sabato 15 settembre 2018

BAGLIONI «AL CENTRO» E L'ERRORE DI CLAUDIO: UNO SHOW CON LA TENSIONE IN CALANDO

Claudio Baglioni «Al Centro» dell'Arena di Verona.
La scelta di Claudio Baglioni di eseguire la scaletta dei 35 brani del tour «50 al centro» in rigoroso ordine cronologico rispetto alla data di incisione, va controtendenza. E rappresenta, tecnicamente, un errore (di certo voluto ma pur sempre un errore) sul piano squisitamente spettacolare.
L'Arena di Verona stracolma per il debutto di Baglioni.
Significa piazzare tutte le pietre miliari della sua produzione (ne cito un po' a casaccio: «Questo piccolo grande amore», «E tu», «Porta Portese», «Amore bello», «Via», la stupenda «Mille giorni di te e di me», «I vecchi», «Strada facendo», «Poster», ecc.) all'inizio o nel cuore dello show. Lasciando invece sotto finale le pagine più lente, «ostiche», elucubrative, mature, a volte un po' cervellotiche. Insomma le canzoni della maturità artistica del cantautore. Sicuramente meno amate dal grosso pubblico. Quindi un arrivederci in rischioso calando.

Un'iscritta al fan club dei «Rimbaglioniti».
Il risultato è che dopo due ore e mezza di show bellissimo, si affronta l'ultima mezzora (lo dice il vate stesso: «Anche il cantante dopo tre ore puzza») con un po' di affanno. Non di Claudio, va da sé, che tiene botta sino alla fine tra saltimbanchi e giocolieri, ma del pubblico. Che non cerca bis e se ne va via mogio mogio. Baglioni è troppo intelligente per avere lasciato al caso una scelta come questa. E dopo 50 anni di musica non vuole arruffianarsi la platea, non avendone certo bisogno. Soprattutto un pubblico così fidelizzato, si direbbe con gergo di marketing. Non serve.
Stasera guardando lo show su Raiuno vi accorgerete della scelta inusuale di Claudione. Che si è tolto lo sfizio di andare contro una tra le più elementari leggi del live: l'elettrizzante finale in crescendo.

Post più popolari

Lettori