sabato 6 febbraio 2021

GIOVERNO DRAGHI * SALVINI C'E' (NON VUOLE STARE IN PANCHINA E DEVE RIPULIRSI L'IMMAGINE)

Da sinistra, Mario Dragi e il leader della Lega Matteo Salvini.
Molti lo deridono, ma fa piacere (lo dico senza particolare ironia) vedere come Matteo Salvini, l’antieuropeista per antonomasia, si sia deciso a entrare nel Governissimo di Mario Draghi, l’ultimo vessillo dell’europeismo. Draghi lo spauracchio dei sovranisti. Draghi “il liquidatore”, l’uomo dei poteri forti. Pur di esserci ed entrare al Governo, visto che comunque il centrodestra si era già spaccato con l’ok di Silvio Berlusconi, Mr. Papeete ha deciso che fosse meglio non aspettare sino al 2023 e staccare il biglietto per il viaggio col dottor Draghi. Che farà buone cose (a dispetto della Lega più esaltata) e gli consentirà di ripulirsi un po’ un’immagine distrutta dal dissennato lavoro fatto (tutto da solo) dopo aver lasciato il Governo. La decisione scellerata dalla quale non si è più ripreso.

Avrà tutto il tempo a fine legislatura per tornare a essere il cazzaro di sempre. Quello che tutti amiamo. Quello che fa un’ottima comunicazione politica protestataria nelle piazze, in campagna elettorale, ma che non sa neppure da che parte si cominci a provare ad aggiustare un Paese. Meglio che lo faccia un caro, vecchio buon europeista competente e stimato figlio dei poteri forti che ha già salvato il culo all’Europa e (stando in Europa) più volte all’Italia. Se sei nel mucchio selvaggio puoi sempre prendere una parte dei meriti oppure andartene protestando a cavallo di una ruspa qualora il vento dovesse cambiare. 

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