domenica 18 ottobre 2020

ADDIO ALFREDO CERRUTI, L'ULTIMO DEGLI SQUALLOR (L'ANTIDEPRESSIVO NATURALE)

Alfredo Cerruti (al centro) in una rarissima foto recente.

Se n'è andato Alfredo Cerruti, l'ultimo degli Squallor. Per gli incolti soltanto la voce di «Volante 1, Volante 2» dell'arboriano «Indietro tutta», o poco più.
Ma fu discografico, talent-scout, silente compagno di Mina (per i gossipari) e soprattutto anima sarcastica del quartetto pop che usava la volgarità come panacea. Insieme con Totò Savio (la voce e il talento musicale), e gli autori Daniele Pace e Giancarlo Bigazzi ha scritto pagine cazzare talmente immortali da meritare un monumento equestre.
Cerruti è stato un geniaccio schivo che viveva sottotraccia; un mezzo eremita dall'ironia tagliente. Difficile farlo uscire allo scoperto, ma poi si concedeva. Andai apposta qualche anno fa con l'amico Tommaso Zampagni dietro le quinte di un Chiambretti Night (pretese di andare in onda di spalle) per rimediare questa foto con un pezzo della leggenda.
E per dirgli che quando ero un po' giù, niente era in grado di rimettermi più in sesto della spensieratezza rassegnata di «'O tiempo se ne va»; del realismo vivido di “'O ricuttaro nnammurato»; della lieve poesia di «Chi cazz' m'o fa fa»; e soprattutto dello struggente sax di «Cornutone». Meglio di qualsiasi antidepressivo.

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