martedì 27 luglio 2010

VOGLIO UN FORMAT PER LE "SNIFFETTE", LE STARLETTE CHE SNIFFANO COCAINA

Prima o poi ci vorrà un salto di qualità. Prima o poi andranno sdoganate. E dove se non in tv, il loro habitat naturale? Per le «SNIFFETTE», ovvero le starlette che sniffano cocaina, ci vorrebbe un bel format, altroché i cessi dell'Hollywood o del The Club di Milano, freschi di sigilli alle porte.
Dovrebbero mettersi Endemol, Magnolia o Ballandi e studiare qualcosa, un gioco, chessò un aspiratutto a premi. Il remake hard di SuperFlash. Magari in non prima serata (a letto i più piccini), ma in seconda, terza inoltrata. Niente di più allucinogeno di Gigi Marzullo, comunque.
Ha voglia il sindaco di Sanremo a predersela (ma in parte ha già ritrattato) con Belen Rodriguez, rea di aver confessato due tirate di coca nel 2007 a casa di Francesca Lodo, e quindi probabilmente esclusa dal prossimo Sanremo (come se sul palco del festivalone i fatti fossero soltanto lei e Morgan); hanno voglia i perbenisti a tutti i costi. Ormai la polvere di stelle - nel senso letterale del termine - è di casa nel sottobosco dello spettacolo italiano. Tanto vale farne cane da cannone per l'audience. E ora una modella di certo invidiosa di George Clooney butta fango persino su Elisabetta Canalis, l'unico made in Italy che vale la pena esportare. Non c'è più religione.
Insomma, basta letterine, veline, schedine, paperette, letteronze. E' l'ora delle SNIFFETTE, letto all'italiana o alla francese, se siete snob.
Togliamole dall'angusto, imbarazzante fetore di una toilette e accendiamo su di loro un riflettore. Stacchetto di Bob Sinclair, coreografia sexy e poi tutte in pista. Perché in fondo è solo di una pista, che hanno bisogno.

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