venerdì 13 marzo 2020

BCE * CHRISTINE LAGARDE, NON MI FACCIA PENTIRE DI ESSERE DA SEMPRE EUROPEISTA

Christine Lagarde, Presidente della BCE.
Gentile Signora Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea.
Non Le sarà di certo sfuggito che oggi la Borsa italiana (in un solo giorno) ha perso 17 punti. Diciassette. Dopo che da 20 giorni a questa parte, cioè dall'inizio della crisi Coronavirus, Piazza Affari è scesa di 40 punti percentuali. Un tracollo mai visto. Siamo vicini alla perdita della metà del valore in neppure un mese.
È il mercato, bellezza. Si rischia. Ok, perfetto.

Mi dicono gli esperti che però Lei, pur avendo fatto una buona iniezione di liquidità, non si sia data da fare attivamente (per esempio agendo sui tassi) per mettere un pochino più al sicuro il sederino di questa nostro sventurato Stivale. Il primo a essere colpito duramente dalla pandemia, e non è sicuramente colpa nostra. Ora ci ritroviamo anche uno spread molto preoccupante, le cui sorti Lei oggi, con grande puntualità ma forse incautamente, ha affermato e dimostrato di non avere particolarmente a cuore.


Dal momento che in quel 40% di soldini che hanno preso momentaneamente il volo (ma chissà per quanto tempo e quanti saranno recuperabili) sui mercati c'è anche una bella fetta dei miei risparmi, io - glielo dico senza timore alcuno - ora trattengo a stento le imprecazioni più colorite. Anzi, non le trattengo affatto. Sono giorni che smoccolo come un portuale. E oggi ero vicino al TSO.

So che Lei non è certo Mario Draghi, il suo assai compianto predecessore, che era particolarmente sensibile alla situazione del Paese che gli ha dato i natali. Però, visto che facciamo parte dell'Europa e che viviamo un momento emergenziale universalmente riconosciuto, mi aspetto in futuro di trovare dalla sua personcina maggiore attenzione alle nostre sorti, e confido di trovarla. Lo sa perché? Perché ho trovato bello anche il videomessaggio motivazionale di ieri della sua collega Ursula Von Der Leyen, Presidente della Commissione europea, a noi dedicato. Stupende parole. Meravigliose. Toccanti e pregevoli. L'ho trovato così bello che ora mi aspetto sia seguito dai fatti. Sono sempre stato un fervente europeista, non fatemene pentire proprio ora che ne abbiamo drammaticamente bisogno. Altrimenti ci metto poco a passare nelle file di coloro (e qui in Italia - non le sarà sfuggito perché è persona attenta - non sono pochi) che l'Europa non l'hanno in particolare simpatia.
Perché il giocattolo non si rompa, va maneggiato con cura.
Lo state facendo? Mah.
Cordialità.

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