giovedì 2 giugno 2011

CELENTANO AD "ANNOZERO", ANTI-NUCLEARE MA COL SOLITO AUTO-SPOT CHE NON GLI FA ONORE

Premesso che ai referendum del 12-13 giugno andrò a votare e voterò quattro decisi SI', mi piacerebbe rivolgere una domanda ad Adriano Celentano, impegnato ieri sera ad "Annozero", officiante Michele Santoro, nella consueta, periodica tirata anti-nuclerarista.
Celentano è una persona anziana di buon senso. O che ama farne sfoggio. Un cantante orologiaio che si diletta di politica e che fa gestire i propri interessi con puntiglio (uso un eufemismo) dalla moglie Claudia Mori. Le sue posizioni contro il nucleare sono un po' demagogiche e troppo semplicistiche se non utopistiche, in alcuni casi, ma nella sostanza condivisibili. Le esprime sui giornali e in tv mettendoci la faccia, ma badando in genere a seguire la comune diligenza del buon padre di famiglia. Non rema certo controcorrente. E fin qui, tutto ok. Non è un eroe. Ma perché fa precedere e seguire il pistolotto sempre dalla solita, celentanesca, trita e ritrita liturgia? L'attesa per il messianico discorso del guru, il finto applauso della claque per il suo arrivo nello studio bunker - sempre uno spazio fisicamente lontano dallo studio vero - che lo ospita, e soprattutto, la marchetta auto-promozionale di rito. Non credi, caro Adriano, che costringere a promuovere a inizio trasmissione il tuo nuovo cartoon, "Adrian", disegnato da Milo Manara, tolga un po' di valore al nobile discorso che andrai poi a fare? Non credi che lo spot che ti sei appena fatto regalare dalla Rai sia totalmente fuori contesto rispetto alla trasmissione? Sarà anche vero che l'aria nel Paese sta cambiando, ma per favore mettici anche tu un po' di buona volontà.
Perché altrimenti avranno ragione quelli che dicono (lo confesso, sono tra questi) che è meglio che ti limiti a cantare. 

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