mercoledì 16 aprile 2014

POLTRONE E SOFA', «ARTIGIANI DELLA QUALITA'» (ANCHE NEI COLLOQUI DI LAVORO?)

Ricevo dal signor Nello Sangiorgio e volentieri pubblico:

Mia moglie Patrizia Ravalli dopo 16 anni nella selezione tessuti per la prima linea Gianfranco Ferrè, si è ritrovata da prima in cassa integrazione quindi licenziata ed in mobilità.
Passato l’attimo di smarrimento iniziale su le maniche ed in giro a mandare cv, viene contattata da Poltrone & Sofà, da tale signora CIFERNI.
Il suo cv ha destato interesse in quanto la sua qualifica sui tessuti e il contatto con i fornitori potevano farne un'ottima candidata come addetta vendite in un loro punto.

Viene fissato un primo incontro presso la sede di Corsico, il colloquio ha un evidente esito positivo, le sue qualifiche vengono ritenute piu’ che soddisfacenti per il ruolo da ricoprire e anche come persona giudicata idonea al profilo. Viene congedata con grandi sorrisi e strette di mano con la classica frase «le faremo sapere», ma lasciando intendere un buon esito.

Difatti a distanza di una settimana viene ricontattata dalla medesima signora che la invita a recarsi a Forlì in casa madre per un secondo colloquio.
Chiaramente la trasferta doveva essere a nostro carico, ma si lasciava intendere che piu’ che un colloquio sarebbe stata una formalità o comunque uno step obbligato per le loro politiche aziendali.

A nostre spese (fra treni e taxi in loco €.160) mia moglie di buon mattino si reca a Forli e raggiunge la sede puntuale per le 11,30. Dopo 40 minuti di attesa viene ricevuta da due persone molto giovani, il colloquio prende da subito toni inquisitori sull’effettiva capacità di mia moglie di essere all’altezza del ruolo da ricoprire (solo addetta alle vendite, commessa per intendersi) e anche qui dopo una buona ora di colloquio viene congedata col classico “le faremo sapere dalla nostra incaricata su Milano”.
Passa una settimana ancora senza ricevere alcuna chiamata finchè mia moglie non si decide e richiama la famosa signora CIFERNI, la quale fra mille scuse e contrizioni le comunica che non aveva superato il colloquio.

A questo punto potrei aggiungere tante altre cose… Quello che ha detto mia moglie… Che cosa ha risposto la selezionatrice... Ma credo che le conclusioni sulle politiche di un'azienda così ben pubblicizzata e “affidabile” si traggano da sole.

Tengo a precisare che quanto scritto corrisponde alla pura verità, non è stato aggiunto od omesso nulla all’effettivo accaduto, e lo raccontiamo nella speranza che quanto successo a noi non debba succedere ad altre potenziali candidate.

Nello Sangiorgio

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