lunedì 23 gennaio 2012

MAROCCO * TRA LE ROVINE DI VOLUBILIS COME IL RAGIONIER FANTOZZI

La mattinata del ragionier Fant... ehm... Bagnasco inizia con visita alle rovine romane di Volubilis, il principale sito archeologico del Marocco. Abbigliamento di Bagnasco: maglietta estiva Marboro classics, jeans, maglione di cotone, scarpe da ginnastica traspiranti Timberland e spolverino leggero d'emergenza. Condizioni atmosferiche: vento gelido forza nove, registrato l'ultima volta nel Maghreb ai tempi della prima dinastia. L'agghiacciante comitiva del Bagnasco è composta soprattutto da brasiliani, agghindati ancora con gli abiti tradizionali del carnevale di Rio, coi quali si erano esibiti in un trenino il giorno precedente sotto il sole a picco sul lungomare di Casablanca. Caratteristica essenziale ed universale delle rovine romane: colonne rade, sassi sparsi apparentemente a caso, e soprattutto la totale impossibilità di trovare un riparo dalla tormenta. La guida locale tenta di sdrammatizzare con battutine fuori luogo, ma la situazione gli sfugge chiaramente di mano. Una casalinga di Salvador de Bahia, per salvare le due figliolette, si dà fuoco come un bonzo sul mosaico di Afrodite bestemmiando: "Mai pruvatu tanci frédu in mi vida". A questo punto Bagnasco, candidamente, si domanda: che cosa potrebbe mai accadere, peggio di tutto questo? "Potrebbe piovere!", esclama il collega Telaro, detto Filini. In meno di un'ora, durante il viaggio verso Meknes, si scatena una tale tempesta di pioggia, che Re Mohammed VI medita di citare in una prossima versione aggiornata del Corano da allegare all'edizione locale di Diva e donna. Testata che qui esce senza fotografie per evitare che si montino la testa. Bagnasco e Telaro terminano la giornata asciugandosi scarpe e calze inzuppate d'acqua col phon della camera d'albergo. Sul comodino, due bottiglie da litro di Cordiale, e ai piedi del letto un San Bernardo ansimante con botticella. Due brasiliani intanto hanno chiesto di poter essere estradati domattina, e la guida è entrata in un programma di protezione in un carcere turco.

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