giovedì 2 settembre 2010

FEDERICA PELLEGRINI * I CAPRICCI DEL CUORE DI UN'ANGUILLA DA COMBATTIMENTO

Baci, abbracci & bracciate. Tutte cose belle, che ti fanno stare bene. Soprattutto se hai 18 anni, ti chiami Federica Pellegrini, e fendi l’acqua come un’anguilla da combattimento. La campionessa italiana di nuoto, che ha conservato il suo già strepitoso record mondiale (1’ 56’’ 47 sui 200 metri stile libero) per meno di 24 ore, ha la grinta di una quelle che sul diaro scolastico non te la mandano a dire. Tanto che ha incassato senza fare una piega - almeno apparentemente - lo smacco di vederselo scippare nell’arco di un giorno da quella diavolessa della rivale francese, Laure Manaudou, capace di fermare il cronometro nella vasca di Melbourne 2007 su 1’ 55’’ 52. Addirittura un secondo in meno. Il broncio (per non dir di peggio) dopo una gioia immensa. Pazienza, così sport comanda. «Ho tempo per rifarmi» ha detto Federica a botta calda. «Ora mi aspettano l’esame per la patente e la maturità». L’ha presa male, invece, mamma Cinzia, che ha bollato Laure con un secco: «È un’antipatica, non la posso soffrire: ha rinunciato alla gara sui 50 metri per vincere i 200 e fare il record».
Tolte le piccole schermaglie agonistiche, resta sullo sfondo il carattere di due giovani donne molto diverse nell’affrontare la vita e l’amore. Due belle ragazze che invece di mettersi in coda per diventare Veline, hanno macinato estenuanti allenamenti per sfidare se stesse guizzando in una piscina. Più «maschiaccio» Federica, più romantica la ventenne Laure, che - per uno di quegli strani cortocircuiti del cuore - è fidanzata con un amico della rivale, il nuotatore italiano Luca Marin. La Pellegin invece ha da poco lasciato Gianfranco Meschini (altro nuotatore), e si sta sentimentalmente guardando in giro ma sempre «all’interno della Nazionale». Fermo restando il fatto che lei quel «Love» che Laure si è scritta col pennarello sulla mano per salutare Luca dal podio dopo una vittoria, non ci pensa neppure a piazzarselo addosso. Forse «quando mi innamorerò, spero il più tardi possibile», dice. Molto più significativo uno dei suoi tre tatuaggi, quello con l’araba fenice, che risorge dalle proprie ceneri, come ha fatto lei dopo un periodo nero. Il tutto tenendo sul comodino un libro di Oriana Fallaci e ripensando talvolta a quando - all’età di cinque anni - non ne voleva sapere di tuffarsi in acqua. Repulsione totale. Invece, nel 1995, la folgorazione e poi i primi successi. Ultimamente, per lei, è stata aria di forti cambiamenti: la decisione di abbandonare la sua vecchia società per la Aniene Roma, e quella di lasciare l’appartamento in condivisione a Milano per tornare nella sua Verona. Con la voglia di ricominciare, togliendo dal copriletto gli adorati leoni di peluche e scoprendo un filo di sensualità: scarpe col tacco alto a riempire l’armadio, i primi servizi fotografici posati con un velo di trucco e il colore delle unghie, traghettato dal nero aggressivo al rosso passione. E un pizzico d’impegno sociale, che non guasta. Come scrivere i testi per un cortometraggio antianoressia. Disagio che a 12 anni l’aveva sfiorata. Questa è Federica, concretezza e voglia di gioco, con un’adesione cameratesca al mondo maschile più che a quello femminile.
A una come lei non sarebbe neppure passato per la mente di gareggiare, come fa spesso la rivale Laure, indossando la cuffia della Nazionale italiana (quella del fidanzato Luca) sotto quella francese. Un giorno quella ufficiale si ruppe all’ultimo istante e lei fu costretta a entrare in vasca sfoggiando il copricapo tricolore, beccandosi all’arrivo i rimproveri dei suoi connazionali. Ma Laure è fatta così: determinazione e romanticismo allo stato puro. Chi ha detto che la prima debba per forza escludere l’altro? Lo sanno bene i suoi genitori, del resto: papà Jean-Luc, impiegato di banca e giocatore di pallamano, e Olga Schippers, di origine olandese, che pratica Badminton, da noi meglio noto come volano. Ma lo sa ancor meglio il suo Luca, veronese, che nel giorno della massima gloria di Laure, durante la sua prima intervista post-gara, si è visto dedicare da lei nientemeno che l’oro e quel record mondiale tanto ambito. Un modo con un altro per vederlo restare in Italia.

(TV SORRISI E CANZONI - MARZO 2007)

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