lunedì 8 novembre 2010

BENIGNI BATTE SAVIANO NELLA PRIMA PUNTATA DI "VIENI VIA CON ME"


Roberto Saviano rifonda la Giovine Italia, dice no al Federalismo sbugiardando la Lega (che a suo dire si appropria delle idee di Carlo Cattaneo e le deforma), e torna su un copione in parte già visto - proprio a "Che tempo che fa" - ma di sicuro effetto: gli strali contro la macchina mediatica del fango ormai attiva stabilmente in Italia, e l'apologia di Giovanni Falcone, che a suo tempo quel fango, prima di morire ammazzato, dovette subire.
La prima puntata di "Vieni via con me", con Fabio Fazio a fare da collante - in cucina lo si chiamerebbe esaltatore di sapidità - è stata però grande soprattutto grazie a un immenso Roberto Benigni, che non ha mancato di sottolineare più volte con sarcasmo la gratuità della sua partecipazione. Il toscanaccio si è prodotto in un lungo monologo ben scritto su Ruby e dintorni, ma è stato soprattutto il pezzo cantato dedicato alla fotografia dell'impero di Silvio a meritare un posto nella storia della nostra tv e forse del nostro Paese.
Qualche piccola caduta di tono col pretesto del copione: un maxi-spot gratuito a Niki Vendola - gay non per meriti propri - e un elenco di demagogici luoghi comuni elencati da Fazio e Saviano in un lezioso botta e risposta sui motivi per restare o andarsene dall'Italia.
Lo stile è lo stesso di "Quelli che..." di Enzo Jannacci. Ovvero niente di nuovo sotto il cielo di Fabietto.

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