giovedì 12 dicembre 2013

«X-FACTOR», LA FINALE * LE PAGELLE DI MICHELE, ABA, VIOLETTA ED APE ESCAPE

MICHELE – È bravino e vocalmente attrezzato, anche se penalizzato dalla giovane età, che lo rende meno convincente quando interpreta pezzi intensi come il singolo che gli ha regalato il buon Ferro. Una discreta canzone, certo, ma non il Tiziano più ispirato, che altrimenti infatti l’avrebbe tenuta per sé. Giustamente. Michele è sicuro, tiene bene la scena. L’avrei visto meglio come outsider di «Io canto» che non a «X-factor», ma sono sottigliezze. Il massimo sarebbe stato trovargli una bella boy band prima della carriera da solista. Peccato che negli One Direction i posti siano già tutti degnamente occupati. Michele, ne sono pressoché certo, vincerà al Televoto la settima edizione di «X-Factor». VOTO: 7

ABA – Sicura, precisa, determinata. Si muove spesso dalle parti di Giorgia Todrani e dintorni (anche in materia di virtuosismi, non solo di stile), e avrebbe le carte in regola per imporsi visto che la voce c’è, ed è spesso tecnicamente impeccabile. Il suo limite è la mancanza di un’effettiva originalità che oggi è una skill indispensabile nel mondo della discografia. Forse potrebbe cercarla giocando un po’ di più sul look. Piace molto a Elio, che non ha tutti i torti. VOTO: 7 e ½

VIOLETTA – Già Viò, nome d’arte che poi Mika ha corretto strada facendo. Non toglietele mai di mano l’ukulele: è come se senza perdesse i superpoteri. Carina, un filo snob, voce interessante, è l’altra favorita, ma per lei la strada è più in salita rispetto a Michele. Ha un singolo orecchiabile, ruffianissmo, ma non vincente: purtroppo non arriva al cuore. Andrà meglio in radio e sul fronte degli spot, che stanno straziando la povera Chiara Galiazzo, bravissima ma ancora in attesa di qualcune che le scriva un vero pezzo indimenticabile. Violetta convince di più quando pascola in altre praterie, molto meno commerciali. VOTO: 8

APE ESCAPE – Nel loro mondo fatto di saltelli, ciabatte, mani alzate e tenero folklore, gli alfieri della Ventura sono riusciti a ritagliarsi un loro spazio. Con assoluta dignità e un mix di stili – non escluso il rap - che non trascura la qualità. Non riusciranno mai a vincere (come non ci sarebbe mai riuscito il povero Andrea, molto bravo e troppo sottovalutato), però hanno lottato con onore. VOTO: 7 e ½.

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