lunedì 13 agosto 2018

MULTE * CARO COMUNE DI MILANO, VOGLIO COMUNICARTI IL MIO DISGUSTO

Due vigili in servizio a Milano.
Caro Comune di Milano 
(per la precisione Unità riscossione coattiva Verbali e sanzioni amministrative al Codice della strada),

mi vedo arrivare tra capo e collo una tua pregevole ingiunzione di pagamento di 425 euro relativa a una multa notificatami (firmò il portinaio) il 10 febbraio 2015. Andavo a 65 all'ora in un tratto tranquillissimo, dov'è però presente l'implacabile Autovelox di Chiesa Rossa, alle porte della città, inchiodato sui 50. Quanti soldi ha portato alle vostre casse quel birbante dell'Autovelox di Chiesa Rossa? Un giorno mi piacerebbe saperlo. Troppi e ingiustamente. Opinione mia, naturalmente.
Mi tolsero punti dalla patente e pagai, eccome se pagai. Una multa di 292,54 euro che a quanto pare colpevolmente versai come previsto in misura ridotta non entro i cinque giorni indicati (ero fuori casa e ritirai con leggero ritardo la notifica) ma al settimo giorno. Quando nostro Signore finì il progetto e si riposò.

Ora caro Comune mi viene consegnato, ancora con ritardo (sempre al portinaio, che da ora in avanti ovviamente non autorizzerò più a firmare per me) una tua ingiunzione di 425 euro da pagare con MAV entro 30 giorni. Sotto choc, chiamo il tuo call center per scoprire il motivo. 
Ebbene, il mio ritardo di due giorni (due giorni) del pagamento in forma ridotta consente ora ai tuoi vigili di considerare la mia multa "praticamente come se fosse non pagata" - parole testuali dell'operatore al telefono - e di applicare interessi e maggiorazioni che portano una contravvenzione da 292 euro già pagata, ripeto, per il 70%, a una sanzione di 425 euro da saldare oggi. Come se non bastasse, mi si assicura che da questa cifra sia stato già scalato quanto da me corrisposto nel 2015. Quindi immaginiamo quanto mi costa complessivamente questo scherzetto.

Gentile Comune di Milano, gentile Corpo di Polizia municipale, non so, magari avrete anche ragione, probabilmente avrete tutti i regolamenti dalla vostra, pronti a consentirvi questo scempio. 
Io pago, ancora una volta. Come ho sempre fatto. Ma lasciatemi esprimere tutto il mio più vivo, vibrante e sconcertato disgusto.

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