mercoledì 5 febbraio 2014

IL PASSAGGIO DA MEDIASET A SKY POTREBBE FARE BENE A «ITALIA'S GOT TALENT»

Il recentissimo acquisto del format di «Italia’s Got Talent» da parte di Sky (che l’ha comprato da FreemantleMedia scippandolo a Mediaset) è un’operazione della quale sulle prime non ho capito la strategia. Si parla, in fondo, della versione 2.0 de «La Corrida». Un classicone di Corrado (ri)portato al successo da Maria De Filippi, Gerry Scotti e Rudy Zerbi (con l'appeal sexy di Belen Rodriguez) in versione talent-show. Quindi del varietà dalla formula più generalista del mondo, se si va a esaminarne l’essenza. Difficile immaginarlo su una rete a pagamento. E invece, forse, a pensarci bene, si tratta di una bella mossa.
Che nasce sotto il segno dei vari «X-Factor» e «Masterchef», da anni dominatori della scena sulle reti di Murdoch.
Naturalmente Sky dovrà renderlo più fighetto, appetibile e stravagante (come struttura e composizione della giuria, per esempio, che andrà totalmente rimpiazzata); lo potrà trasformare senza sensi di colpa da prime time in qualcosa di molto più cattivo di quanto sia ora. Del resto il materiale umano si presta. Infine, potrà sfruttare il vasto bacino dei casting di cantanti disperati e piccoli casi umani del pentagramma obbligatoriamente esclusi da «X-Factor». Attenzione, perché «Italia’s Got Talent» su Sky forse non è poi un’idea così balzana come può sembrare a prima vista.

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