mercoledì 13 maggio 2015

FACEBOOK, DAI, LE PAROLE SONO IMPORTANTI

Allora, Facebook (metto l'hashtag così fa più social), anzitutto volevo parlarti del tuo «A cosa stai pensando?» che ogni giorno mi piazzi lì, in grigiolino, nella finestrella dello status. Quel che sto pensando a volte te lo dico, a volte no. Sono in massima parte affari miei, e decido se condividere o meno. Non prendertela. Ma a volte sembri una fidanzata di quelle lagnose, che dopo avertelo domandato tengono il broncio per due settimane se intravedono un ritardo o un'incertezza nella risposta. Ma, giusto per rompere le balle, vorrei dirti caro Facebook che la forma più corretta in italiano sarebbe «A che cosa stai pensando?». L'altra è molto usata, ma meno corretta. Giusto per fare il pignolo, lo so.
E poi «Dì che ti piace prima di tutti gli altri». A parte che il di' vorrebbe l'apostrofo e non l'accento (dicci! imperativo) ora, amico social network, la vera domanda è: perché? Che cos'è, una gara di velocità? Sono più furbo degli altri se metto il «mi piace» prima, chessò, di mio cugino? Devo forse svegliarmi presto per non perdere la priorità acquisita?

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