mercoledì 15 novembre 2023

GERRY SCOTTI SPARA SU «TERRA AMARA» E «IO CANTO» SLITTA PER LA TERZA VOLTA

Il conduttore Gerry Scotti, all'anagrafe Virginio,

Che cosa sta succedendo a Mediaset e (soprattutto) a Gerry Scotti? Mentre la messa in onda del suo «Io canto Generation», che doveva debuttare domani su Canale 5 dopo già ben due rinvii, viene differita per la terza volta (Confusione in palinsesto? Sfiducia nel prodotto? Ufficialmente la fuga è dovuta al confronto con la scalata acchiappa-ascolti del tennista Jannick Sinner, quindi una decisione per preservare il prodotto), il conduttore pavese è stato pizzicato a lanciare in trasmissione una bordata pesante a una fiction a basso costo in onda sulla principale rete dell'azienda che lo manda in onda. Ovvero la serie tv turca «Terra amara», che potrà non piacere (e a Scotti evidentemente non piace) ma che macina provvidenziali ascolti in momenti di magra puntando molto sul pubblico femminile. Mentre la concorrente del suo quiz cercava di indovinare il titolo in questione, Scotti ha sibilato: «Tutti i giorni su Canale 5 ci dobbiamo beccare 'sta roba». Una stroncatura senza appello. Non è proprio come il salumiere che sconsiglia i propri affettati, ma poco ci manca.

Il nervosisimo di Gerry è motivato probabilmente anche dai recenti, poco gloriosi ascolti del suo «Caduta libera», ma il nostro è sempre stato un aziendalista senza mezze misure. Strano che si sia lasciato andare a un commento così tranchant, che probabilmente non è stato gradito dai vertici del Biscione. In un'intervista a Renato Franco del Corriere oggi l'uomo che da una vita colleziona ogni anno una messe di contratti pubblicitari ha definito il quiz un programma «abusato», fiaccato da troppe messe in onda. E per ciò che riguarda Sanremo accanto ad Amadeus ha precisato «una sera ci sarò». Su questo nodo non è dato sapere se ci sia o meno una sintonia con Pier Silvio Berlusconi. Ma evidentemente sì, se Scotti lo annuncia con certezza. Pensandoci però, perché uno tra i volti di punta di un'azienda dovrebbe essere "prestato" dalla medesima al maggior programma dell'azienda concorrente, facendole guadagnare ascolti?

Di certo dietro le quinte e nei corridoi del Biscione sembra esserci maretta. È un caso più unico che raro il terzo rinvio di messa in onda di un programma annunciatissimo. E se è vero che di talent-show è già piena la televisione (dunque di «Io canto Generation» forse si può fare a meno), è anche vero che per questa produzione non si è badato a spese. È così alto il timore di un flop?

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